220. “Esattezza e pulitezza”

 


220. “Esattezza e pulitezza” 

 

Mercoledì 28 novembre 1877

 

Ecco che don Bosco viene a salutarvi tutti insieme ed a portarvi una buona notizia. Domani incomincia la novena di Maria santissima Immacolata. Tra i nostri giovani vi fu sempre una special devozione verso Maria Immacolata. Ed infatti esiste una compagnia chiamata dell’Immacolata, a cui diede principio Savio Domenico, come si trova nella sua vita, insieme col regolamento che egli con vari compagni si prescrissero. A questa compagnia appartengono molti di voi (ma quelli solo che risplendono in tutte le virtù). Io mi ricordo come al principio della novena dell’Immacolata Concezione Savio Domenico propose di passarla bene; venne da me e volle fare la confessione generale (non l’aveva ancora fatta, per quanto io sappia); e poi conservò talmente in tutta la novena la sua coscienza netta da poter tutti i giorni fare la santa comunione. Come è desiderio ardente della Chiesa che tutti i cristiani, ed io aggiungerò che tutti i giovanetti dell’Oratorio, si regolino [bene] affinché possano tutte le mattine partecipare alla mensa eucaristica.

E per ricordo in questa novena che consiglio vi darò? Ecco, due cose: esattezza e pulitezza. Son due parole che fanno rima insieme e che vanno molto d’accordo. Esattezza nell’osservanza di tutte le regole della casa, di tutte e senza eccezione. Quindi, esattezza nell’andare in chiesa o nello studio, esattezza nell’andare a mangiare e nell’andare a dormire. Esattezza in tutto. L’altra cosa è la pulitezza, non nel lucidar le scarpe, ma nel tener netta la coscienza. È anche bene il tenersi ben puliti come si conviene, ma se qualcheduno si sentisse un prurito qui nel cuore e dando un’occhiata alle sue confessioni vedesse d’aver sempre le stesse cose: le stesse bugie, le stesse perdite di tempo, le stesse mancanze, di modo che egli si trovasse una serie di peccati e confessioni, di confessioni e peccati; ebbene, costui manifesti queste cose e, se egli lo crede bene, faccia anche una rivista delle sue cose o con una confessione generale o solo su quei punti che crede necessari. Vi sarà un altro che sentirà anche lui un prurito nel cuore e dirà: “Ma io temo di aver fatto male una confessione e di non trovarmi in buono stato; è vero che di quel peccato mi ero dimenticato, ma me n’ero dimenticato apposta”. E anche costui – e se ne trovano – parli al proprio direttore di questa cosa e si rimetta interamente a lui. Un altro dirà: “Io da qualche tempo mi trovo inquieto, temo di non aver la mia coscienza in buono stato”. Ebbene, si confidi al suo padre spirituale e, se vuole, faccia pur anche una confessione generale, ché questo è appunto tempo opportuno per ciò. Così pure sia detto per tutti coloro che si accorgessero che le loro confessioni mancassero o di dolore o di proponimento o di esame.

Ricordatevi dunque, sempre, ma specialmente in questa novena, esattezza e pulitezza. Siate esatti in tutto e conservate la vostra coscienza talmente pulita da poter frequentare la santa comunione. Come mi ricordo che fece tanto esemplarmente Savio Domenico nell’ultima novena dell’Immacolata Concezione, regolandosi in tutto degno imitatore di san Luigi; degno di un giovanetto che all’età di sette anni e mezzo, facendo la prima comunione, si propose: morte, ma non peccati. Così facendo anche noi, Maria Immacolata avrà per tutti un favore da farci e sarà quello che più gioverà all’anima nostra. Buona notte.

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