“√â stato possibile affrontare e vincere questo referendum grazie alla grande risposta dei movimenti, delle realtà locali che si sono spesi al di là di qualsiasi immaginazione”, ha commentato Luisa Santolini, Presidente del Forum delle Associazioni Familiari.
del 15 giugno 2005
  
Seppure le forze in campo risultassero impari, con la stragrande maggioranza dei mezzi di comunicazione di massa schierati a favore dei referendum per l’abrogazione parziale della legge 40/2004, la popolazione italiana ha creduto alle argomentazioni di chi poneva l’astensione, con il risultato clamoroso che ha visto i votanti raggiungere il 25,9 per cento e gli astenuti il 74,1 per cento.
 
“E’ stato possibile affrontare e vincere questo referendum grazie alla grande risposta dei movimenti, delle realtà locali che si sono spesi al di là di qualsiasi immaginazione”, ha commentato Luisa Santolini, Presidente del Forum delle Associazioni Familiari.
 
Antonio Maria Baggio, esponente del movimento dei Focolari e del Comitato “Scienza e Vita”, ha spiegato che la svolta a favore degli astensionisti c’è stata “quando migliaia di cittadini hanno deciso di superare l’ostracismo diffuso da parte della stampa e dal trattamento non sempre imparziale della TV, scendendo direttamente in piazza andando all’uscita dei supermercati, andando nelle piazze ad incontrare i loro concittadini”.
 
Il primo risultato della mobilitazione del Comitato “Scienza e Vita” ha permesso la creazione di una rete che raccoglie realtà ecclesiali e moltissime realtà civili
 
Baggio ha rilevato come medici, avvocati e diversi esperti della vita sociale “si esprimevano solo in campo privato”, prima di incominciare a capire che le loro competenze erano utili socialmente tanto da esporsi pubblicamente, insieme a tanti giovani.
 
“Abbiamo capito che questa cosa dovrà continuare, e la società ha bisogno di questo contributo di competenza”, ha sottolineato il docente della Pontificia Università Gregoriana.
 
Salvatore Martinez, coordinatore nazionale del rinnovamento nello Spirito, ha commentato: “C’è una coscienza religiosa che s’è ridestata, c’è un laicato cattolico che si è messo in movimento con passo unitario, c’è una variegata componente laica del nostro Paese che ha ritrovato il gusto di dialogare, senza dogmatismi, su temi etici di decisiva importanza per le generazioni a venire”.
 
Luigi Alici, Presidente nazionale di Azione Cattolica, ha criticato certi giornali, affermando che “Questo referendum ci dice che oggi è necessario un nuovo rapporto tra la società e il mondo dell’informazione”.
 
Giancarlo Cesana, membro del direttivo di Comunione e Liberazione, ha anticipato un commento che sarà pubblicato dal settimanale “Tempi” dicendo di “aver molto apprezzato che in questa battaglia culturale si sia manifestato un ‘dissenso laico, apertamente favorevole all’astensione e alla difesa della legge 40 perché è come se questi laici avessero battezzato la razionalità della fede”.
 
“Hanno impedito che si potesse dire che questa era una battaglia fra credenti e non credenti. – ha precisato Cesana –. Questi laici hanno mostrato a tutti che la difesa della vita, preservata attraverso questa legge di compromesso che è la 40, è un fatto oggettivo”.
 
Secondo il Presidente delle Acli, Luigi Bobba “ha prevalso la ragionevolezza degli italiani (…) che hanno dimostrato di non credere ad una scienza totalmente sganciata dall’etica, e di non accettare il ricatto di un sì e di un no su questioni che meritano piuttosto la sintesi che non la contrapposizione'.
 
Luigi Morgano, Segretario nazionale della Fism - Federazione italiana scuole materne -, ha ribadito che: “L’astensione forte e motivata della stragrande maggioranza degli italiani nella consultazione referendaria è una conferma della fiducia nell’attività legislativa del Parlamento ed una richiesta di proseguire la ricerca nel rispetto della vita, fin dal suo inizio”.
 
Goffredo Grassani, Presidente della Confederazione Italiana Consultori Familiari di Ispirazione Cristiana, ha espresso “viva soddisfazione” per l’alta astensione che “testimonia l’elevato grado di attenzione e la forte condivisione dei valori etici da parte della società civile”
 
“Il rumore delle parole non ha coperto la verità”, ha affermato Grassani.
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