Allora era il 5 giugno 1841 quando Giovanni Bosco diventa “Don Bosco” e si dedica finalmente ”ai ragazzi disperati” che vide in un sogno da bambino. “Va a cercarli per le strade di Torino. “Fin dalle prime domeniche...
del 16 novembre 2005
Se Parigi brucia ...
 La violenta rivolta nelle periferie parigine che hanno coinvolto così tanti giovani pone ancor più drammaticamente la questione dell’educazione. Stamattina, in metropolitana, stavamo leggendo, Perchè la Chiesa, di Luigi Giussani, a pagina 176 sobbalziamo, ma non per le scosse del treno in corsa: “In Italia Don Bosco faceva balzare di fronte all’opinione pubblica i drammi della situazione giovanile nelle città moderne“.
Allora era il 5 giugno 1841 quando Giovanni Bosco diventa “Don Bosco” e si dedica finalmente ”ai ragazzi disperati” che vide in un sogno da bambino. “Va a cercarli per le strade di Torino. “Fin dalle prime domeniche - testimoniò un ragazzo che incontrò in quei primi mesi, Michelino Rua - andò per la città, per farsi un'idea delle condizioni morali dei giovani”. Ne rimase sconvolto. I sobborghi erano zone di fermento e di rivolta, cinture di desolazione. Adolescenti vagabondavano per le strade, disoccupati, intristiti, pronti al peggio. Li vedeva giocare a soldi agli angoli delle strade con la faccia dura e decisa di chi è disposto a tentare qualunque mezzo per farsi largo nella vita. Accanto al mercato generale della città (che in quel momento aveva 117 mila abitanti) scoprì un vero “mercato delle braccia giovani”(..) tutti poveri ragazzi che vivacchiavano alla giornata”.  Quei ragazzi per le strade di Torino erano un “effetto perverso” di un avvenimento che stava sconvolgendo il mondo, la “rivoluzione industriale”. (..) L'impressione più sconvolgente, don Bosco la provò entrando nelle prigioni. Scrisse: “Vedere un numero grande di giovanetti, dai 12 ai 18 anni, tutti sani, robusti, d'ingegno sveglio, vederli là inoperosi, rosicchiati dagli insetti, stentare di pane spirituale e materiale, fu cosa che mi fece orrore”.  Uscendo, aveva preso la sua decisione: “Devo impedire ad ogni costo che ragazzi così giovani finiscano là dentro”. Le parrocchie in Torino erano 16. I parroci sentivano il problema dei giovani, ma li aspettavano nelle sacrestie e nelle chiese per i catechismi comandati. Non si accorgevano che, sotto l'ondata della crescita popolare e dell'immigrazione, quegli schemi di comportamento erano saltati. Occorreva tentare vie diverse, inventare schemi nuovi, provare un apostolato volante tra botteghe, officine, mercati”.
Adesso, se Parigi brucia, Don Bosco potrebbe spegnerla.   
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