A settembre i giovani italiani si ritroveranno a Loreto per incontrarsi tra loro e con Benedetto XVI ‚Äì è l'appuntamento centrale per quest'anno del cammino triennale dell'Agorà dei giovani italiani.
del 27 luglio 2007
Siamo al secondo anno del progetto che coinvolge la pastorale giovanile italiana, ed è già stato presentato il sussidio guida per l’anno 2007-08, che a dir la verità è destinato alle diocesi, perché possano tra le molte piste proposte scegliere quella che più si adatta al cammino e alla situazione locale.
Quali sono le parole chiave da ricordare, che guidano il progetto di questi anni?
Prima di tutto il coinvolgimento della Comunità; in secondo luogo l’integrazione, ovvero la necessità di stabilire un certo coordinamento tra le proposte delle diverse realtà; e ancora, la paternità ecclesiale, cioè l’impegno della Chiesa tutta verso i giovani.
Quest’anno in particolare si vuole mettere a fuoco la missionarietà: da una prevalente “introversione” a una evidente “estroversione”, ovvero un impegno rinnovato ad essere testimoni del Vangelo al di fuori dei gruppi di appartenenza, nel lavoro, nella famiglia, nello sport, nello studio. Si vogliono proporre esperienze significative che partono dalle diocesi per arrivare alle parrocchie; l’atteggiamento di fondo è quello sperimentale, cioè la scelta di rischiare sul “nuovo”.
Per fare questo il prossimo anno pastorale è dedicato in modo particolare alla dimensione interpersonale dell’evangelizzazione. L’obiettivo è proprio quello di proseguire la dinamica dell’incontro del primo anno, sia a livello di testimonianza e presenza quotidiana negli ambienti di vita, sia come iniziative straordinarie di missione. Quelle che interessano  sono le relazioni ordinarie, fatte di parole e gesti, vissute nell’amicizia e nell’incontro vissute come naturale esplicitazione dell’esperienza cristiana. Chi vive l’esperienza cristiana deve comunicarlo, non può tacere, non può nascondere l’esperienza che gli segna la vita. Si tratta di superare la dicotomia tra formazione e missione, cioè a ogni cristiano è chiesto di essere testimone nel suo piccolo… poiché la fede si rafforza prima di tutto donandola, fin dal suo inizio.
Il momento centrale di questo secondo anno sarà la GMG di Sydney 2008: essa offrirà ai giovani la possibilità di approfondire il senso del mandato missionario per la propria esistenza cristiana. La partecipazione all’evento è un passaggio importante per tutti coloro che sono coinvolti nel cammino triennale.
Il tema, 'Mi sarete testimoni', evidenzia che la missionarietà è parte costituiva dell’identità cristiana delle persone e delle comunità, chiamati a narrare l’esperienza gioiosa dell’incontro con il Risorto. La missione viene vissuta non come “proselitismo”, che vuole ‘catturare’ le persone per appropriarsene, ma come una gioiosa comunicazione della bellezza di una scoperta che si vuole condividere con tutti.
 
 “la Risurrezione di Cristo è il centro della predicazione e della testimonianza cristiana, dall’inizio e fino alla fine dei tempi (…). Essa ha  inaugurato una nuova dimensione della vita e della realtà, dalla quale emerge un mondo nuovo, che penetra continuamente nel nostro mondo, lo trasforma e lo attira a sé. Tutto ciò avviene concretamente attraverso la vita e la testimonianza della Chiesa; anzi la Chiesa stessa costituisce la primizia di questa trasformazione, che è opera di Dio e non nostra”.
 
Benedetto XVI
sr Francesca
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