Alessandrina Maria da Costa nasce il 30 Marzo 1904 a Balasar in Portogallo. Venne educata cristianamente dalla mamma, insieme alla sorella Deolinda. Alessandrina rimase in famiglia fino a sette anni, poi fu inviata a Póvoa do Varzim in pensione presso la famiglia di un falegname...
del 01 gennaio 2002
Vivace, scherzosa e affettuosa e molto ricercata dalle compagne
Alessandrina Maria da Costa nasce il 30 Marzo 1904 a Balasar in Portogallo. Venne educata cristianamente dalla mamma, insieme alla sorella Deolinda. Alessandrina rimase in famiglia fino a sette anni, poi fu inviata a Póvoa do Varzim in pensione presso la famiglia di un falegname, per poter frequentare la scuola elementare che a Balasar mancava. Tornata a Balasar lavora come contadina. E' vivace, scherzosa e affettuosa e molto ricercata dalle compagne.
per salvare la purezza...paralisi totale
A 14 anni salta dalla finestra nel giardino di casa sua, per salvare la purezza insidiata dalla passione di alcune persone male intenzionate. Cinque anni dopo, la lesione contratta nella caduta si trasforma in paralisi totale, che la costringe a letto per oltre 30 anni.
Il carisma salesiano vittimale
Viene curata dalla sorella maggiore. Chiede la grazia della guarigione, ma la Madonna le concede l’accettazione delle sofferenze e il desiderio di soffrire per la salvezza delle anime. Il carisma salesiano vittimale, che si sviluppa con don Beltrami, don Czartoryski, don Variara e suor Eusebia, ispira anche Alessandrina. Si offre come vittima a Cristo per la conversione dei peccatori e per la pace nel mondo: "Non ho altro fine che dare gloria a Dio e salvargli anime".
Per quattro anni (1938-1942), superando l’abituale paralisi, scende dal letto, e per 182 volte rivive la passione di Cristo tutti i venerdì, lungo tre dolorosissime ore. Chiede e ottiene da Pio XII la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria (31 ottobre 1942).
13 anni con nessun alimento all'infuori della comunione quotidiana
Dal 27 marzo 1942 alla morte, 13 anni e 7 mesi, non ingerisce più alcuna bevanda né alimento di sorta, all'infuori della comunione quotidiana. Questo fatto inspiegabile fu verificato scientificamente da diversi medici, a volte anche in maniera umiliante per Alessadrina. Fu una grandissima mistica. In unione continua con Gesù nei Tabernacoli di tutto il mondo, ricevette estasi e rivelazioni.
Diventa Cooperatrice
Il Signore volle che il suo secondo direttore spirituale fosse un salesiano, don Umberto Pasquale, che raccolse il suo prezioso diario. Accettò allora di diventare Cooperatrice. Diceva: "Sento un'unione grande con i Salesiani e con i Cooperatori di tutto il mondo. Quante volte fisso il mio attestato di appartenenza e offro le mie sofferenze, unita a tutti loro, per la salvezza della gioventù!
Amo la Congregazione. L'amo tanto e mai la dimenticherò né in terra né in cielo". Migliaia di persone giungevano al suo letto per ricevere conforto dalle sue parole. Il 13 ottobre 1955 morì a Balasar, dove ora è sepolta, rivolta verso il tabernacolo. Folle di pellegrini si recano a visitarla. Giovanni Paolo II la beatificò il 25 aprile 2004.
Venerabile il 21 dicembre 1995; beatificata il 25 aprile 2004 da Giovanni Paolo II
Redazione SdB
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