Dio non si è tolto dal mondo, non è assente, ma ci viene incontro in diversi modi, che dobbiamo imparare a discernere. E tra i gli spazi in cui è possibile scorgere i segni della presenza di Dio nel mondo ci sono anche i nuovi strumenti che la tecnologia mette a disposizione per comunicare...
"Cari amici, è con gioia che mi unisco a voi via Twitter. Grazie per la vostra generosa risposta. Vi benedico tutti di cuore". Al termine dell'udienza generale, da un tablet offertogli da quattro giovani, Benedetto XVI ha lanciato il suo primo "cinguettio" nella rete dall'account @pontifex, dove i followers sono già più di un milione.
Un gesto spiegato indirettamente durante la catechesi, quando il Pontefice ha sottolineato che "Dio non si è tolto dal mondo, non è assente, ma ci viene incontro in diversi modi, che dobbiamo imparare a discernere". E tra i gli spazi in cui è possibile scorgere i segni della presenza di Dio nel mondo ci sono anche i nuovi strumenti che la tecnologia mette a disposizione per comunicare, soprattutto nell'ambiente dei giovani.
Nella sua riflessione, tutta dedicata al tempo dell'Avvento, il Papa era partito dalla premessa che Dio manifesta il suo volto in Gesù di Nazaret e chiede la decisione dell'uomo di riconoscerlo e di seguirlo: "Il rivelarsi di Dio nella storia - ha detto in proposito - per entrare in rapporto di dialogo d'amore con l'uomo, dona un senso nuovo all'intero cammino umano". E in tal modo "la storia non è un semplice succedersi di secoli, ma il tempo di una presenza che apre a una solida speranza". Da qui l'invito di Benedetto XVI, soprattutto in questo Anno della fede, a riprendere "in mano sempre più spesso la Bibbia per leggerla e meditarla, e a prestare maggiore attenzione alle Letture della messa domenicale". Del resto, per i cristiani la parola Avvento "indica una realtà meravigliosa e sconvolgente: Dio ha varcato il suo Cielo e si è chinato sull'uomo; ha stretto alleanza con lui entrando nella storia". Ecco allora che il tempo liturgico in preparazione al Natale "ci ricorda sempre di nuovo" questa presenza divina nelle vicende umane; perciò anche noi "con la nostra fede, la nostra speranza e la nostra carità, siamo chiamati ogni giorno a scorgere e a testimoniare questa presenza, nel mondo spesso superficiale e distratto".
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