È contrario «all'amore umano, alla vocazione profonda dell'uomo e della donna» pensare di non avere figli «e ancora più sopprimere o manomettere la vita che nasce». È quanto ha detto Benedetto XVI aprendo i lavori del congresso ecclesiale diocesano di Roma, questa sera in San Giovanni in Laterano...Leggi tutto il discorso del Papa
del 06 giugno 2005
 ROMA - La vita umana e' intangibile ''dal concepimento al suo termine naturale'', manometterla e' contrario ''all'amore umano'', quell'amore che e' necessario in una famiglia per accogliere i figli: ma in questo contesto di ''minaccia'' portata dal ''relativismo'' e' importante anche sostenere, anche con leggi, la famiglia fondata sul matrimonio indissolubile, mentre le unioni libere e tra lo stesso sesso sono ''liberta' anarchica''.
 
Per la quarta volta in otto giorni Benedetto XVI e' tornato oggi a difendere vita e famiglia, parlando all'apertura del convegno ecclesiale delle diocesi di Roma, in San Giovanni in Laterano, e dando le indicazioni per una dimensione missionaria nella vita quotidiana e nella chiesa.
 
Dopo aver parlato di tutela della famiglia e della vita lunedi' scorso ai vescovi italiani, poi a quelli spagnoli e infine sabato ad un pellegrinaggio della diocesi di Verona, Joseph Ratzinger e' tornato oggi sul tema della famiglia e dell'educazione alle fede: come il vescovo di una delle tante diocesi del mondo, Benedetto XVI e' andato ad aprire nella sua cattedrale il convegno ecclesiale. In una basilica gremita, il papa si e' seduto su una scrivania posta davanti all'altare maggiore e ha tenuto una ''relazione fondamentale'', 14 pagine non certo facili, ma ricche di indicazioni e di contenuti.
 
In apertura dell'incontro, il papa e' stato salutato dal cardinale vicario, Camillo Ruini e da una famiglia, quella di Luca e Adriana Pasquale, con la figlia Sara di 8 anni, che hanno letto un breve saluto: ''Benedici i bambini e le loro famiglie'', ha detto la piccola.
 
''La basilica gremita le dimostra l'affetto che ha per lei la diocesi di Roma'', ha detto Ruini. Il papa, ha aggiunto, ''ci indichera' il percorso'' da seguire e la ''sua stessa presenza ci da' slancio ed entusiasmo e ci aiuta a perseverare per le difficolta' che spesso incontriamo''.
 
Il papa ha chiarito subito che la famiglia, che e' una ''fondamentale realta' umana'', e' sottoposta oggi ad una serie di ''molteplici difficolta' e minacce'' e percio' ''ha particolare bisogno di essere evangelizzata e concretamente sostenuta''. Anche per questo Benedetto XVI ha deciso di confermare pienamente la scelta, gia' fatta da Giovanni Paolo II, della vocazione ''permanente'' della missione della diocesi, ''caratterizzando in senso piu' decisamente missionario la vita e le attivita' delle parrocchie e di ogni altra realta' ecclesiale''.
 
NO ALLE UNIONI LIBERE E TRA PERSONE DELLO STESSO SESSO
''Le varie forme odierne di dissoluzione del matrimonio, come le unioni libere e il 'matrimonio di prova', fino allo pseudo-matrimonio tra persone dello stesso sesso'', sono espressioni di una ''liberta' anarchica, che si fa passare a torto per vera liberazione dell'uomo''. Benedetto XVI ha ribadito il suo no alle unioni che non rientrano nel matrimonio che come istituzione ''non e' una indebita ingerenza della societa' o dell'autorita', l'imposizione di una forma dal di fuori: e' invece esigenza intrinseca del patto dell'amore coniugale''.
 
IL CORPO NON VA BANALIZZATO
Parlando delle unioni non regolari, Joseph Ratzinger ha detto che ''una tale pseudo-liberta' si fonda su una banalizzazione del corpo, che inevitabilmente include la banalizzazione dell'uomo. Il suo presupposto e' che l'uomo puo' fare di se' cio' che vuole: il suo corpo diventa cosi' una cosa secondaria dal punto di vista umano, da utilizzare come si vuole. Il libertinismo che si fa passare per scoperta del corpo e del suo valore, e' in realtà un dualismo che rende spregevole il corpo, collocandolo per cosi' dire fuori dall'autentico essere e dignita' della persona''.
 
MATRIMONIO E' MODELLO DIVINO
''Anche nella generazione dei figli il matrimonio riflette il suo modello divino l'amore di Dio per l'uomo''. Ratzinger ha detto che ''nell'uomo e nella donna la paternita' e la maternita', come il corpo e come l'amore, non si lasciano circoscrivere nel biologico: la vita viene data interamente solo quando con la nascita vengono dati anche l'amore e il senso che rendono possibile dire si' a questa vita''. ''Proprio da qui - ha aggiunto - diventa del tutto chiaro quanto sia contrario all'amore umano, alla vocazione profonda dell'uomo e della donna, chiudere sistematicamente la propria unione al dono della vita, e ancora piu' sopprimere o manomettere la vita che nasce''.
 
TUTELARE VITA DA CONCEPIMENTO A FINE NATURALE, NON MANOMETTERLA
Il ''grazie cordiale'' del papa e' andato alle famiglie cristiane per il loro ''impegno'' che mettono nel ''cercare di superare il relativismo'' con la testimonianza ''specialmente per riaffermare l'intangibilita' della vita umana dal concepimento fino al suo termine naturale''.
 
''Lo svilimento dell'amore umano, la soppressione dell'autentica capacita' di amare si rivela infatti, nel nostro tempo, l'arma piu' adatta e piu' efficace per scacciare Dio dall'uomo, per allontanare Dio dallo sguardo e dal cuore dell'uomo'', ha aggiunto.
 
Ma la famiglia da sola non puo' essere in grado di affrontare gli impegni che l'attendono e per questo e' necessaria una ''piu' stretta collaborazione'' con la chiesa e ''in concreto con le parrocchie e con le altre forme di comunita' ecclesiale''. Per questo, ha concluso il papa e' importante la ''cura delle vocazioni'': ''tutti sappiamo quanto la chiesa ne abbia bisogno''.
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