É la storia di un sentimento umanitario straordinario visto soprattutto attraverso l'impegno di due persone che si legano su uno sfondo di condizioni orribili che cambiano la vita della gente. La cosa bella sta nel fatto che mentre aiutano gli altri, anche le loro vite si arricchiscono.
del 11 aprile 2004
L'americana Sarah Jordan, interpretata da Angelina Jolie, vive in modo agiato e senza problemi nell'Inghilterra del 1984, ma il suo piccolo mondo viene sconvolto quando il dottor Nick Callahan (Clive Owen) si intrufola in un ballo di beneficenza per rivolgere un accorato appello contro la politica governativa inglese che lascia morire di fame migliaia di bambini. Sarah abbraccia la causa e parte per l'Etiopia, al seguito di Nick, di cui è segretamente innamorata...
Campbell, regista di pellicole di azione come La maschera di Zorro, qui si butta a capofitto in un’avventura romantica, che non disdegna gli effetti speciali e tenta di bilanciare tre fattori: l’avventura, la passione, la causa umanitaria, il tutto condito con la bellezza della fotografia.
“Tutti volevano girare questo film - spiega la Angelina Jolie - perché volevano fare luce su quello che succede nel mondo. Quello che speriamo di aver ottenuto è aver esplorato un rapporto d’amore tra due persone che si amano e amano una causa e, nello stesso tempo, di aver creato una certa consapevolezza”.
Il film dovrebbe essere un tributo a tutti quelli che sacrificano la propria esistenza per portare sollievo ad altre vite martoriate, in un viaggio in paesi sconvolti dalla guerra, e i realizzatori non si sono risparmiati nel farci percepire l’orrore e la disperazione dei rifugiati.
In Italia la Eagle Pictures e gli esercenti Anec e Anem si sono uniti in un’operazione di solidarietà: per ogni biglietto cinematografico venduto, 1 Euro sarà devoluto all’iniziativa Latte per la Vita. Angelina Jolie è attivamente coinvolta in cause umanitarie, tanto da essere nominata Ambasciatrice di Buona Volontà dell'UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati). Il 22 ottobre 2003 il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, le ha consegnato il riconoscimento Citizen of the World dell’Associazione dei corrispondenti delle Nazioni Unite (UNCA).
Purtroppo il film cade in alcuni momenti in un sentimentalismo pietoso che distrae lo spettatore dal centro del messaggio che il film vuole trasmettere.
Nonostante questo però è apprezzabile la volontà di una attrice oramai famosa dello star-system hollywoodiano di proporre un film che parla di impegno sociale al di là delle barriere culturali di provenienza che mette la propria faccia per difendere una causa umanitaria.
 
CGS Schio
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