La figura del Santo Angelo custode è presente sin dall'antichità nel cristianesimo. Evocata nel Vangelo, ricordata nelle preghiere, è centrale anche nelle biografie di molti Santi. Il suo compito è quello di accompagnare ciascun essere umano nel suo cammino terreno, proteggerlo e intercedere per lui. Semplicemente invocandolo.
L’Angelo custode
Se si parla di Santi non si può tacere degli Angeli, creature spirituali, santificate nell’istante stesso della loro creazione, dall’intelligenza infallibile, dall’energia infinita, le uniche in grado di godere del volto di Dio, al cui cospetto siedono.
La figura dell’Angelo come simbolo delle gerarchie celesti si ritrova già nei primi tempi del cristianesimo, ereditata dalla cultura religiosa biblioco-ebraica. Il nome deriva dal latino angelus, e prima ancora dal greco, e significa “inviato”, “messaggero”. La sua solennità ricorre il giorno 2 ottobre, data scelta da papa Clemente X, nel 1670.
È l’essere cui Dio ha affidato il compito di aiutare l’uomo e stargli accanto, proteggendolo. Il Signore Dio dice: “Ecco io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato” (Es 23,20-22). “L’invisibile presenza di questi spiriti beati – ha detto Benedetto XVI – ci è di grande aiuto e conforto: essi camminano al nostro fianco e ci proteggono in ogni circostanza, ci difendono dai pericoli e ad essi possiamo ricorrere in ogni momento“.
Gli Angeli e i Santi
Prova ne è la devozione che molti Santi hanno nutrito nei loro confronti, lasciandone testimonianza.
Santa Francesca Romana lo onorava ad ogni minuto, conversava con lui, e non dimenticava mai di lasciargli un posto accanto a sé. Santa Gemma Galgani, il 20 luglio del 1900 scrisse nel suo diario: “Ma quanto è buono Gesù! Appena si parte lui, mi lascia l'angelo custode, che con la sua continua carità, vigilanza e pazienza mi assiste”. Presenza e punto di riferimento costante era anche per San Francesco, San Tommaso e padre Pio (San Pio); egli diceva sempre ai fedeli di rivolgersi al proprio Angelo ed affidargli un messaggio perché le preghiere fossero esaudite. E così accadeva. Scrisse anche una preghiera all’Angelo custode: “O santo angelo custode, abbi cura dell’anima mia e del mio corpo. Illumina la mia mente perché conosca meglio il Signore e lo ami con tutto il cuore. Assistimi nelle mie preghiere perché non ceda alle distrazioni ma vi ponga la più grande attenzione. Aiutami con i tuoi consigli, perché veda il bene e lo compia con generosità. Difendimi dalle insidie del nemico infernale e sostienimi nelle tentazioni perché riesca sempre vincitore. Supplisci alla mia freddezza nel culto del Signore: non cessare di attendere alla mia custodia finché non mi abbia portato in Paradiso, ove loderemo insieme il Buon Dio per tutta l’eternità”.
Anche San Francesco di Sales scrisse dei versi per l’Angelo: “S. Angelo, Tu mi proteggi fin dalla nascita. A te affido il mio cuore: dallo al mio Salvatore Gesù, poiché appartiene a Lui solo. Tu sei anche il mio consolatore nella morte! Fortifica la mia fede e la mia speranza, accendi il mio cuore d'amore divino! Fa che la mia vita passata non mi affligga, che la mia vita presente non mi turbi, che la mia vita futura non mi spaventi. Fortifica la mia anima nelle angosce della morte; insegnami ad essere paziente, conservami nella pace! Ottienimi la grazia di gustare come ultimo cibo il Pane degli angeli! Fa che le mie ultime parole siano: Gesù, Maria e Giuseppe; che il mio ultimo respiro sia un respiro d'amore e che la tua presenza sia il mio ultimo conforto. Amen”.
Ad ognuno il suo Angelo
Ogni essere umano ha un Angelo custode che lo protegge e a cui rivolgersi con la preghiera del proprio cuore. Ne accenna Matteo nel Vangelo “Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli” (Matteo 18,10), e lo dice in maniera molto più esplicita San Basilio Magno che scrive: “Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore per condurlo alla vita”.
È confortante saperne la presenza accanto a sé, ma come fare ad entrare in contatto con il proprio Angelo? Il Cardinale Charles Journet scriveva: gli Angeli si rivelano, ma soltanto a coloro che li amano e li invocano.
Basta poco dunque. Basta chiamarlo il proprio Angelo custode per ricevere il suo aiuto e la sua protezione. Il desiderio dell’Angelo custode di venirci in aiuto è assai maggiore di quello che noi abbiamo di essere aiutati. Questo soleva ripetere don Bosco.
Stella F.
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