ANNUNCIARE CRISTO TRA L'OMBRELLONE E IL BAR

Una panoramica di nuove esperienze di evangelizzazione di strada che vede protagonisti soprattutto i giovani. Un tentativo di censire il fenomeno, in crescita negli ultimi anni in Italia...

ANNUNCIARE CRISTO TRA L’OMBRELLONE E IL BAR

da Teologo Borèl

del 10 luglio 2005

 

Ufficialmente chiamata “missione nei luoghi informali”, che vanno dalla strada alle piazze, dalle spiagge ai locali notturni, l’evangelizzazione di strada mostra il volto giovane di una chiesa che sta riscoprendo un nuova e creativa forma di missionarietà centrata sull’annuncio esplicito del Vangelo. Un tentativo di censire il fenomeno, in crescita negli ultimi anni in Italia. 

 

Oramai possiamo parlare di un fenomeno in crescita, anche se ancora poco conosciuto e considerato, quello che vede per protagonisti giovani, preti, famiglie e consacrati di varie estrazioni e provenienze nel campo dell’evangelizzazione itinerante, di strada o – più ufficialmente – “nei luoghi informali”. Non si tratta di una “nuova evangelizzazione” parlata o analizzata a tavolino, ma di una forma vissuta di primo annuncio, di un’esperienza diretta di evangelizzazione a contatto con la gente (specie i giovani) andando per le strade, le piazze, le spiagge e persino gli autogrill del Belpaese, o entrando nei locali e nei bar più affollati per “stanare” i giovani e le sempre più pressanti domande di senso che si portano dentro.

Le esperienze di evangelizzazione e i soggetti che qui riportiamo sono un primo e certamente incompleto tentativo di censimento di questa variegata realtà giovanile italiana di chiesa “estroversa”, che tenta così di rispondere ai pressanti appelli rivolti negli scorsi anni da Giovanni Paolo II per una “nuova evangelizzazione” delle terre di antica cristianità. Tali iniziative mantengono un sapore di spontaneità e lo slancio vivace tipico del mondo giovanile, in cui anche la componente emotiva è una parte importante, ma mostrano anche un crescente bisogno di approfondimento, di preghiera e di formazione, oltre a richiedere una certa cura organizzativa. 

 

Le Sentinelle del mattino

Ne avevamo già parlato lo scorso anno (cf. Sett. n. 27/2004 p. 11), ma nel frattempo le Sentinelle – divise tra Verona, Firenze e San Miniato – hanno portato il loro stile di evangelizzazione anche sulle spiagge della riviera romagnola e persino negli autogrill. A Riccione sono arrivati in 200 (di età compresa tra i 18 e i 35 anni), dal 10 al 17 agosto 2004 e, battendo a tappeto il più noto e trasgressivo litorale italiano, sono riusciti a contattare oltre 20.000 giovani e a portarne in chiesa alcune migliaia. All’autogrill del Cantagallo, sulla A1 all’imbocco dell’Appennino bolognese, si sono dati appuntamento il 29 agosto 2004, insieme ai frati della Fraternità itinerante lombarda, per celebrare 5 messe e invitare i frettolosi passanti ad una sosta nella cappellina dell’autogrill, normalmente semideserta.

Ma molte altre sono le iniziative che le Sentinelle hanno portato avanti in questi pochi anni dalla loro fondazione (1998): in totale 11 missioni di strada, 57 conferenze in quasi tutto il nord Italia, quasi 50 serate di Una luce nella notte, fortunata ed efficace formula di primo annuncio iniziata dalle Sentinelle nel 2002. Il prete veronese Andrea Brugnoli (classe 1966) si considera solo il coordinatore di questa associazione in quanto il vero fondatore – “senza saperlo” – è stato proprio Giovanni Paolo II, quando nel lontano 2000 alla Giornata mondiale della gioventù di Roma ha incendiato i cuori dei giovani, chiamandoli appunto ad essere le “Sentinelle del mattino”, ossia apostoli dei loro coetanei. Il sito curato da don Brugnoli si definisce “il portale dell’evangelizzazione di strada”.

Oggi le Sentinelle sono diventate un’Associazione-onlus che non solo partecipa alle iniziative di evangelizzazione che organizza o a cui è sempre più pressantemente invitata, ma propone alle diverse diocesi un “progetto Sentinella” (che mira alla formazione di evangelizzatori e di formatori di evangelizzatori) e offre ai propri ragazzi proposte formative attraverso corsi e scuole di evangelizzazione – come quella realizzata con l’ausilio della Scuola di evangelizzazione di Sant’Andrea, che fa parte del circuito carismatico internazionale in Italia – per aiutare i giovani a radicarsi nella fede e diffondere tra di loro una mentalità e un metodo di evangelizzazione verso i loro coetanei.

 

La Comunità delle beatitudini

Fondata nel 1973 da una coppia francese, Efraim e Josette Croissant, sotto il nome nascosto di “Comunità del leone di Giuda e dell’Agnello immolato”, la Comunità delle beatitudini è giunta in Italia nella provincia di Bergamo (Sovere) ed è formata da laici, consacrati, presbiteri e diaconi che vivono in comune condividendo il carisma fondativo (seppur in modalità diverse) e ponendo al centro la “vita di orazione”, la celebrazione eucaristica, il servizio e l’apertura ai carismi in vista del rinnovamento della chiesa. In quest’ultima direzione si colloca lo slancio di evangelizzazione della comunità, che ha partecipato insieme ad altri gruppi e comunità religiose all’esperienza missionaria di primo annuncio sulle spiagge della Romagna nella scorsa estate.

P. Pierre Aquila in quell’occasione ha esortato i circa 200 giovani missionari provenienti da tutta Italia (e anche dall’estero) sulle spiagge di Riccione ad andare dai loro coetanei e invitarli (o meglio “spingerli”, secondo l’espressione di Gesù nella parabola matteana del banchetto di nozze) ad entrare in chiesa quella sera stessa – notte dell’Assunta – per incontrare Gesù eucaristia. In effetti, quella sera più di 2.000 ragazzi sono entrati nella chiesa – opportunamente predisposta ad accoglierli con canti, preghiere e confessori disponibili – e si sono inginocchiati davanti a Gesù o hanno scritto una preghiera su un quaderno. 

 

La comunità Nuovi orizzonti

Nasce nel 1991 dal coraggio e dalla “spinta interiore” di Chiara Amirante che, a soli 23 anni, decide di recarsi di notte alla Stazione Termini di Roma per «incontrare tanti giovani che hanno fatto della strada la loro “casa”», come si legge nel sito dell’Associazione, con sede a Frosinone. Da allora è stato un crescendo di iniziative, di aperture di case di accoglienza per giovani drogati e sbandati, di missioni di strada, con lo scopo di proporre a tutti un modello di vita basato sul Vangelo.

Oltre all’attività di prevenzione e informazione (nelle scuole e nelle parrocchie), intervento e recupero dei giovani provenienti da esperienze estreme, l’Associazione di volontariato opera anche a livello di “evangelizzazione su strada”, testimoniando così che l’impegno sociale a sostegno degli ultimi non è disgiunto dall’annuncio del Vangelo a tutti.

Tra le numerose missioni di strada realizzate, ricordiamo quella di Roma del gennaio 2003, denominata “Volare per credere”, che ha contattato circa 25.000 giovani (a scuola o per strada) attraverso volantini e inviti al musical, canti e testimonianze, grazie all’opera svolta dai circa 170 missionari e 80 volontari parrocchiali coinvolti, e quella svoltasi a Frosinone dal titolo “Io sono con voi!” nel maggio 2004, che ha visto coinvolti missionari nella visita e nell’animazione di 17 scuole, ospedali, strade in zone “calde” di spaccio e prostituzione, locali e pub (con quasi 10.000 giovani contattati) e una serata di preghiera in chiesa con 300 giovani invitati ad entrare.

È in particolare la sezione degli “Apostoli dell’Amore”, che ha il carisma di portare un annuncio evangelico di speranza nelle scuole, nelle strade, nelle stazioni, nei convegni, nelle carceri, negli ospedali, nelle spiagge.

 

Il “Punto giovane” di Riccione

Che Riccione sia una cittadina “giovane” lo testimoniano le migliaia e migliaia di giovani che ogni estate invadono le sue spiagge. Ma essa non è solo la capitale del divertimento e delle trasgressioni vacanziere; c’è anche chi si sforza di offrire ai tanti giovani che ci vivono o che la frequentano dei solidi punti di riferimento per la vita di fede e la crescita umana.

Così nasce nel 1998 il Punto giovane di Riccione, guidato dal quarantenne parroco di Gesù Redentore Franco Mastrolonardo, che attraverso un’équipe residenziale fissa di 8 giovani e l’offerta di “convivenze spirituali” a gruppi di adolescenti e giovani – una sorta di “settimana comunitaria” composta da 8-12 ragazzi e un sacerdote – permette ai giovani di sperimentare la bellezza della vita fraterna in comunità e soprattutto un tempo forte di preghiera e di crescita nella fede secondo una «vera e propria regola spirituale del Punto».

Tra gli obiettivi del Punto giovane c’è anche quello della testimonianza e della formazione ad uno spirito missionario, come si legge nel suo sito internet: «Essere un segno nuovo e incisivo di testimonianza evangelica nei confronti dei giovani sul territorio». Giovani del Punto hanno infatti aderito all’iniziativa estiva sopra ricordata di evangelizzazione sulle spiagge della propria città coordinata dalle Sentinelle del mattino di don Andrea Brugnoli, che già da due anni sfidano il solleone e lo spirito vacanziero di chi si sdraia sotto l’ombrellone per avvicinare i giovani e invitarli ad un incontro personale con Cristo.

«L’evangelizzazione di strada – ha dichiarato don Franco in un’intervista al settimanale cattolico diocesano di Rimini – è un’esperienza profetica, che necessita di essere inserita a pieno titolo nella pastorale giovanile». E, all’obiezione se vi siano stati frutti dopo un’esperienza come quella di spiaggia, ha ribattuto: «Chiariamo: il primo obiettivo di questa iniziativa pastorale non è veder sbocciare frutti all’improvviso, quanto far fiorire uno spirito missionario negli educatori».

 

La comunità “Eccomi manda me”

La comunità Eccomi manda me, di Ragusa, fondata nel 1988 da don Salvatore Tumino – prematuramente scomparso – con lo scopo di «di avere una comunità viva, gioiosa, innamorata di Gesù, nella quale tutti scoprissero la comune vocazione all’evangelizzazione», dopo aver sperimentato la bontà dell’esperienza delle Cellule di evangelizzazione di Sant’Eustorgio a Milano. Le cellule di evangelizzazione nella sola Ragusa sono attualmente 185 e circa 2.200 persone ne fanno parte. La comunità sente come specifica la chiamata ad un annuncio esplicito di Gesù unico salvatore del mondo e lo fa attraverso un metodo che cerca di diffondere il più possibile tra i vari soggetti interessati (aggregazioni, parrocchie ecc.).

Verso i giovani la comunità – composta per lo più da famiglie – ha elaborato delle serate di evangelizzazione chiamate “La gioia del sabato sera”: «La serata si svolge di sabato – leggiamo nel sito – per offrire una valida alternativa a tutti i giovani per gioire in pienezza alla presenza di Gesù. Tutto viene preparato nella preghiera; anche durante tutta la serata molti fratelli, in luogo attiguo, restano in adorazione eucaristica continua pregando per la conversione dei giovani che partecipano all'incontro. Si alternano canti, musical, mimi, sketch, testimonianze di giovani che hanno incontrato Gesù vivo nella loro vita e un piccolo annuncio kerigmatico della parola di Dio; ma il centro della serata è l'adorazione eucaristica: qui molti giovani incontrano per la prima volta Gesù come loro salvatore sperimentando il suo infinito amore e colmando quel grande vuoto che nessuno era riuscito a riempire». L’iniziativa, nata davanti ad un pub molto frequentato dai giovani ragusani, è diventata un’esperienza strutturata che raccoglie circa 800-900 giovani a serata.

La comunità si dedica anche ad altre iniziative verso i giovani, come l’evangelizzazione nelle scuole e i centri di ascolto, e offre dei percorsi formativi attraverso corsi di evangelizzazione articolati in tre fasi, che seguono la gradualità del processo di evangelizzazione e puntano all’apprendimento di metodi di annuncio anche attraverso l’arte e la conoscenza biblica.

Tra i link segnalati dall’associazione ragusana troviamo quella dei carismatici francesi Le Verbe de vie (Il Verbo della vita), presente anche a Roma (Monteporzio Catone), e fondata su tre fondamenti: la preghiera della chiesa, l’insegnamento della chiesa e la via comunitaria. Essa raccoglie tutti gli stati di vita (coppie, famiglie, consacrati, celibi, preti) e organizza vari festival per adolescenti, famiglie e giovani, animati dai membri della comunità e dai giovani di Theopolis, che «non è un movimento in più dentro la chiesa, ma una “messa in movimento” dei giovani di tutte le età e gli orizzonti, desiderosi di divenire comunicatori di fede, amore e speranza per altri giovani dentro la società attuale».

Sempre nello sterminato campo delle aggregazioni carismatiche impegnate sul fronte dell’evangelizzazione, segnaliamo la Comunità di Gesù, comunità cattolica di Bari (che fa anche da raccordo con le chiese pentecostali) dedita all’adorazione, all’evangelizzazione e alla riconciliazione dei cristiani e la comunità internazionale Koinonia Giovanni Battista, presente in Italia in varie sedi (Macerata, Vicenza…).

 

Le comunità religiose

Anche le comunità religiose si stanno attivando e contribuendo a questo risveglio missionario tanto invocato prima da Paolo VI (si pensi all’Evangelii nuntiandi) e poi da Giovanni Paolo II. Si delinea con crescente nitidezza il ruolo specifico di équipes itineranti di frati e suore dedicati a tempo pieno all’evangelizzazione di strada.

È il caso della Fraternità evangelizzatrice itinerante dei Frati minori (FIDE) della Provincia lombarda, costituita dal Capitolo provinciale del 2000 come nuova forma di evangelizzazione, con sede a Saiano (BS). I giovani frati utilizzano un vecchio camper per le strade e le piazze d’Italia come centro d’ascolto mobile e come strumento per raggiungere i “lontani” proprio nei luoghi dove i giovani amano ritrovarsi (discoteche, mercati, feste popolari). Il loro scopo specifico è l’annuncio esplicito del kerigma, la buona notizia del vangelo di Gesù Cristo, che si articola in 4 momenti: presentazione di Gesù come soluzione di Dio per la vita dell’uomo; risposta dell’uomo di fronte alla proposta di Gesù (fede e conversione); il dono dello Spirito Santo; costituzione e ingresso nella comunità cristiana. Tra le varie iniziative di evangelizzazione realizzate, spicca – anche per il risalto dato dai media – quella dello scorso fine agosto all’autogrill Cantagallo, promossa anche dalle Sentinelle del mattino, in collaborazione con la Società autostrade e l’Ufficio di pastorale del turismo della Cei.

Anche altri francescani seguono questo stile di annuncio itinerante: si tratta dei cappuccini Paolo Berti – incaricato per l’evangelizzazione del segretariato interprovinciale di Bologna-Parma, predicatore itinerante (sue sono le esperienze di evangelizzazione “fuori dal tempio” in autostop e all’uscita delle scuole) e curatore di un sito internet sull’annuncio della Parola –, fra Aldo Parente (della provincia di Foggia) e l’abruzzese fra Alessandro Zangheri, che sono stati protagonisti la scorsa estate di un’iniziativa di evangelizzazione analoga a quella di Riccione, sulle spiagge di Cesenatico. I tre francescani hanno percorso oltre tre chilometri di litorale romagnolo distribuendo pieghevoli sulla preghiera, e soprattutto avvicinando migliaia di ragazzi, giovani e adulti per invitarli all’adorazione eucaristica notturna e alla messa di mezzanotte.

Anche le Serve della Parola (consacrate di Assisi che stanno iniziando una nuova comunità di evangelizzazione) e alcuni monaci della Fraternità di Gerusalemme hanno partecipato attivamente all’iniziativa di evangelizzazione sulle spiagge, come pure le Missionarie dell’Immacolata-p. Kolbe di Bologna, che il 14 e 15 agosto scorsi festeggiavano la memoria del loro santo proprio evangelizzando sulle spiagge di Rimini, all’insegna dello slogan “Find the true diamond” (Trova il vero diamante). Queste ultime hanno una scuola di evangelizzazione all’interno della quale offrono dei week-end pratici di evangelizzazione, come quello vissuto un pomeriggio a Bologna, dove hanno allestito un gazebo, con sketch, canti e balletti, e grazie al quale hanno contattato 500 persone offrendo cartoncini con frasi evangeliche e dialogando con gli incuriositi passanti.

Sempre sulle spiagge – questa volta della Sicilia – si è svolta la scorsa estate l’appassionata esperienza di evangelizzazione di alcune Suore del Sacro Cuore che, per un mese, hanno abitato dentro una tenda in spiaggia tra i bagnanti: con loro un gruppo di ragazzi con la chitarra e altri strumenti musicali per accompagnare la lettura di brani del Vangelo, canti e preghiere. «Si può parlare di fede ai giovani solo usando un linguaggio che essi conoscono», ha testimoniato suor Anna Nobili, delle Suore operaie della Santa Famiglia di Nazareth, passata dai cubi delle discoteche al velo indossato in convento.

Le Apostole della vita interiore, – un gruppo di ragazze consacrate che si dedicano ad un apostolato diretto di evangelizzazione a tempo pieno e offrono un servizio di assistenza spirituale per la formazione interiore – hanno scelto di non servirsi di particolari strutture per mediare tale annuncio, ma svolgono la loro missione in modo semplice e diretto. Per questo privilegiano il colloquio personale e l'accompagnamento spirituale come strumento più efficace per lo svolgimento del loro apostolato, che è indirizzato in modo speciale ai giovani. Senza abiti religiosi, ma chiarendo fin dall’inizio di essere delle consacrate, si presentano a coppie in strade particolarmente affollate di giovani e li fermano cercando un colloquio su Gesù e la fede, e invitandoli ad un cammino puntato sull’interiorità. Da qualche anno è iniziato anche il ramo maschile degli Apostoli della vita interiore.

 

Una valutazione conclusiva

Sull’onda delle Giornate mondiali della gioventù e dell’intenso slancio apostolico di Giovanni Paolo II – insieme all’urgenza di una nuova evangelizzazione in una società sempre più scristianizzata – stanno sorgendo sempre più iniziative e gruppi, comunità e associazioni, di laici e consacrati, coppie e giovani, preti e famiglie, uniti tutti dal desiderio di comunicare in modo esplicito la fede in ogni ambiente di vita.

I soggetti coinvolti mostrano alcune caratteristiche comuni che permettono di abbozzare una sorta di “spiritualità” dell’evangelizzatore di strada:

a) annuncio o testimonianza chiara e diretta della persona di Cristo, e della possibilità data a tutti di un incontro personale e vitale con lui;

b) intensa vita di preghiera e di adorazione, anche in vista dell’annuncio;

c) connotazione carismatica, perché l’incontro con l’evangelizzato sia guidato da Dio e traspaia l’azione dello Spirito;

d) forte riferimento personale alla parola di Dio, che caratterizza la formazione di base di ogni scuola o corso di evangelizzazione;

e) grande creatività degli strumenti e mezzi dell’evangelizzazione, che si serve anche della potenza espressiva e comunicativa dell’arte (concerti, spettacoli teatrali, mimi, drammatizzazioni, danze ecc.);

f) attenzione al territorio, ai luoghi di incontro, alle abitudini dei possibili destinatari;

g) semplicità e spontaneità della proposta, fatta con chiarezza, apertura e gioia, ma sempre nel rispetto della libertà altrui;

f) efficacia del retroterra comunitario, anche misto (con vari stati di vita), che mostra la fecondità spirituale di uno stile di vita differente ma possibile e la diversità di chiamate, in uno spirito di corresponsabilità.

Al contempo emergono alcuni elementi di perplessità:

1) emotività e temporaneità della risposta;

2) senso di inadeguatezza nel raccogliere i frutti della missione fatta e nell’indirizzare coerentemente verso cammini stabili di conversione e di fede nelle proprie realtà locali.

Il risveglio di un’evangelizzazione a tutto campo in atto nella realtà ecclesiale italiana è un dato effettivo e salutare, anche se ancora percepito come marginale nel panorama pastorale complessivo. Occorre trovare il modo per raccordare la straordinarietà di queste lodevoli iniziative “di strada” – che ci auguriamo possano crescere “in età e sapienza” – con dei percorsi più accessibili e ordinari che permettano alle fragili radici del seme appena gettato di entrare nelle profondità della terra e di portare frutto.

Luca Buccheri

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