Appunti sullo spirito di Don Bosco ‚Äì 3° puntata

LA PREGHIERALa preghiera va intesa non tanto come un dovere quanto piuttosto come un diritto, ed un irrinunciabile bisogno dello spirito. Non per nulla una delle sue definizioni più felici la chiama 'respiro dell'anima'.

Appunti sullo spirito di Don Bosco – 3° puntata

da Don Bosco

del 01 gennaio 2002

 

3. LA PREGHIERA

 

 

1. CHE COS'E' LA PREGHIERA?

 

Due esperienze

 

            'Io lo guardo ed egli guarda me': è la celebre risposta che un contadino di Ars, cittadina francese, ha dato al suo curato che lo interrogava sul suo modo di pregare.

            Santa Teresa d'Avila dice che la preghiera è 'un intimo rapporto di amicizia, nel quale ci si intrattiene spesso da solo a solo con quel Dio da cui ci si sa amati'.

            Quando due persone si amano veramente sono felici di intrattenersi cuore a cuore, con calma e tranquillità. La preghiera è incontro e comunione con Dio.

 

Qual è la sua caratteristica fondamentale?

 

            La preghiera del cristiano deriva interamente dalla preghiera di Gesù e si modella fedelmente su di essa. Solo in Gesù si ha accesso al Padre. La preghiera di Gesù consiste non tanto nel cercare e nel trovare Dio, quanto piuttosto nel lasciarsi cercare e trovare da Lui. L'autentico pregare cristiano si rivolge a soddisfare i desideri di Dio su di noi ('Sia fatta la tua volontà'), non dei propri, perché  solo Dio conosce il nostro vero bene.

 

Dovere o diritto?

           

            La preghiera va intesa non tanto come un dovere quanto piuttosto come un diritto, ed un irrinunciabile bisogno dello spirito. Non per nulla una delle sue definizioni più felici la chiama 'respiro dell'anima'.

 

Preghiera o lavoro?

 

            È sicuramente assai più facile passare all'azione che mettersi realmente a pregare. La vera preghiera, lungi dal sottrarre dall'impegno nel quotidiano, lo sostiene: non si può incontrare il Dio degli uomini senza essere travolti dal suo folle amore per gli uomini.

 

 

2. MODI DI PREGHIERA

 

La preghiera di ringraziamento

 

            È la strada più semplice della preghiera perché scoprire e riconoscere i doni di Dio e le azioni che Egli opera nella nostra vita rende straordinariamente pieni di speranza e generosità. Si deve ringraziare per tutto ciò che si è e si ha, per ciò che si è ottenuto senza averlo richiesto, per ciò che si è richiesto e si è ottenuto, ed anche per ciò che si è richiesto e non si è ottenuto. Ogni avvenimento, anche le cose difficili e i momenti di dolore, e ogni necessità possono diventare motivo di ringraziamento. Dio corregge i figli che ama, vuole la loro maturazione affinchè portino più frutto. L'uomo è sempre in debito, nei riguardi di Dio, per il grazie.

 

La preghiera di lode

 

            Nasce dallo stupore per l'infinita grandezza di Dio manifestata nelle sue opere. È la forma di preghiera che più immediatamente riconosce che solo Dio è veramente essenziale per la vita. Concentra l'attenzione del cristiano su Dio. Aiuta il credente a vedere se stesso e il mondo all'interno del Suo progetto.

 

La preghiera di perdono

 

            È accorgersi che la nostra risposta all'amore di Dio è inadeguata. È l'esperienza del peccatore che chiede perdono per tante scelte e tante azioni, non vissute secondo la Sua volontà, come il bambino che sente la necessità di chiedere scusa alla mamma, la quale in cuor suo l'ha già perdonato.

 

La preghiera di domanda

 

            Che senso ha pregare, si dice, se Dio sa già di che cosa abbiamo bisogno? Risponde splendidamente sant'Agostino con la celebre battuta: 'Dio non dà se non a chi chiede per non dare a chi non riceve'. La domanda è il primo sì che diciamo a Dio per i doni che ci vuole dare. La domanda non è posta per informare Dio, e neppure per indurLo a venirci incontro, bensì per disporre noi a ricevere i suoi doni.

 

La preghiera di intercessione

 

            Apre il cuore del cristiano ai fratelli con cui vive e alle necessità del mondo. Il cristiano prega per i desideri e le sofferenze di tutti gli uomini, amici e nemici, credenti e non credenti, per la Chiesa e per coloro che la guidano, per le gioie e le pene delle famiglie... 

 

La preghiera di ascolto

 

            Se capita sovente che noi non abbiamo nulla da dire a Dio, Egli ha sempre un'infinità di cose da dire a noi. Però può farsi ascoltare solo quando siamo disponibili all'ascolto della sua Parola. L'ascolto quindi è il cuore della preghiera. Suppone di aver capito che la persona chiave della preghiera non è l'uomo, ma Dio. Chi ascolta si mette con semplicità davanti a Dio in un profondo silenzio interiore, lasciando da parte parole, pensieri, immaginazioni... sforzandosi solo di  ricevere, custodire e assimilare la Sua Parola.

 

 

3.  PRIMI PASSI

 

            Come il bambino a scuola inizia a scrivere partendo dalle singole lettere dell'alfabeto, così anche nel cammino della preghiera si comincia dalle cose più semplici. Un buon inizio esige delle convinzioni profonde.'Chi ben comincia è già a metà dell'opera'!

 

* Il tempo: 10-15 minuti al giorno

* Il luogo:  la chiesa o un luogo tranquillo, comodo da raggiungere (anche un angolo della   

                camera).

* Cura della gestualità del corpo: trovare  delle posizioni o dei gesti che aiutino a pregare.

* La fedeltà e la costanza a questo incontro con il Signore (fissarsi un orario).

* Durante la giornata tener viva la gioia dell'incontro.

 

Due schemi per la preghiera quotidiana

 

Primo schema:

 

a. In silenzio. Mettersi alla presenza del Signore. Invocare la presenza dello Spirito Santo.

b. Rivedere momento per momento la giornata. Ringraziare per i doni ricevuti e chiedere perdono per i peccati.

c. Poche righe di Parola di Dio (vangelo di Marco, Parola del giorno, schede del sussidio estivo...). Soffermarsi su una frase. Confrontare la propria vita con questa frase. Chiedere al Signore di cogliere la sua volontà e di avere la forza di seguirla.

d. Sul quaderno personale fissare un proposito molto concreto da vivere.

e. Concludere con una preghiera (Padre nostro, Ave Maria).

 

Secondo schema:

 

a. In silenzio. Mettersi alla presenza del Signore. Invocare la presenza dello Spirito Santo.

b. Rivedere momento per momento la giornata.

c. Scegliere uno dei modi di preghiera (ringraziamento, lode, perdono, domanda, intercessione, ascolto)

d. Chiedere al Signore la manifestazione della sua volontà e la forza per praticarla.

e. Sul quaderno personale fissare un proposito molto concreto da vivere.

f. Concludere con una preghiera (Padre nostro, Ave Maria).

 

            Come ogni cosa anche la preghiera ha una sua crescita. Di solito si passa da una fase in cui prevalgono le parole dell'uomo ad una fase in cui la preghiera diventa soprattutto ascolto di Dio, perchè centro della preghiera è il Signore. Proprio perchè è un cammino che presenta momenti di crescita, ma anche di regresso, è importante da una parte non scoraggiarsi e dall'altra un confronto con il proprio confessore o guida spirituale.

 

 

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