Campioni moderni

Non c'è resa nei loro sguardi, non c'è sconfitta che tenga. Dopo ogni gara ci si rialza, vincitori o vinti, per affrontare con più forza la prossima sfida, senza gambe o cervelli molli. Campioni moderni, sfide moderne, nuove necessità e nuove paure da debellare.

Campioni moderni

da Quaderni Cannibali

 

Muscoli tesi, espressioni contratte, il pulsare delle vene che portano adrenalina in circolo. Quanti sacrifici, quanta fatica, quanto coraggio e impegno per arrivare al traguardo. Sono campioni tutti gli atleti olimpici: campioni di forza (d’animo), alimentati da audacia e desiderio di non arrendersi e da quel pizzico di incoscienza e istinto che fa di un atleta un campione. Un brivido ha preso migliaia di spettatori rapiti dalle espressioni e dagli occhi di quegli atleti: la forza dei muscoli sembrava nulla di fronte alla voglia di vincere, che li spronava come cavalli di battaglia.

Ma sappiamo ancora imparare da loro cosa significa la voglia di lottare? Non c’è resa nei loro sguardi, non c’è sconfitta che tenga…dopo ogni gara ci si rialza, vincitori o vinti, per affrontare con più forza la prossima sfida, senza gambe o cervelli molli. Sono campioni, campioni tutti. Campioni puri, campioni di valori. E nel nostro mondo c’è bisogno di loro, bisogno di campioni che ridiano speranza e respiro per il futuro. Perché ognuno possa riprendere a cercare dentro di sé quella forza perduta e fare di sé un Campione, che possa fare della paura non una debolezza, ma un valore da convertire in energia.

Campioni moderni, sfide moderne, nuove necessità e nuove paure da debellare. Campione oggi è chi continua a lavorare con sudore e onestà, a forza di impegno per un domani migliore. Campione è chi parte per futuri lontani e difficili, per aiutare chi sta ancora peggio di noi. Campione è chi torna nel proprio Paese, chi versa sangue e sudore per ricostruire là dove hanno distrutto. Campione è chi non si arrende di fronte alle nuove sfide del domani. Campione è chi sa trovare speranza anche là dove tutto è stato distrutto. Campione è chi decide di continuare a rispettare le regole, per quanto sfiancanti possano essere, perché sa che un Paese forte si costruisce sulla base del rispetto. Campione è chi crede ancora nella famiglia, chi si divide tra lavoro e casa perché vuole investire nel futuro di figli consapevoli. Campione è chi si mette in tasca mille euro al mese pur di insegnare qualcosa a quelle testoline vuote, perché ancora ci crede nel valore della cultura. Campione è chi si prepara per una nuova sfida. Campione è chi ha deciso che non ci si può arrendere, che qualcosa ancora si può fare, che sa resistere al consolante miraggio di un Paese lontano e che si impegna per ricostruire il proprio, invece di calpestarne l’orgoglio.

Ragazzi di oggi, uomini e donne del futuro italiano, la resa non deve essere nel nostro vocabolario. Prendiamo a modello quei campioni. Campioni di sacrifici, come agli italiani è chiesto di fare. Campioni che prendono in mano la vita per farne di più, che respirano quel pungolante odore di sudore e volontà che dà a tutto un significato. Scopriamo nuovi orizzonti, convertiamo in meglio questa landa desolata che è la crisi. E lanciamo un grido, un grido liberatorio, un grido di vittoria: il grido di chi non si è arreso e ha già ricominciato a combattere e che, quindi, è già un po’ sul podio.

E per dirla con quel gran genio di Einstein “Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla”.

Silvia Tesone

http://cogitoetvolo.it

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