Carlo Acutis: la mia autostrada per il Cielo

Carlo Acutis (1991-2006) era un adolescente del nostro tempo, simile a molti altri. Impegnato nella scuola, tra gli amici, grande appassionato di pc. Allo stesso tempo era un grande amico di Gesù Cristo, partecipava ogni giorno all'Eucaristia e si affidava alla Vergine Maria. Morto a soli 15 anni a causa di una leucemia fulminante, ha offerto la sua vita per il Papa e per la Chiesa.

Carlo Acutis: la mia autostrada per il Cielo

Il giovane Carlo Acutis morto a soli 15 anni a causa di una leucemia fulminante, ha lasciato nel ricordo di tutti coloro che l'hanno conosciuto un grande vuoto ed una profonda ammirazione per quella che è stata la sua breve ma intensa testimonianza di vita autenticamente cristiana, vissuta in modo eroico, alimentata dal suo grande amore per il Signore presente soprattutto nel Sacramento dell’Eucaristia e dalla devozione filiale verso la Santissima Vergine Maria. Recitava il Rosario e frequentava la Messa tutti i giorni. Faceva spesso anche l’Adorazione Eucaristica. Ci sembra che la modernità e l'attualità che riflette la vita di Carlo si coniughi in modo armonioso e singolare con la sua profonda vita eucaristica e la sua grande devozione verso la Santissima Vergine che hanno sicuramente contribuito a fare di lui quel ragazzo specialissimo da tutti ammirato ed amato.

Il giovane Carlo era infatti dotatissimo per tutto ciò che è legato al mondo dell’informatica tanto che sia i suoi amici che gli adulti laureati in ingegneria informatica lo consideravano un genio. Restavano tutti meravigliati dalla sua capacità di capire i segreti che l'informatica nasconde e che sono normalmente accessibili solo a coloro che hanno compiuto degli studi universitari specialistici. Gli interessi di Carlo spaziavano dalla programmazione dei computer, al montaggio dei film, alla creazione dei siti web, ai giornalini di cui lui faceva anche la redazione e l’impaginazione, fino ad arrivare al volontariato con i più bisognosi, con i bambini e con gli anziani. Era insomma un mistero questo giovane fedele della diocesi di Milano, che prima di morire è stato capace di offrire le sue sofferenze per il Papa e per la Chiesa.

Eucaristia. La mia autostrada per il Cielo. Biografia di Carlo Acutis Nicola Gori

Carlo Acutis (1991-2006) era un adolescente del nostro tempo, simile a molti altri. Impegnato nella scuola, tra gli amici, grande appassionato di pc. Allo stesso tempo era un grande amico di Gesù Cristo, partecipava ogni giorno all’Eucaristia e si affidava alla Vergine Maria. Ha offerto la sua vita per il Papa e per la Chiesa.

La sua vicenda ha suscitato profonda ammirazione da parte di chi l'ha conosciuto. Il libro nasce dal desiderio di raccontare a tutti la sua semplice e incredibile storia umana e profondamente cristiana.

Testimonianze e alcuni scritti di Carlo Acutis

Un adolescente del nostro tempo come molti altri, impegnato nella scuola, tra gli amici, grande esperto, per la sua età, di computers. Su tutto questo si è inserito il suo incontro con Gesù Cristo. Carlo Acutis diviene un testimone del Risorto, si affida alla Vergine Maria, vive la vita di grazia e racconta ai suoi coetanei la sconvolgente esperienza con Dio. Egli si nutre ogni giorno dell’Eucaristia, partecipa con fervore alla S. Messa, trascorre intere ore davanti al Santissimo Sacramento. La sua esperienza e la sua maturazione cristiana testimoniano quanto siano vere le indicazioni del S. Padre Benedetto XVI nella Esortazione Apostolica Sacramentum Caritatis: Il sacrificio della Messa e l’Adorazione eucaristica corroborano, sostengono, sviluppano l’amore per Gesù e la disponibilità al servizio ecclesiale. Carlo ha pure una tenera devozione alla Madonna, recita fedelmente il Rosario e sentendola Madre amorosa, le dedica i suoi sacrifici come fioretti. Questo ragazzo sociologicamente uguale ai suoi compagni di scuola, è un autentico testimone che il Vangelo può essere vissuto integralmente anche da un adolescente. La breve esistenza, protesa alla meta dell’incontro con Cristo, è stata come una luce gettata non solo sul cammino di quanti l’hanno incrociato sulla propria strada, ma anche di tutti coloro che ne conosceranno la sua storia. Guardando a questo adolescente come a un loro compagno, che si è lasciato sedurre dall’amicizia per Cristo, e proprio per questo ha sperimentato una gioia più vera, i nostri ragazzi saranno messi in contatto con una esperienza di vita che nulla ha tolto alla ricchezza dei giovani anni adolescenziali, ma li ha valorizzati ancora di più. La testimonianza evangelica del nostro Carlo non è solo di stimolo per gli adolescenti di oggi, ma provoca i parroci, i sacerdoti, gli educatori a porsi degli interrogativi sulla validità della formazione che essi danno ai ragazzi delle nostre comunità parrocchiali e come rendere questa formazione incisiva ed efficace.

Sua Eccellenza Dom Michelangelo M. Tiribilli, osb Abate generale dei benedettini di Monte Oliveto

Carlo, tu sorridi ancora al di là del sole, dove gli Angeli ti hanno portato.

Lassù, Carlo, vedi ogni istante il Cuore di Dio. Ricordi? Parlavi, spiegavi agli amici, ai compagni di scuola, che sotto il tenue velo di pane e nel vino del calice, quando il Ministro consacra, c’è la Reale Presenza di Dio. Quante volte hai difeso il Dio fatto uomo, Gesù? Gli occhi ti brillavano come stelle quando parlavi di Lui! Eri un bambino e avevi soltanto sette anni quando hai voluto incontrarLo. Volevi conoscerLo subito! Ma tu, Carlo, allora non sapevi che invece era Lui che voleva abitare  presto con te. Non sapevi che Lui già ti amava così tanto che voleva che fossi tutto per Lui presto, molto presto. E così i tuoi anni sono passati in fretta, per questo eri così precoce. Hai imparato a parlare a pochi mesi, e negli anni dell’adolescenza leggevi persino i libri di ingegneria informatica dell’Università. Ma tu, Carlo, sei stato anche veramente bambino in quell’infanzia che ti ha visto giocare con un bianco agnellino di pelo, il primo dono che hai ricevuto. E un piccolo agnello bianco ha attraversato la strada con il suo pastore il giorno che andavi a fare la Prima Comunione in un convento di clausura. Quando il male che ti ha portato via si è rivelato, quante lacrime cocenti sono state versate da chi ti aveva come il bene più caro sulla terra! Ma tu, quando nell’ospedale i medici ti hanno detto la verità, non hai pianto. Dentro di te, sapevi. E hai guardato tuo padre e tua madre con gli occhi asciutti, ma lo sguardo era quello dei momenti più gravi. Hai offerto i tuoi patimenti e la vita per il Papa e per la Chiesa. Ad Assisi sei tornato con le tue spoglie mortali nella terra di Francesco, il Santo che tanto amavi. Eri di casa ad Assisi, ma Gesù, Carlo, era di casa nel tuo cuore! Gli parlavi con grande tenerezza, quando facevi la Comunione, e Lui ci stava bene nel tuo cuore, veniva volentieri tutti i giorni da te e ti ascoltava, in quel misterioso silenzio che svela la Presenza di Dio. Già sapeva, Gesù, fin da quando eri solo un bambino, che ti avrebbe chiamato con sé molto presto. Perché, Carlo, Gesù ha risposto al tuo amore puro, intatto sino all’ultimo giorno della tua esistenza. Lo hai incantato con i tuoi occhi che brillavano come stelle, quando stavi per riceverlo nel Sacramento dell’Eucaristia. Lo hai conquistato quando annunciavi agli amici la Buona Novella del Vangelo, e la tua voce, sonora e sicura, era come l’eco della Sua Voce. Quando consolavi gli afflitti con parole di carità e di amore, Lui era con te, nel segreto del tuo cuore. E quando facevi l’apostolato con gli amici dubbiosi per ricondurli a Lui, il Buon Pastore che guidava i tuoi passi indicava la via certa della conversione. La tua vita è stata breve, Carlo, secondo il tempo degli uomini. Ma i tuoi giorni sono trascorsi veloci nell’avvicendarsi di quelle missioni dello Spirito che Gesù, il tuo Maestro, ti assegnava. Poco prima di morire hai avuto come un presentimento e il tuo viso, in quegli ultimi giorni, rifletteva già la luce arcana dell’Infinito. Tu, Carlo, allora ti preparavi all’ultimo viaggio. Verso il Cielo. Adesso sei lassù con la tua anima, e le tue spoglie umane riposano su quell’altura della terra di Assisi dove, sulla lapide di marmo chiaro, i tuoi amici continuano a portare i fiori. Guardano, i tuoi amici, la Basilica di San Francesco in lontananza, e la brezza leggera del tramonto fa stormire piano le chiome degli alberi. Sulla lapide bianca, la Pietà di Michelangelo mostra il dolore della Vergine con il Figlio Crocifisso in braccio. Non aveva più lacrime Maria, dopo lo strazio del Golgota. Non ha più lacrime, Carlo, la tua famiglia, che confida nella certezza della Fede, nella promessa di Gesù, che disse ai suoi, prima di salire in Cielo: «Vado a prepararvi un posto».

Giuseppina Sciascia

Preghiera in ricordo di Carlo Acutis

Signore, vogliamo parlare con te di Carlo. L’avevamo al nostro fianco in tutta la fresca energia dei suoi quindici anni come figlio, come amico, come fratello di vita e di fede, solidale nella gioia e nell’impegno, nella ricerca di ciò che vale per tutti e per ciascuno. Nella consuetudine dei giorni comuni come nello slancio generoso delle occasioni importanti e dei momenti alti della crescita noi sapevamo che su di lui potevamo contare. Fulmineamente il breve decorso di una malattia indomabile ce l’ha sottratto. Carlo continua ad essere ora per noi, compiutamente, una rivelazione di luce che ci conforta: proprio nel momento in cui ci raggiungeva la notizia che non l’avremmo più visto tra di noi, egli imprimeva indelebilmente dentro di noi l’amabile figura della sua bella personalità. Ora sappiamo, attraverso la ferita aperta del distacco, da quale radice egli traesse la linfa dei suoi pensieri, dei suoi progetti, di quella rara leggerezza e rettitudine dei suoi passi verso il futuro. Signore, noi non possiamo vedere a quale disegno tutto ciò appartenga. Sappiamo che Carlo ci è stato caro e che egli non può non essere ospite ora del tuo amore, in cui ogni desiderio umano ha la sua piena e felice dimora. Aiutaci a trasformare il nostro doloroso distacco in fiduciosa consapevolezza dell’immensa comunione dei santi alla quale tutti apparteniamo ogni giorno del nostro cammino.

Don Gianfranco Poma

Ho conosciuto Carlo e la sua memoria vive in me come luce

Molte sono le stelle che brillano nella notte del Cielo, alcune mandano una luce più viva, ce n’è una che spicca per la sua lucentezza, e mi fa pensare a te, Carlo. Non tutti quelli che guardano il Cielo Notano la differenza tra una stella e l’altra, Tu Carlo, sei inconfondibile Finora non ho trovato nessuno come te. Quando io viaggiavo per nave Spesso vedevo stelle rigare il Cielo cadendo: Ecco: così ho visto anche te tracciare una scia luminosa Prima di scomparire dai miei occhi. Da bambino a giovane hai conservato Un buon modo di essere, la tua vita scorreva serena e ordinata. Eri contento e riflessivo in tutto. Quello che io ho imparato nella mia vita Dai miei genitori, dal mio parroco, dalle catechiste, dagli insegnanti, io l’ho visto presente in te. Ne eri l’immagine viva. La tua scia di luce, attraverso i luoghi in cui ti vedo (il sagrato, l’oratorio, il marciapiede di Via Ariosto) Ancora persiste dentro di me, anche se ormai fisicamente non ti posso vedere. E’ come se ancora udissi la voce del tuo saluto, è come se mi accompagnasse qualcosa che è come l’ombra discreta della tua luce. Se i miei occhi talvolta osservano uno che t’assomiglia, subito avverto però che non è come te. Ti ringrazio, Carlo, perché nella mia mente non hai lasciato Neppure un ombra di qualcosa di male. So che gli angeli di Dio ti hanno accompagnato; poiché ti hanno sentito come uno di loro ti hanno circondato di gioia e ti hanno portato con sé. I segreti benefici delle erbe i medici li conoscono E se ne servono per guarire chi è ammalato, la vita è dono di Dio. I segreti della vita sono nelle mani di Dio. E Dio se ne serve per aiutare le nostre vite a salvarsi e a mantenersi sane. Oggi questo ti chiedo: d’avanti a Gesù e alla sua Madre intercedi per noi, perché restiamo sempre sulla buona via. GRAZIE!

Neel Jastus Perera

Al mio meraviglioso amico

Questa è la storia del volo di un angelo lui mi ha detto, non preoccuparti, è volato verso la luce del suo grande amore. E da quel giorno non l‘ho più visto, ma l’ho sentito, mi ha reso più felice con il suo amore e il suo insegnamento.

Tu, voli verso la luce Tu, cuore pieno d’amore dai amore a noi che siamo quaggiù Tu, angelo luminoso, noi ancora ti cerchiamo. Tu, non lasciarci mai, aiutaci a far splendere ancora di più l’amore per Lui come splende il sole.

Io non ho mai visto il tuo volo, mio caro angelo Io non ho mai visto i tuoi occhi, penetrarmi nei miei, la notte passava e io non sapevo che eri qui vicino a me, ma una notte mentre riposavo mi hai preso il cuore e lo hai portato con te e tu mi hai fatto capire l’amore che avevi per me e quello che dovevo fare.

Tu ora sei lì vicino al nostro fratello perché tu ne sei degno, avvolgi le tue ali attorno a noi quando abbiamo paura di questo mondo. Io anche se non ti ho mai conosciuto ti dico: “ TI VOGLIO BENE”, tu sei la rosa che sboccia nel giardino del mio cuore, tu sei l’amico, tu sei il motivo per cui non devo mai mollare, il tuo amore è la nostra forza.

Addio mio carissimo AMICO CARLO

Luca Ranocchini (15 anni)

“ A te Carlo fratello mio”

Carlo, con il tuo sorriso del Cielo Con i tuoi occhi profondi pieni d’amore Con il tuo sguardo dolce Con il tuo volto angelico.

Tu, giglio di purezza infinita Tu, profumo immenso di santità Tu, Carlo, fosti un fiore Prematuramente estratto dalla terra Per arrivare al meraviglioso Cielo sconfinato. Tu, per Gesù sei stato già un angelo maturo E pronto per varcare così velocemente La soglia del Paradiso. Sei veramente straordinario Sei un esempio per tutti noi Con la tua luce sfolgorante io ti prego Fa che la tua presenza resti Per sempre in me E che tutti i giovani imparino da te ad amare Gesù come te sopra ogni cosa

Antonio Nicolosi (15 anni)

 

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