CASOMAI

Un bel film, forse un po' lento in certi momenti, ma di sicuro effetto. Fa riflettere. Fa pensare che le parole di quel prete atipico, un po' folle, che sostiene che ogni matrimonio dovrebbe avere un suo spazio...

CASOMAI

da Quaderni Cannibali

del 28 ottobre 2005

 

Regia: Alessandro D’Alatri

Interpreti: Stefania Rocca, Fabio Volo, Andrea Jonasson

Origine: Italia 2002

Durata: 112'

 

Stefania e Tommaso hanno deciso di sposarsi, affinché la cerimonia risulti particolare, diversa dal solito, decidono di farlo nella chiesa di San Michele, in un paesino caratteristico e romantico. Si incontrano col sacerdote che celebrerà la funzione un giovane simpatico, moderno che non smentirà questa prima impressione il giorno della funzione. Il giorno del matrimonio i due ragazzi si incontrano in chiesa e, come di consueto, ci sono tutti gli amici e i parenti dei due fidanzati. Il sacerdote comincia a celebrare il matrimonio iniziando anche a coinvolgere tutti i presenti, si giustifica dicendo che Stefania e Tommaso gli hanno chiesto un giorno speciale ed è quello che lui sta cercando di fare. Tra lo sconcerto dei presenti vengono fatte le ipotesi più assurde di come potrà essere questo matrimonio negli anni e… Inizia il film. Tommaso e Stefania sono fidanzati, conducono una vita bellissima e felice, poi sono sposati, poi hanno un figlio e via via attraversano tutte quelle fasi d’obbligo di un matrimonio: gioia, crisi, intrusioni di padri, madri, datori di lavoro, amici pettegoli, amici affettuosi, amici troppo chiacchieroni. Insomma una normalissima routine familiare in cui non manca nulla. Non manca il finale a sorpresa.

 

 

 

Un bel film, D’Alatri lo dirige bene senza sbavature, forse un po’ lento in certi momenti, ma di sicuro effetto. Fa riflettere. Fa pensare che le parole di quel prete atipico, un po’ folle, che sostiene che ogni matrimonio dovrebbe avere un suo spazio in cui non dovrebbe essere permessa l’intrusione di alcuno nel bene e nel male, siano giuste, sacrosante per la buona riuscita di un matrimonio. Un film che parla del matrimonio in maniera semplice, pulita, e che tutti coloro che avessero intenzione di compiere il “grande passo” dovrebbero vedere.

(www.cinematografo.it)

 

In “Casomai” la coppia non è principalmente messa in relazione con una società anonima, bensì con gli altri, con i più prossimi; i due futuri innamorati vengono anzi segnalati l’uno all’altra proprio da amici e colleghi. (...) La coppia subisce forti pressioni e deve saper riconoscere le interferenze negative. Tuttavia, ci sembra limitante, e non del tutto realistico, assegnare agli amici un mero ruolo di disturbo. (...) Del resto sono proprio i due coniugi che tendono a isolarsi; stare insieme significa non tanto guardarsi sempre negli occhi, quanto guardare insieme nella stessa direzione: nel primo caso lo sguardo si esaurisce, nel secondo gli apporti esterni arricchiscono la relazione stessa. Quando nasce un amore, viene coinvolto inevitabilmente anche il mondo che circonda i due amanti e si sperimentano nuovi equilibri.

(www.ancci.it)

 

In questo lavoro emerge come una coppia felice possa dare quasi fastidio ed essere condannata per questo alla solitudine. Se nel percorso d’amore si sono tuffati con serietà ed impegno vengono considerati noiosi, troppo definiti e forse anche un po’ pericolosi. Il film ci accompagna anche ad una riflessione su i tre livelli in cui si può vivere ed interpretare un amore: come lo immaginiamo, come viene rappresentato e cosa riusciamo a realizzare. I protagonisti vivono nella moda e nella pubblicità da cui riceviamo ogni giorno modelli troppo falsi per essere credibili e pure sono proprio quelli a cui si guarda, a cui ci si ispira per sognare il proprio amore o la propria vita.

(www.cinemastudio.com)

Hanno detto del film

 

CGS

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