Tra lunedì 31 ottobre e martedì 1 novembre una trentina di ragazze hanno vissuto il primo incontro GR e FaF al Collegio Immacolata di Conegliano, scoprendo l'importanza del discernimento.
Tra lunedì 31 ottobre e martedì 1 novembre eravamo una trentina di ragazze al Collegio Immacolata di Conegliano, accompagnate da alcune suore, per farci domande e condividere insieme il nostro cammino.
In entrambi i gruppi, GR e FaF, quest’anno saremo accompagnate a capire cos’è il discernimento, perché si discerne e su cosa, per imparare a distinguere quel Bene che Dio ha pensato per me, quello che vale la pena per me, tra tutto il bene possibile.
Nell’incontro del primo giorno ho ricevuto questo: spesso, quando devo scegliere, la sofferenza mi viene dal sapere che ho tante possibilità buone ed è difficile capire qual è quella scelta buona per me!
Per imparare a distinguere la voce del Signore dalle altre voci, ci siamo immerse dentro la Parola di Dio: durante la mattinata del 1 novembre è venuto a farci una lectio don Paolo Pontoni sulla parabola del buon samaritano. L’avevo sempre letta con un po’ di amarezza, rendendomi conto che spesso la mia scelta non è quella del buon samaritano, che spesso passo oltre, come il sacerdote e il levita, che spesso non riesco a prendermi cura degli altri come vorrei. Don Paolo, invece, mi ha aiutato a cambiare prospettiva, ad ascoltare non la mia voce ma quella di Dio: quel buon samaritano è Gesù, e si ferma a prendersi cura di me: sono io quell’uomo saccheggiato e percosso e i briganti sono dentro di me, sono tutti quei miei dubbi e quelle mie ferite che Dio viene ad amare.
Solo se abbiamo esperienza di essere amate riusciremo ad amare.
Questo abbiamo sperimentato in questi giorni, nell’amicizia tra di noi, nel gioco, nel silenzio, nella preghiera della veglia e nella cura che le suore hanno avuto nei nostri confronti, questo hanno sperimentato anche i santi di cui abbiamo celebrato la festa.
Martedì, prima di pranzo, alcune suore del Collegio Immavolata hanno preparato per noi le castagne. Questo gesto semplice è stato proprio un esempio della concretezza con cui Dio si prende cura di noi, e che tra tutto il bene lui sa qual è il Bene che vale la pena per noi.
A cura di: Zippora Tomelleri
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