Omelia di Mons. Andrea Bruno tenuta nella Cattedrale di Treviso in occasione dell'ordinazione sacerdotale di 7 diaconi salesiani, Cattedrale 12 giugno 2005. «√â il cuore di S. Giovanni Bosco che ha affascinato anche il vostro e vi ha insegnato l'amore privilegiato per le giovani generazioni che sono il futuro della Chiesa e della società...».
del 30 giugno 2005
 
Letture bibliche: Isaia61,1-3
2 Corinzi 4,1-2.5-7
Giovanni 6,1-15
 
 
1.     Con generosità mettete tutto ciò che avete nelle mani di Gesù
 
Carissimi diaconi, membri della famiglia salesiana, che siete qui davanti a noi per ricevere l’ordinazione sacerdotale.
Avete ascoltato assieme a tutti noi la proclamazione del Vangelo secondo Giovanni. Gesù salì su una montagna seguito dai suoi discepoli e si pose a sedere. Alzando, poi, lo sguardo vide sotto di sé, lungo i crinali della montagna una folla grande che saliva con fatica verso di Lui.
Erano tutte persone affamate che ponevano solo in Ges√π la speranza di trovare sostegno e consolazione per la loro vita.
Commosso  il Signore decise che non poteva non accogliere la supplica di tanta gente. Non aveva molto tra le mani: cinque pani e due pesci che un ragazzino previdente aveva portato con sé. Li chiese a quel ragazzino che con generosità li pose nelle mani di Gesù.
Egli aggiunse la sua potenza divina e offrì il suo pane per sfamare in abbondanza gli uomini affamati che si erano stretti attorno a Lui.
Cari giovani salesiani, che i vostri superiori presentano a me per essere ordinati presbiteri, potete senza fatica mettervi nei panni di quel ragazzo fortunato che poté offrire i suoi pani per il miracolo straordinario della moltiplicazione.
Possiamo chiederci da dove nacque la generosità del ragazzo, pronto a mettere nelle mani di Gesù tutto quello che aveva portato con sé, senza nulla trattenere.
Anche se il Vangelo non lo dice esplicitamente, possiamo facilmente intuire che, pur nella sua giovane età, il ragazzo aveva un cuore grande che era capace di condividere la compassione stessa che Gesù provava per quella folla affamata che saliva con fatica verso di Lui.
 
2.     Come S. Giovanni Bosco guardate soprattutto alle giovani generazioni con gli occhi e il cuore di Gesù
 
Il ragazzo, che con la freschezza delle sue energie era giunto tra i primi, guardò la gente e la guardò con gli occhi e il cuore di Gesù. Poi, guardò Gesù e tra i due ci fu una profonda scintilla di intesa. Era pronto a dare il proprio contributo per collaborare alla compassione di Gesù che non voleva lasciar perire tante persone.
Anche voi, cari candidati al presbiterato, siete giovani ma siete stati già toccati nel cuore dalla compassione di Gesù per i fratelli. Se questa intesa profonda con il Cuore di Gesù non si fosse accesa in voi, non lo avreste seguito nella vocazione alla vita consacrata nella grande famiglia salesiana.
E tra la folla di uomini e donne che anche oggi cercano con fatica qualcuno che offra loro speranza, consolazione, un pane per vivere, voi avete sentito una particolare compassione per i componenti pi√π giovani di questa folla.
É  il cuore di S. Giovanni Bosco che ha affascinato anche il vostro e vi ha insegnato l’amore privilegiato per le giovani generazioni che sono il futuro della Chiesa e della società e che, spesso, proprio le dinamiche sociali deludono e fanno soffrire.
Veramente in quella folla affamata che sale verso Gesù, in prima fila ci sono i bambini, gli adolescenti, i giovani; sono in prima fila non perché hanno più fiato per salire, ma perché sono tra i più poveri e affamati di speranza e di amore.
 
3.     Portate ora Cristo, luce di speranza e Pane di vita eterna
 
Cari ordinandi, Gesù oggi, consacrandovi suoi sacerdoti, vi chiama ancora più vicino a sé come chiamò Filippo e Andrea per collaborare con Lui alla sua grande opera di misericordia e di salvezza.
Forse vi sentite piccoli e deboli; come il ragazzo del Vangelo vi accorgete di avere solo cinque pani da offrire. E cosa sono di fronte a tanta folla?
Voi però date tutto quel poco che siete e avete. E non dovete darlo direttamente alla gente che supplica; allora sarebbe veramente poca cosa.
Il vostro piccolo dono di voi stessi lo mettere nelle mani di Gesù perché Lui ha la potenza di compiere il miracolo.
E lo compirà tra poco. Per l’imposizione delle  mie mani, che sono povere quanto le vostre, farà scendere su di voi il suo Santo Spirito.
“Vi consacrerà con l’unzione” del sacro Crisma e del suo Santo Spirito, come aveva annunciato il profeta Isaia.
Trasformerà la vostra persona come quel giorno sul monte trasformò i cinque pani. Offrirete a tanti ragazzi e giovani non la vostra parola, ma quella di Gesù. Non predicherete voi stessi ma Cristo Gesù perché risplenda come luce di speranza e di senso della vita nella mente di tanti fratelli.
Nell’eucarestia potrete distribuire realmente il Corpo del Signore Gesù risorto, il Pane della vita eterna a chi è affamato di vita e cerca nutrimenti illusori, se non avvelenati.
Cari giovani ordinandi, vi consegniamo al Signore con la nostra preghiera mentre Lui vi consacra con il suo Spirito Santo. Vi consegnano i vostri superiori e i confratelli salesiani. Vi consegnano i vostri genitori che in voi vedono il frutto pi√π bello del loro matrimonio. Vi consegnano al Signore i familiari e tanti amici raccolti attorno a voi.
Donatevi sempre con la generosità senza pentimenti di quel ragazzo del vangelo, e il tesoro, che oggi Gesù pone in voi, sarà ricchezza per la Chiesa e l’umanità del nostro tempo.
mons. Andrea Bruno Mazzocato
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