Dovete spiegare i sacramenti a vostro figlio o a vostra figlia? Manca materiale per la catechesi nella vostra parrocchia? A volte vi sembra un po’ complicato? Non preoccupatevi. Con questo articolo vi aiuteremo a usare le parole adatte perché i bambini li capiscano bene...
del 08 gennaio 2018
Dovete spiegare i sacramenti a vostro figlio o a vostra figlia? Manca materiale per la catechesi nella vostra parrocchia? A volte vi sembra un po’ complicato? Non preoccupatevi. Con questo articolo vi aiuteremo a usare le parole adatte perché i bambini li capiscano bene...
Per cominciare, dobbiamo sapere cosa sono i sacramenti. I sacramenti sono azioni di Dio con le quali ci mostra l’amore che nutre per i suoi figli. Sono stati tutti creati (istituiti) da Lui, e per questo è Egli stesso che li realizza attraverso vari mezzi.
Perché ce li ha dati? Per donarci la grazia, ovvero per darci, insieme al suo amore, la forza necessaria per lottare contro le difficoltà della vita, ovviamente se abbiamo una disposizione e un atteggiamento positivi di voler fare cosa gradita a Dio.
Quali sono i sette sacramenti?
Quando nasciamo, lo facciamo con il primo dei peccati. Si chiama “peccato originale”, ed è quello che hanno commesso i nostri primi progenitori, Adamo ed Eva. Battezzandoci veniamo “puliti” da quel peccato e da tutti quelli commessi prima di ricevere il Battesimo, diventiamo figli di Dio e iniziamo a far parte della Chiesa. Dio è molto felice quando il sacerdote, versando l’acqua benedetta sul battezzato, dice: “Io ti battezzo nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo”.
Dio aumenta la nostra fede perché abbiamo la certezza che Egli è con noi fino a che arriviamo in Cielo, e quindi ci dà anche speranza. Aumenta infine la nostra carità perché amiamo di più Lui e chi ci circonda. In questo caso, dev’essere un vescovo a imporre le mani sulla persona che riceve la Cresima e a ungerlo con l’olio (il Santo Crisma), dicendo: “Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono”.
Gesù trasforma tutti i giorni il pane e il vino nel suo Corpo e nel suo Sangue nella Santa Messa. Ciò accade in un momento chiamato consacrazione. In questo modo possiamo mangiarlo e riceverlo nella nostra anima. Gesù ha istituito questo sacramento nell’Ultima Cena con i dodici apostoli. Ha un “plus”: perdona i peccati veniali e ci preserva da quelli mortali per il futuro. È Gesù stesso che abbiamo dentro di noi.
Questo sacramento è un dono di Dio! Attraverso un sacerdote che ascolta i nostri peccati che gli confessiamo confidenzialmente, Dio perdona tutto ciò che abbiamo fatto e lo ha offeso. Bisogna essere però pentiti per il male commesso e per il bene che non si è fatto. Ci dà anche una grande pace e aumenta la nostra forza per essere buoni cristiani, buoni figli di Dio.
Dio ama i malati. Quando qualcuno è molto malato o molto anziano e può morire presto, ha bisogno dell’aiuto di Dio per quel momento. L’unzione è un aiuto che è forza, pace e incoraggiamento, oltre a perdonare i peccati del malato e prepararlo al momento della morte. È come se si creasse un’unione con la Passione sofferta da Cristo. I malati aiutano così con il loro dolore a portare la Croce, e Gesù li aiuta a sua volta nei loro ultimi momenti di vita.
Lo riceve solo chi ha la vocazione al sacerdozio, che poi può amministrare tutti questi sacramenti. È un vescovo a imporre le mani e a pregare sul nuovo sacerdote, consacrandolo. L’ordine sacerdotale concede un’effusione speciale dello Spirito Santo e ha una caratteristica particolare: chi riceve questo sacramento sarà sacerdote per sempre.
Questo sacramento è l’unione tra un uomo e una donna per sempre. Quando questi si sposano in chiesa, è Dio che sta unendo i loro corpi e le loro anime. Chi si sposa non deve spezzare il matrimonio: “L’uomo non separi ciò che Dio ha congiunto” (Marco 10, 9). Il modello che gli uomini e le donne devono seguire è quello della Sacra Famiglia: Gesù, la Vergine Maria e San Giuseppe.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]
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