Per cinque giorni la giovane Lal Bibi è stata rapita, violentata, torturata e incatenata al muro da un gruppo di potenti ufficiali della polizia afgana. Ma lei ha deciso di fare quel che alle donne afgane è vietato: sta reagendo, e insieme possiamo aiutare lei e tutte le donne afgane a ottenere giustizia.
Per cinque giorni la giovane Lal Bibi è stata rapita, violentata, torturata e incatenata al muro da un gruppo di potenti ufficiali della polizia afgana. Ma lei ha deciso di fare quel che alle donne afgane è vietato: sta reagendo, e insieme possiamo aiutare lei e tutte le donne afgane a ottenere giustizia. Secondo una tradizione ancestrale, come donna che ha subìto violenza, Lal Bibi è stata “disonorata” e sarà costretta a uccidersi, come afferma pubblicamente lei stessa, a meno che i suoi aguzzini verranno consegnati alla giustizia per restituirle onore e dignità. In genere il sistema giudiziario afgano non persegue casi simili e fino a questo momento i maggiori sospettati nel caso di Lal Bibi non sono stati chiamati a giudizio, probabilmente nella speranza che l'attenzione internazionale si attenui. Ogni giorno che passa senza che avvenga alcun arresto spinge sempre più Lal Bibi al suicidio, ma c'è ancora speranza. Questo fine settimana è previsto che Stati Uniti, Gran Bretagna, Giappone e altri importanti donatori si impegneranno a devolvere 4 miliardi di dollari all'Afghanistan, soldi destinati proprio a finanziare le stesse forze di polizia responsabili delle violenze nei confronti di Lal Bibi. Una protesta globale può però indurre i donatori ad agire, ponendo come condizione alle loro sovvenzioni un'azione forte per combattere le violenze e proteggere le donne. Non ci rimane molto tempo: firma la petizione per chiedere il cambiamento che può salvare la vita di Lal Bibi e la nostra petizione sarà consegnata proprio alla conferenza dei donatori a Tokyo.
Dona per aiutare Lal Bibi e le donne afgane Dai un contributo per rafforzare la battaglia di Lal Bibi per la giustizia. Daremo queste donazioni ai gruppi che si battono per i diritti delle donne nella provincia di Lal Bibi in Afghanistan per aiutare lei e le donne nelle sue condizioni. Avaaz è un'organizzazione no-profit che non riceve alcun finanziamento da governi o aziende: viviamo esclusivamente grazie alle donazioni di singoli cittadini. Qualunque donazione tu possa fare, grande o piccola che sia, è fondamentale per il nostro lavoro. Nota cortesemente che a garanzia della nostra indipendenza e per poterci esprimere liberamente su qualunque questione politica, i contributi ad Avaaz non sono fiscalmente deducibili. Su questo link puoi firmare la petizione al Segretario di stato degli Usa, al Segretario di stato per lo sviluppo internazionale del Regno Unito, e ai Ministri degli esteri di Germania, Giappone e Itali.
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