Comunicare nella rete, questo è il problema

La capacità interculturale, oggi più necessaria che mai in un mondo che cambia costantemente e a una velocità sempre superiore, per sviluppare...

Comunicare nella rete, questo è il problema

del 29 giugno 2018

La comunicazione sociale influenzata dalla rete è diventata un “‘ambiente di vita’, una rete dove le persone comunicano, dilatano i confini delle proprie conoscenze e delle proprie relazioni”...

 

L’appello del Papa a “Proclamare il Vangelo della misericordia a tutti i popoli ... attraverso i mezzi di comunicazione che il nuovo contesto culturale digitale mette a disposizione dei nostri contemporanei” è una grande sfida.

La Chiesa continua a fare passi decisivi in tal senso e lo scorso sabato, 23 giugno, è stata annunciata la creazione del Dicastero per la Comunicazione Sociale, pensato per rinnovare la presenza della Santa Sede nel mondo della comunicazione.

Il Vaticano già dal 2105 ha iniziato a realizzare una profonda riconversione delle sue strutture di comunicazione, il cui fine è adottare nuove strategie per rendere più efficace il sistema di comunicazione della Santa Sede, secondo le nuove esigenze culturali e le necessità pastorali del mondo oggi.

Questo enorme compito in un certo modo ha costretto i responsabili del progetto a ripensare il ruolo dei media secondo una diversa prospettiva. Sottolineiamo qui due aspetti, a titolo di esempio. Il primo: smettere di vedere i servizi di comunicazione del Vaticano come entità separate, per considerarli invece quali un unico sistema che esegue un lavoro coordinato, con priorità comuni e uniche visioni e strategia.

Il secondo aspetto è quello di concepire la presenza della Chiesa nelle reti sociali aprendosi a un nuovo stile di comunicazione, che assimili nuove categorie e forme di linguaggio, che abbandoni un paradigma di comunicazione unidirezionale e acquisisca, invece, uno stile vicino e semplice, creando spazi di dialogo e di ascolto.

Questi cambiamenti, specialmente per quanto riguarda il mondo digitale, non riguardano solo il Vaticano, ma anche tutte le congregazioni e gli istituti religiosi che annunciano il Vangelo attraverso i mezzi di comunicazione, e ancor più, noi, i Salesiani, in qualità di evangelizzatori dei giovani.

Concepire la comunicazione come sta facendo la Santa Sede è un esempio che invita noi Salesiani a ripensare radicalmente il nostro modo di comunicare e a smettere di interpretarlo in modo riduttivo e semplicistico come “processi di informazione”. La comunicazione sociale influenzata dalla rete è diventata un “‘ambiente di vita’, una rete dove le persone comunicano, dilatano i confini delle proprie conoscenze e delle proprie relazioni” (cfr. Benedetto XVI, Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2013).

Un Dicastero per la Comunicazione nella Congregazione ha una missione di estrema importanza, perché deve guidare i Salesiani in questo nuovo ambiente, aiutandoli a riscoprire la propria identità, a utilizzare meglio le risorse comunicative, studiando e promuovendo le piattaforme di conoscenza dove i Salesiani possono consultarsi e orientarsi in questi nuovi scenari e così progettare nuove proposte di evangelizzazione. Come potete vedere, è una missione trasversale, che riguarda vari aspetti della vita e della missione della Congregazione, ed è per questo che è naturalmente legata alla Formazione, al lavoro nella Pastorale e alle Missioni.

Oggi siamo alle porte di una nuova terra di missione, un nuovo continente che dobbiamo conoscere e popolare; abbiamo l’essenziale, dobbiamo solo poterlo esprimere in modi nuovi.

 

Agenzia Info Salesiana

http://www.infoans.org

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