“Dunque…ci sono due amici, Alberto e Carlo…cioè, Alberto c’era, perché è morto qualche giorno fa, mentre Carlo è ancora vivo, ma…”
Giorno 13
9 marzo 2020
Stella Maris, “stella del mare”. Come la mia amica Stella. Io e lei aspettiamo Kyma, dovrebbe arrivare da un momento all’altro. È andata al faro per ricevere informazioni da Ochin. Mi piacerebbe conoscerlo di persona, ma a quanto pare è sempre in giro per la città. Ochin de ma vuol dire “occhietto di mare”: lui vede tutto. Per questo Kyma si fida di lui. Eccola che arriva, carica di notizie. Mentre le mie compagne si assopiscono nel meriggio, io non sono mai stata più sveglia di così. Fremo, Stella aspetta.
Ciao Stella, ciao Petra.
Allora?
Ochin è riuscito a darmi un po’ di notizie riguardo quei ragazzi.
Oh, bene! Che ti ha detto?
Dunque…ci sono due amici, Alberto e Carlo…cioè, Alberto c’era, perché è morto qualche giorno fa, mentre Carlo è ancora vivo, ma…
Ma?! Senti, Kyma, racconta e basta, senza interruzioni. E fai presto.
Il giorno dopo la morte del suo amico, a Carlo è stato diagnosticato un tumore, quindi adesso è in ospedale. Quelli che erano qui ieri sera sono i suoi amici. Passano le loro giornate sotto la camera di Carlo, fanno turni. Non possono salire tutti da lui, la situazione è delicata; quindi uno va su e gli racconta tutto. Ochin dice che le pareti della sua stanza d’ospedale sono piene di cartelloni, bigliettini, foto…anche se non possono stare fisicamente con lui, i suoi amici ci sono.
Che bello… ma Carlo come sta?
Eh, sta, cosa vuoi… è ammalato, ha spesso dolori forti, ma Ochin mi ha raccontato che i suoi occhi sono diversi da quelli degli altri malati.
Cioè?
Non lo so, è Ochin che l’ha visto.
Un giorno potrà venire a raccontarci qualcosa? Lui, qui?
Forse. Quando lo vedo, glielo chiedo.
Grazie Kyma.
Di niente.
Poi domani torni?
Certo che torno!
…
Petra?
Dimmi, Stella.
Io ho paura che Carlo possa morire.
Sì, anch’io. È come se un po’ fosse diventato nostro amico, non credi?
Sì. E mi sento strana, perché non ho mai avuto paura che qualcuno potesse morire.
testi: Anita Marton
grafiche: sr. Giulia Collodel
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