CRONISTORIA: Rinuncia alla vita dei campi

Quando passa un uragano, lascia il segno. Non può più essere tutto come prima. Quello che stiamo vivendo oggi non può trovarci domani uguali a prima. Eppure Dio promette una vita nuova e feconda. Maria Mazzarello si è fidata e tutto è fiorito

CRONISTORIA: Rinuncia alla vita dei campi 

 

 

Quando passa un uragano, lascia il segno. Non può più essere tutto come prima. Quello che stiamo vivendo oggi non può trovarci domani uguali a prima. Eppure Dio promette una vita nuova e feconda. Maria Mazzarello si è fidata e tutto è fiorito

 

 

Passò l’inverno; sorrise la primavera, ma il colorito delle guance non tornò sul volto di Maria; e le braccia, tentate e ritentate, più non vollero usare la zappa, più non si prestarono al lavoro dei campi. Gli operai non ebbero più nulla a temere dalla sua assiduità: se il volere era sempre desto, le forze non lo assecondavano più, e Maria doveva rinunciare alla campagna che pure le era sì cara: rinunziarvi senza malinconie, senza lamenti. Se Dio permetteva così, era chiaro che voleva da lei qualche altra cosa, ed ella vi si doveva disporre di buona voglia; e vi si andava disponendo. 

Era di Dio la voce che le metteva in cuore il desiderio di occuparsi delle giovanette, ora assai più vivo e insistente che prima della malattia. L’abbiamo visto: sempre le fanciulle erano state la sua attrattiva. Ancor fanciulla lei stessa, quando imparava una nuova cosa al catechismo, sentiva il bisogno di ripeterla alle compagne fino a che non l’avessero imparata: in casa insegnava ai fratellini e alle sorelline [pp.95] tutto ciò che sapeva e specialmente le cose di Dio; Figlia dell’immacolata aveva sentito che la Madonna le chiedeva anime giovanette, e non si era rifiutata mai al lavoro di apostolato. Ma ora questa voce si fa continua, ora lo stimolo diventa bisogno: bisogno prepotente. Maria studia il modo di effettuarlo. Come?

 

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