Darfur: grave preoccupazione dell'UNHCR per l'attacco armato ad un campo di sfollati. L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime grave preoccupazione per un attacco armato senza precedenti ad un campo che ospita migliaia di sfollati nella regione sudanese del Darfur occidentale.
del 03 ottobre 2005
 
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime grave preoccupazione per un attacco armato senza precedenti ad un campo che ospita migliaia di sfollati nella regione sudanese del Darfur occidentale. Nell'aggressione, a quanto riferito, 29 persone sono state uccise e altre 10 sono rimaste gravemente ferite. 
In base alle prime informazioni apprese dall'UNHCR, nel pomeriggio di ieri 250-300 uomini arabi armati, su cavalli e cammelli, hanno assaltato il campo di Aro Sharow, nel nord del Darfur occidentale, costringendo migliaia di residenti del campo a fuggire nelle insicure campagne circostanti. Gli aggressori avrebbero dato alle fiamme un'ottantina di alloggi di fortuna - residenza di circa un quarto delle famiglie dal campo.
 
Il campo di Aro Sharow si trova circa 16 chilometri a nord della città di Saleah. Si stima che nel campo vivessero tra quattromila e cinquemila sfollati sudanesi, la maggior parte dei quali sarebbe fuggita nelle aree circostanti. Anche il vicino villaggio di Gosmeina sarebbe stato attaccato e dato alle fiamme. Secondo le prime informazioni, 29 persone sarebbero state uccise e altre 10 sarebbero rimaste gravemente ferite.
 
L'Alto Commissario António Guterres ha esortato il governo sudanese a fare tutto ciò che rientra nelle proprie responsabilità per proteggere gli sfollati in Darfur.
 
'Finché continuerà questo stato di insicurezza, la comunità internazionale non potrà fornire l'assistenza così urgente per centinaia di migliaia di persone' ha affermato Guterres. 'Il governo del Sudan ha la responsabilità di garantire la sicurezza di tutti i propri cittadini'.
 
Nella regione l'UNHCR, che in Darfur occidentale svolge attività di monitoraggio sulla protezione degli sfollati, dispone di tre uffici ed ha in programma di aprirne altri cinque. Tuttavia, a causa della protratta insicurezza, per diversi mesi le Nazioni Unite non hanno potuto accedere all'area di Jebel Moon, circostante il campo di Aro Sharow. Un team dell'UNHCR era riuscito a visitare il campo l'ottobre scorso. Nel 2003 e nei primi mesi del 2004, molti residenti della regione di Jebel Moon erano fuggiti verso la frontiera con il Ciad, per poi farvi ritorno nel maggio del 2004, in seguito all'annuncio di un accordo di pace.
 
Secondo operatori umanitari esperti della regione, i residenti di Aro Sharow si trattenevano nel campo di notte per motivi di sicurezza, mentre durante il giorno tornavano nei propri villaggi nei dintorni per coltivare i loro campi.
 
L'attacco di ieri fa seguito ad una preoccupante serie di incidenti che hanno avuto luogo in tutto il Darfur. L'UNHCR è preoccupato che il deteriorarsi delle condizioni di sicurezza stia impedendo la fornitura di assistenza, di vitale importanza per decine di migliaia di sfollati in Darfur, e possa indurli a fuggire di nuovo - probabilmente nel confinante Ciad, che già con difficoltà accoglie duecentomila rifugiati provenienti dal Sudan.
 
Si stima che gli sfollati nella regione sudanese del Darfur siano circa due milioni, 715.700 dei quali nella parte occidentale, 770.800 nel sud e 480.000 nel nord.
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