Dark

Ci sono serie TV che con le loro trame ci raccontano storie avvincenti, che parlano a noi e ci aprono a diverse riflessioni, oltre a farci tenere incollati con il fiato sospeso nei nostri divani. Questo mese vi segnaliamo la serie "Dark".

 

Informazioni

Anno: 2017-2020
Genere: Fantascienza
Episodi: 3 stagioni - 26 episodi (60 min)

Trama

“Il caso non esiste. Ogni percorso è predeterminato. Tutto accade quando deve accadere nel momento giusto nel luogo giusto. Come se il tappeto del mondo fosse un intreccio di fili infiniti, ognuno al suo posto. Ma pochi di noi sanno dove conduce il proprio viaggio.”

Dark è una serie tv tedesca ambientata nella cittadina di Winden, qui si intrecciano le storie di quattro diverse famiglie I Kahnwald, i Nielsen, i Doppler e i Tiedemann. Tutta la serie ruota attorno ad un terribile avvenimento, l'inspiegabile scomparsa di due bambini che nonostante le forsennate ricerche e le investigazioni più accurate dei poliziotti Ulrich Nielsen (Oliver Masucci) e Charlotte Doppler (Stephan Kampwirt), sembrano spariti nel nulla. Da questo momento iniziano a venire alla luce le verità nascoste ed i rapporti tra gli abitanti della città dove tutti si conoscono ma celano doppie vite e segreti misteriosi. Durante le indagini poi strani eventi si verificano nella città, la morte di stormi di uccelli che improvvisamente precipitano a terra, sbalzi elettrici che fanno saltare la corrente e una singolare sensazione di dejavù che inizia a diffondersi nella città. Infatti, simili eventi si erano verificati 33 anni prima, nel 1986, quando il piccolo Mads Nielsen scomparve misteriosamente e non venne mai più ritrovato.

A questo episodio si ricollega un altro evento raccapricciante che scuote la città, il suicidio di Michael Kahnwald (Sebastian Rudolph) che prima di compiere il folle gesto, lascia un messaggio chiuso in una busta che recita "non aprire prima del 4 novembre" al figlio Jonas (Louis Hofmann). Il ragazzo tornato proprio i 4 novembre da un ritiro psichiatrico per riprendersi dal suicidio del padre, scopre di un altro ragazzo scomparso Erik Obendorf, e con i suoi amici, i tre fratelli Nielsen, Magnus (Moritz Jahn), Marta (Lisa Vicari) e il piccolo Mikkel (Daan Lennard Liebrenz) e Bartosz Tiedeman (Paul Lux), si spinge fino alle grotte nei boschi che circondano la città vicino alla centrale nucleare per cercare di scoprire qualcosa sulla sparizione dell'amico e per cercare di comprendere l'enigmatica lettera lasciata dal padre.

Mentre si trovano alla grotta Mikkel scompare misteriosamente in un varco temporale e si ritrova catapultato nel 1986… La risposta a tutti questi strani eventi e sparizioni, non è dunque, dove, ma quando!

Riflessione

Predestinazione o libertà

“Sic Mundus creatus est” 

La serie Dark ci porta a fare delle riflessioni interiori su chi siamo davvero e sulla vita che viene decisa per noi, ma è davvero così? Noi siamo liberi di decidere per noi e il nostro destino? Esiste il libero arbitrio? La lotta contro il male si vince? Sant’Agostino ci aiuta a capire cosa sono il libero arbitrio e la lotta bene-male, con un eco di richiamo al mondo inventato da Tolkien con le sue trilogie.

Scienza, filosofia, teologia: un mix incredibile

Tra fisica quantistica, viaggi nel tempo, distorsioni dello spazio-tempo, psicologia, vicissitudini dei protagonisti, lutti, perdite, drammi di famiglie che si trasmettono tra generazioni, ma anche riferimenti chiari ad esoterismo, religione, folklore, la trama è ricca di contenuti interessanti in una narrazione che si snoda su più livelli fino alla rivelazione conclusiva, risolutiva.

Le vicende si dipanano con un continuo passaggio tra passato, presente e futuro, proponendo la presenza di due specifici mondi. In questi due mondi, che si svelano gradualmente l’uno all’altro, le azioni dei vari protagonisti si annodano conducendo al medesimo epilogo in entrambi i mondi, ovvero alla loro completa distruzione per mezzo di un evento catastrofico: l’Apocalisse.

Tutti i personaggi si muovono nel tentativo di comprendere la logica e l’origine di diversi accadimenti nel tentativo di evitare che si verifichino specifici eventi che segnano (o segneranno nel futuro) profondamente le esperienze di ciascuno (morte, separazione, disastro nucleare, omicidi e la fine del proprio mondo per come è conosciuto).

Il legame

Una coppia di protagonisti sembra risaltare in particolare: Jonas e Marta; da un lato amanti, destinati a restare insieme per sempre, che tentano di trovarsi e riavvicinarsi, rincorrendosi e allontanandosi tra i due mondi e tra i diversi momenti temporali, incontrando l’Io bambino, adulto, anziano, del primo e del secondo mondo, in un complesso collage identitario difficile, all’apparenza, da integrare. Questi due personaggi sembrano riconoscersi ed essere riconosciuti come causa e origine di ogni avvenimento che scuote entrambi i mondi noti, nonché la causa della loro distruzione. Al contempo, configurano anche una diade che sviluppa e aggrega a sé due fazioni opposte, assumendo una connotazione sempre più dicotomica: luce e tenebra. “Siamo abituati a pensare secondo dicotomie, ma se non fosse così?”. Luce e tenebra; vita o morte; vero, falso. Si delineano due compagini, in due mondi, avanti e indietro nel tempo (lineare), entrambe spese nel tentativo di muovere i “i pezzi della scacchiera” secondo le proprie prospettive, intenzioni e anche interessi, però ricongiungendosi nella medesima fine. Gli eventi sembrano susseguirsi sulle linee del simbolo dell’infinito ∞ incontrandosi nel nodo, congiunzione a cui giungere perché la catena infinita e implacabile degli eventi possa essere interrotta, evitando la fine dei due mondi. Il ciclo, nonostante tutto, è e resta infinito. “Il principio è la fine. La fine è il principio”.

L'Apocalisse?

Ogni sofisticato piano, pensato e messo in atto dai protagonisti, porta sempre ad un unico epilogo: l’Apocalisse. La fine del mondo, la morte, la perdita, l’annientamento, nulla può evitare il ripetersi di tutto questo. Ogni azione si inscrive in una ripetizione senza fine che ricapitola il medesimo destino. Non ci si può incontrare, i legami non resistono ma si rompono, gli affetti non durano ma si disgregano, l’amore non si compie ma degenera e la verità non si compone ma si confonde, parcellizzandosi. Una ripetizione che non può essere interrotta e che testimonia l’esplicitarsi e l’agire della pulsione di morte. Tutto conduce alla stessa fine e ogni tentativo di annullare il dolore, la perdita, di risolvere l’enigma, evitando la fine del mondo, è vano. Lo sforzo di rintracciare l’origine di tutti gli accadimenti conduce a soluzioni che alla fine risultano errate. Nulla riesce a modificare l’esito finale, piuttosto si sottolinea una certa cecità. Per servire il “bene”, solo dalla propria prospettiva, si finisce sempre per servire il male. Cosa sono il bene e il male? Si esplicita il godimento in una sintomatica perpetua ripetizione, il godimento nel potere illusorio di poter controllare il proprio destino, un destino di cui l’origine, però, è e resta ignota, svelata solo nell’ultima puntata dell’intera serie. Così, in questo tentativo infinito e irrisolto, assistiamo al logorio dei personaggi designati come l’origine di ogni cosa. Lo sviluppo delle vicende porta il decadimento della coppia originaria: Adam, la degenerazione di Jonas ed Eva: la degenerazione di Marta. Scissione, non integrabilità tra luce e ombra, dimensione narcisistica sono gli elementi che sembrano caratterizzare il movimento di tutto e di tutti sui due livelli spaziali e sui livelli temporali implicati. La caduta dall’Eden e il tentativo, illusorio e pericoloso, di ripristinare la condizione originaria: il Paradiso.

Nessuna via d'uscita?

Personaggi, scelte, azioni, omissioni si incastrano in un intricato gioco di causa-effetto che conducono, sempre e comunque, allo stesso risultato. Nessuno riesce a salvare nessuno né a salvarsi, la radice di tutto non è mai definitivamente raggiungibile e ogni piano si estingue nella delusione. Un affanno tormentoso, una coazione a ripetere che plasma un destino immutabile. Questo sembra indicare l’esplicitarsi dei nodi irrisolti del mondo interno (dei personaggi e degli stessi mondi che partecipano agli eventi) che proiettati all’esterno, nella storia dei soggetti, generano e alimentano una forza che definiamo destino. Un destino da cui nessuno, in alcun modo, può sottrarsi.

Ma sarà davvero così? Da guardare tutta la serie per capire qual è la via d’uscita.

Fonte: inpsiche.it

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