E don Bosco si fida; anche quando non vede come tutto questo possa realizzarsi constatando le difficoltà alle quali va incontro man mano che cresce e si prepara alla sua missione, anche quando i primi collaboratori lo abbandonano pensando che sia matto, anche quando i primi ragazzi gli rubano tutto e lo lasciano senza niente...
del 01 gennaio 2002
Un sogno, di fatto, abita l’animo di don Bosco fin dalla età di nove anni. Aveva sognato di ricevere un compito quanto mai difficile: trasformare dei ragazzi violenti e viziosi, in ragazzi sereni e volonterosi, aperti alla vita e alla gioia. Nel sogno l’immagine è quella di un branco di lupi che deve trasformarsi in un gregge di agnelli.
Nel sonno Giovannino piange perché si rende conto di non avere né capacità né forze per realizzare una simile trasformazione. Ma il misterioso Personaggio del sogno, lo rassicura: avrà tutto l’aiuto necessario; deve solo fidarsi: “Renditi umile, forte e robusto” gli dice; al resto ci penso io; vedrai che faremo cose grandi!
E don Bosco si fida; anche quando non vede come tutto questo possa realizzarsi constatando le difficoltà alle quali va incontro man mano che cresce e si prepara alla sua missione, anche quando i primi collaboratori lo abbandonano pensando che sia matto, anche quando i primi ragazzi gli rubano tutto e lo lasciano senza niente, anche quando viene perseguitato dalle forze politiche, viene insultato in pubblico, preso in giro sui giornali, anche quando qualcuno tenta di farlo fuori ( e succede più di una volta), anche quando non ha più un soldo e non sa come tirare avanti, anche quando chi gli aveva assicurato appoggio gli volta le spalle e lo tradisce.
Don Bosco va avanti perché sa che su Dio può sempre contare; e sa che ciò che non riesce alle sue deboli forze, può sempre riuscire quando Dio interviene a mettere a posto le cose (quante volte don Bosco opera guarigioni e questo gli appiana la via!).
Fidarsi di Dio... perché Dio non è estraneo alla tua crescita, tanto meno ostile alla conquista di te stesso; anzi è una presenza amica, un alleato fedele, un sostenitore potente, una guida sicura; perché Dio ha un sogno su di te; e perché Dio ti fa sognare cose grandi; ma non per lasciarti poi solo nell’impresa, ma per realizzarla assieme a te!
Fidarsi di Dio... questa è la fede!
E don Bosco tutto questo lo sa e tutto questo lo vive. Dio lo ha incontrato ancora piccolo in quel famoso sogno; e don Bosco ogni giorno torna ad incontrare questo Dio perché avverte che, senza di Lui, non può niente, non è niente; mentre con Lui può tutto, per tutto donare ai suoi ragazzi.
Ed allora, questo Dio, don Bosco lo incontra ogni giorno: ed è la preghiera, sono i sacramenti, è l’ascolto della Sua parola... Coltiva una relazione intensa e vitale con questo Dio dei sogni e delle realizzazioni. E’ il Dio della vita, il Dio della speranza, il Dio della gioia!
Giovani senza vita, senza speranza, senza gioia... Sono giovani questi?
Giovani che non realizzano niente, neanche se stessi. E’ vita questa?
Giovani che si ripiegano alle prime difficoltà e vedono i sogni tramutarsi in foglie secche spazzate via dal vento...
Avverti il Dio della vita dentro la tua vita, dentro la tua voglia di vivere e di fare vivere?
Allora, lo incontri questo Dio? Coltivi la relazione con lui? Dialoghi con lui, ascolti lui, parli a lui? Ricorri a lui nei momenti di oscurità o di difficoltà?
O hai trasformato Dio in un estraneo...
Alla fine della vita don Bosco constatava le grandi cose che aveva realizzato con l’aiuto di Dio. E’ il famoso pianto di don Bosco a Roma, nella basilica del S. Cuore a Stazione Termini. Gli chiedono perché avesse pianto per tutta la messa e lui:’ Ho rivisto il sogno dei nove anni, e tutto quello che è successo dopo con le grandi cose che il Signore mi ha concesso di compiere per i miei ragazzi, e mi sono profondamente commosso’.
Ma poi aggiunge: ‘Se mi fossi fidato un po’ di più di questo Dio... quante altre cose avrei potuto fare che non ho fatto! E quanti più giovani sarebbero stati aiutati a vivere e a crescere!’
Voglia di fidarsi di Dio...
Un dato emerge dalla esperienza di tanti ragazzi: la paura di essere, la paura di crescere, la paura di vivere, la paura di conquistare... Sotto a tanta spavalderia si trova questa segreta paura, di non farcela; ed allora... inutile tentare... Per alcuni: meglio fuggire!
Come senti Dio? E come vivi Dio?
don Giannantonio Bonato
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