Gesù, fissatolo, lo amò - Meeting MGS Giovani #amati

Da chi, nella nostra vita, ci siamo sentiti amati? Quando abbiamo sperimentato l’amore? Quali amori buoni abbiamo incontrato? E quanti nocivi?

Chissà quanto si deve essere sentito amato l’uomo che Gesù ha guardato in quel modo! Ogni giorno, ciascuno sperimenta l’amore, e a volte questo bene passa attraverso un semplice sguardo, una carezza, un piccolo gesto di cura. Sentirsi amati da qualcuno cambia il nostro modo di vivere; figuriamoci quando ci sentiamo toccati dall’amore di Dio! Ma tutti sperimentiamo anche la solitudine, un sentimento di vuoto e tristezza che ci avvolge ogniqualvolta non sentiamo di essere amati dagli occhi di chi ci sta attorno.

Da chi, nella nostra vita, ci siamo sentiti amati? Quando abbiamo sperimentato l’amore? Quali amori buoni abbiamo incontrato? E quanti nocivi?

Sono queste le grandi domande che hanno accompagnato il Meeting Giovani del Movimento Giovanile Salesiano del Triveneto vissuto a Mestre domenica 26 settembre 2021. Un appuntamento che ormai di tradizione per dare l’avvio all’anno Pastorale. Questo primo dei tre appuntamenti durante l’anno ha visto la partecipazione di 1000 ragazzi provenienti dalle case SDB-FMA delle due Ispettorie INE-ITV.

Giunti al secondo anno del triennio che ci prepara al bicentenario del sogno dei nove anni fatto da don Bosco, siamo chiamati ad accompagnare don Bosco nella realizzazione del suo sogno, imparando ad essere giovani generosi e coraggiosi, per “renderci umili, forti e robusti”, a partire dai cortili e dai luoghi che viviamo nel quotidiano.

E allora, come vivere così la nostra vita, da amati, e quindi da giovani in grado di rendersi amanti, testimoni di un amore buono? Sicuramente capendo quali degli amori che ci toccano sono buoni e nutrienti e quali invece sono dannosi.

Per fare questo, ci hanno aiutato i giudici e i concorrenti di Mestrechef, un programma di cucina in cui sono stati presentati piatti diversi tra loro, che nascevano da differenti visioni della cucina e quindi della vita: il cibo come arte e scienza, da guardare, più che da mangiare; cibo pesante e piccante per vivere la vita al massimo; fast food, per una vita sempre di corsa. Per riflettere meglio su come ci sentiamo amati, divisi per classi di età, abbiamo avuto modo di fare chiarezza sul bene che ci sta attorno.

Con modalità differenti, tutti abbiamo cercato di riconoscere le tracce dell’essere amati per poi comprendere ciò che è amore buono da quello che non lo è, incontrando testimoni concreti che hanno portato la loro esperienza dell’amore che hanno ricevuto, del modo in cui si sono sentiti amati davvero.

Riconosciuto l’amore che sperimentiamo e riconoscenti dell’amore che ci viene donato, abbiamo vissuto insieme la Santa Messa, sapendo che stavamo incontrando Colui che, più di tutti, ci ama, anche se facciamo fatica ad accorgercene nel nostro quotidiano.

Dopo il pranzo in compagnia, è iniziato il pomeriggio di giochi, sotto un cielo che, carico di pioggia, ha deciso di darci il tempo per vivere appieno anche questo momento.

È stata un’occasione bella per condividere la gioia dello stare insieme nella semplicità dei giochi, delle corse, dei balli e delle risate, testimonianza del fatto che per essere felici davvero basta poco, basta uno sguardo di bene per sentirsi amati. Perché, in fondo, è sufficiente il pane buono per saziare una vita che cerca un amore nutriente: “Prendete, mangiatene tutti…chi mangerà di questo pane avrà la vita…e ora andate e date a tutti voi stessi da mangiare! Io vi chiamo…a voi la scelta!”


di Anita Marton

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