Giro di vento è un libro che parla delle nostre abitudini, dei nostri legami, delle nostre sicurezze, mettendo a nudo i nostri limiti. De Carlo conduce il lettore per mano nell'esplorazione delle complesse personalità dei protagonisti
del 01 gennaio 2002
Il nuovo libro di Andrea De Carlo si intitola Giro di vento. Un libro che conquista il lettore con quella confidenza dello stile narrativo che solo De Caro sa fare e che ha ben dimostrato nelle altre sue opere. Quattro professionisti milanesi, due uomini e due donne, amici da molto tempo, decidono di fare un viaggio nell’incontaminata natura dell’Italia centrale accompagnati da un agente immobiliare per visitare un rustico che desiderano acquistare. Un imprevisto non permette loro di giungere a destinazione e sono costretti a vagare per la campagna umbra. Solo a tarda notte scorgono un gruppo di case che li accoglie: si tratta di una comunità autosufficiente che ha tagliato ogni contatto con il resto del mondo e della tecnologia e che occupa abusivamente le case promesse dall’agente immobiliare. I conflitti che inevitabilmente nascono tra i due gruppi si acuiscono giorno dopo giorno, creando una situazione sempre più difficile.
Una serie di imprevisti li costringe a rimanere qualche giorno presso quella comunità e solo dopo una serie di vicende che hanno un sapore misto tra il comico e il drammatico, possono tornare a Milano.
Giro di vento è un libro che parla delle nostre abitudini, dei nostri legami, delle nostre sicurezze, mettendo a nudo i nostri limiti. De Carlo conduce il lettore per mano nell’esplorazione delle complesse personalità dei protagonisti avendo cura di evidenziare come le certezze materiali che possediamo possono incrinarsi a causa di una serie di semplici imprevisti e costringerci a guardare dentro noi stessi, cercando nella profondità dell’anima quello che veramente siamo. Un libro avvincente che aiuta a conoscerci anche provando a metterci nei panni dei personaggi, chiedendoci come avremmo reagito in quella situazione. Giro di vento è un libro che giunge al fondo di noi stessi in modo estremamente diretto, a tratti spietato e a tratti commosso.
Alessandro Raggiotto
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