Si fa un gran parlare oggi di embrioni, di frutto del concepimento... Purtroppo si pratica l'aborto, la soppressione della vita... Il vangelo ci presenta una bellissima immagine che può aiutarci a guardare alla vita ancora prima del suo nascere con atteggiamenti di stupore e semplicità, di gioia e attesa...
del 20 dicembre 2005
 
 
 
 
 
Sì fa un gran parlare oggi di embrioni, il frutto del concepimento di vita nata e non completa… Purtroppo si pratica l’aborto, la soppressione della vita di chi è indifeso e viene visto come un attacco alla vita degli adulti. Esistono sofferenze immani che spesso vengono usate per battaglie ideologiche e per quali occorrerebbe avere una possibilità di accoglienza di comprensione, di aiuto di non lasciare nella solitudine di decisioni irrevocabili di rimorsi che poi non più riescono ad essere assorbiti. C’è spesso molta incoscienza e molta faciloneria un disprezzo della vita e della sofferenza delle persone che non ha uguali in altri campi.
Ebbene il vangelo ci presenta una bellissima immagine che può aiutarci a guardare alla vita, ancora prima del suo nascere, con atteggiamenti di stupore e di semplicità, di gioia e di attesa. Ci sono sulla scena da alcuni mesi, due madri Elisabetta e Maria. Elisabetta è anziana si tiene nascosta porta in grembo un bimbo che non sperava più, ha vergogna di quel che dice la gente, alla tua età hai ancora queste velleità non potevi mettere il cuore in pace, non sai quello che rischi. L’altra è Maria, la Madre di Gesù, aveva saputo delle difficoltà della cugina Elisabetta anche lei porta in corpo un segreto, non si vede ancora niente, ma il fuoco che ha dentro la spinge a mettersi a disposizione, porta in grembo l’amore fatto persona e la sua vita comincia a trasformarsi in gesti di amore. E l’incontro è fatto dalle parole che le due donne si dicono, ma è condotto dai due concepiti, Giovanni Battista nel seno di Elisabetta scalcia e coglie la presenza di Gesù nel seno di Maria, sono già due vite, due persone, due progetti, due missioni. Dice il Vangelo ecco appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi il bambino è esultato di gioia nel mio grembo. È esperienza di tutte le madri sentire i propri figli scalciare nel proprio seno, ed è già la presenza di un altro da sé non di un appendice del proprio corpo.
Ebbene Ges√π si annuncia come il salvatore fin dal seno di sua madre.
Proprio una speranza già presente... ma dove la trovo!!!
mons. Domenico Sigalini
Versione app: 3.25.0 (f932362)