1 incontro MGS Biennio
Nel secondo weekend di ottobre ho partecipato al mio primo incontro del Gruppo Biennio MGS e, wow, che esperienza incredibile! Eravamo tipo in 120 ragazzi e ragazze, con i nostri accompagnatori. Non sapevo bene cosa aspettarmi, ma devo dire che è stato molto più figo di quanto pensassi!
Sabato pomeriggio, dopo una merenda buonissima e una marea di giochi, ci siamo divisi in gruppi. Ognuno poteva scegliere l'attività che sentiva più sua: sport, arte, grafica, animazione, missione... insomma, c’era qualcosa per tutti. Io ho scelto quello artistico (ovviamente!), e mentre ci raccontavamo, abbiamo riflettuto su come possiamo essere di aiuto agli altri, proprio come ci insegna Gesù, ma facendo qualcosa che amiamo davvero.
Una delle cose che mi è piaciuta di più è stato che, anche se non conoscevo nessuno all’inizio, mi sono sentita subito accolta. Era come se fossimo lì tutti per la stessa ragione e non importava se venivamo da realtà diverse. Alla fine ho fatto amicizia con ragazzi che non avevo mai visto prima, e ci siamo divertiti un sacco durante il grande gioco della serata!
Poi c’è stata la veglia e... ammetto che all’inizio ero un po’ scettica. Ma è stato davvero speciale. Hanno usato degli specchi durante la preghiera e ci hanno fatto riflettere su quanto siamo belli agli occhi di Dio. Sì, lo so, può sembrare un po’ strano detto così, ma in quel momento mi sono davvero sentita amata, come se non ci fossero difetti che potessero cambiare il mio valore.
Domenica mattina, invece, ci hanno diviso in tre gruppi per alcuni momenti formativi. Prima abbiamo parlato di Abramo, che ci ha aiutato a riflettere su quei lati di noi che magari non portano frutto, quei “tralci secchi” che non ci fanno crescere. È stato interessante perché mi sono resa conto di alcune cose su di me che non avevo mai considerato. Poi ci siamo soffermati su Giovannino Bosco e su come tutte le esperienze della vita, anche quelle che ci sembrano inutili, in realtà ci formano. È come se ogni piccola cosa che viviamo, buona o meno, ci rendesse la persona che siamo destinati a diventare. Abbiamo anche parlato delle nostre radici, sia quelle della famiglia che quelle "del cielo", che ci aiutano a rimanere saldi.
In sintesi? È stato un weekend che mi ha lasciato tanto. Non siamo stati lì a fare i pigri sul divano, ma ci siamo messi in gioco e abbiamo capito quanto sia importante farsi amare e lasciarsi amare. E ora mi chiedo... come staranno crescendo le nostre "piantine" nella vita di tutti i giorni? Io sono curiosa di scoprirlo!
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