Approfondiamo il dogma dell'Immacolata Concezione che festeggeremo in questi giorni presentando un libro che è stato pubblicato per celebrare il 150° anniversario della definizione, da parte di Papa Pio IX, del dogma.
del 08 dicembre 2004
 
Don Paul Haffner, titolare di cattedra presso la Facoltà di Teologia dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum (UPRA), ha pubblicato due mesi fa presso le case editrici Gracewing (Gran Bretagna) e Hillenbrand Books (USA) un libro in lingua inglese dal titolo “The Mistery of Mary”.
Alla presentazione ufficiale del volume, che avverrà sabato 4 dicembre, alle 16:15, all’UPRA, parteciperanno i professori Thomas Williams, LC, decano di teologia, Roberto de Mattei, vicepresidente del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) e Elisabeth Lev, docente di arte e architettura cristiana al Campus di Roma della “Duquesne University”.
 
Nel periodo che precede la Solennità dell’Immacolata Concezione, ZENIT ha voluto intervistare l’autore del libro.
 
Perché ha sentito la necessità di scrivere un libro sul dogma dell'Immacolata Concezione?
 
Il libro non tratta solamente del dogma dell’Immacolata Concezione. Questo libro è stato pubblicato per celebrare il 150° anniversario della definizione, da parte di Papa Pio IX, del dogma dell’Immacolata Concezione della Madonna.
 
In questo libro ho tentato di offrire una chiara, articolata panoramica della teologia e della dottrina riguardante Maria, all’interno di una prospettiva storica. E’ mia convinzione, infatti, che la base di una fruttuosa devozione verso la Madre di Dio cominci dalla retta dottrina fondata sulle Scritture e sulla Tradizione, e alimentata dalla buona teologia.
 
Perché Pio IX ha scelto di proclamare il dogma dell’Immacolata Concezione?
 
Nel 1849, il Beato Papa Pio IX ha consultato i vescovi sulla fede della Chiesa circa la dottrina dell’Immacolata Concezione, e anche sul fatto se fosse opportuna o no una definizione dogmatica a tal proposito. La risposta fu affermativa in entrambi gli scrutini, e perciò, l’8 dicembre del 1854, il Beato Pio IX definì solennemente la dottrina dell’Immacolata Concezione. Il Papa proclamò una dottrina a cui la Chiesa aveva già creduto sin dai primissimi tempi in un modo o nell’altro.
 
In che modo è articolato il suo libro e quali sono gli aspetti salienti che lei sottolineerebbe ai lettori?
 
Il libro segue un ordine tematico. Nel primo capitolo, ho tracciato lo schema base di ciò che costituisce la Mariologia, non in modo separato ma in relazione ad altre forme di ricerche.
 
Il secondo capitolo penetra nel contributo delle Sacre Scritture, nelle forme della prefigurazione e profezia del Vecchio Testamento, mentre nel capitolo tre vengono proposti il compimento e la testimonianza del Nuovo Testamento. I capitoli successivi esaminano ciascuna delle dottrine fondamentali professate dalla Chiesa sulla Madonna.
 
Il capitolo quarto sviluppa la dottrina dell’Immacolata Concezione, e altre verità che hanno a che fare con la Madonna, in quanto piena di grazia. Il quinto capitolo getta uno sguardo su Maria come Madre di Dio, il dogma centrale della Mariologia. Le diverse dimensioni della perpetua Verginità di Maria vengono trattate nel sesto capitolo. La condizione di discepola di Maria, un’acquisizione teologica relativamente recente, viene esaminata nel settimo capitolo, e questo forma la base di discussione sulla sua partecipazione speciale e attiva alla Redenzione.
 
Il capitolo ottavo illustra la fine della vita terrena di Maria e la sua gloriosa Assunzione in cielo in anima e corpo. Il nono e ultimo capitolo elabora la Maternità spirituale di Maria nella Chiesa, in cui ella si fa Mediatrice delle grazie. In quest’anno dedicato all’Eucaristia, c’è anche un’attenzione speciale alla relazione di Maria con il Cristo Eucaristico.
 
Sembra che il mondo moderno riesca con difficoltà a comprendere il senso del dogma legato alla Vergine Maria. In che modo lei lo spiegherebbe ai giovani di oggi?
 
La difficoltà risiede nel mondo moderno, e nel fatto che esso è erede di molte filosofie erronee e incomplete. Infatti, il Mistero di Maria illustra e rivela non solamente il Mistero di Cristo, ma anche i desideri ardenti e le aspirazioni dell’esistenza umana. La sua Immacolata Concezione e la sua vita senza peccato, per esempio, ci mostrano che la Salvezza ha veramente avuto un impatto, poiché Egli l’ha preservata dal peccato. Lei è perciò un raggio di luce in un modo oscurato dalle tenebre.
 
Inoltre, nel 1950 ha avuto luogo la definizione dell’Assunzione di Maria, e anche questo è stato di grande importanza storica. Ciò è avvenuto a metà di un secolo, in cui la sacralità del corpo umano veniva negata teoreticamente e praticamente a molti livelli.
 
Nella prima metà del XX sec. essa veniva negata a livello politico nei sistemi totalitari del Marxismo e Nazismo attraverso la negazione della concezione teorica della sacralità del corpo e attraverso l’eccidio di milioni di persone nei gulag e nei campi di concentramento.
 
Nella seconda metà del XX sec. l’assalto sferrato alla sacralità del corpo umano andò oltre con il massacro di innumerevoli milioni di persone attraverso l’aborto e l’eutanasia, e anche attraverso gli esperimenti sacrileghi condotti sugli embrioni, per non parlare poi dell’ingegneria genetica e dei tentativi di clonazione di esseri umani.
 
Tutto ciò è controbilanciato dall’affermazione di Cristo che la Madonna è stata assunta in anima e corpo nella gloria dei Cieli. La Chiesa, credendo nella resurrezione del corpo, ritiene che questo stesso corpo sia stato creato ad immagine e somiglianza di Dio, e che sia chiamato ad un destino soprannaturale in Cristo.
 
Quale rapporto vi è tra la concezione di Maria e il dialogo ecumenico?
 
In molti passaggi di questo lavoro tratto delle questioni ecumeniche legate alla Madonna. Mentre c’è un considerevole accordo tra Cattolici e Ortodossi sulla Mariologia, è incoraggiante che sia un crescente apprezzamento di Maria all’interno dei circoli riformati.
 
Infatti un teologo riformato che ho citato nel capitolo settimo, John Macquarrie scrive: “É Maria che è venuta a simboleggiare l’armonia perfetta tra la volontà divina e la risposta umana, per cui è lei a dare significato all’espressione Corredentrice”. [1]
 
Maria è anche Mediatrice per gli angeli, come è stato spesso sostenuto dalla teologia orientale. Maria infatti, essendo vicina a Dio, è la sola meritevole di ricevere tutta la Grazia dello Spirito Santo.
 
San Gregorio Palamas sottolineava in questo modo l’importanza della Theotokos, dopo la sua dipartita da questo mondo: “Dal grado di vicinanza a Dio che supera tutti coloro che si sono avvicinati a Lui, per così tanto la Theotokos è stata ritenuta meritevole di un pubblico più ampio. Non parlo solamente degli uomini, ma anche delle stesse gerarchie angeliche”. [2]
 
 
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[1] J. Macquarrie, Mary for All Christians (Londra: Collins, 1990), p.113.
[2] San Gregorio Palamas, A Homily on the Dormition of Our Supremely Pure Lady Theotokos and Ever-Virgin Mary (Omelia 37).
 
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