Intervistato dalla tv irlandese il front man degli U2 parla del rapporto con Dio, la fede e la resurrezione. «I miracoli? Ci vivo in mezzo. E io stesso sono uno di questi».
«Chi è Gesù?» La domanda arriva a bruciapelo durante un'intervista, andata in onda alla televisione irlandese RTÈ nel programma The Meaning of Life, al cinquantatreenne Paul David Hewson, nome d'arte Bono Vox, cantante e frontman degli U2.
La domanda gli piace e sembra qualcosa che gli fa compagnia da molto tempo. D’altronde già quando, nel 1981, cantava Gloria («io provo a dire qualcosa, ma solo in te sono completo»), si capiva che Cristo doveva essergli familiare. Oggi, con il singolo Invisible di nuovo in cima alle classifiche, spiega al mondo che la persona di Cristo è «il modo in cui arrivo a capire chi è Dio». «Questa domanda è cruciale per ogni cristiano, ma non ce la possiamo cavare dicendo che era un grande filosofo, un intellettuale... Perché quell’uomo è andato in giro dicendo che era il Figlio di Dio e per questo è stato crocifisso». E poi, tirandosi bene dritto sulla sedia, allarga tutta la sua ragione davanti al fatto più incredibile della storia: «O è Figlio di Dio oppure si tratta di un folle, e sinceramente, faccio fatica a spiegarmi milioni e milioni di vite di mezzo mondo che per duemila anni sono state toccate, mosse da un pazzo».
L’intervistatore, il noto Gay Byrne, lo incalza e vuole sapere se è in virtù di questo che crede che Cristo sia divino e che sia addirittura risorto dai morti. I due “yes” che escono dalla bocca di Bono suonano densi, pieni; come se fossero carichi di tutti i fatti semplici e straordinari che lo hanno portato a pronunciarli. E che ne sia certo lo si vede anche dal sorriso che gli invade la faccia quando dice: «I miracoli non sono un problema per me! Ci vivo in mezzo». Ma poi ha come un secondo pensiero, di cui resta quasi sorpreso: «E uno di questi miracoli sono io».
L’intervista, che con i suoi 58 minuti ci permette di conoscere i momenti più importanti della vita di Bono come l’incontro con Giovanni Paolo II e la morte del padre, è diventata virale in poche ore su tutti social network. Perché un uomo che racconta di una Presenza che gli prende la vita e la rende certa è una vera notizia. Che fa esplodere il senso delle parole che gli U2 ci regalano nel loro ultimo brano: «Ho finalmente trovato il mio vero nome, non sarò più il figlio di mio padre, sono più di ciò che sai, più di quello che vedi. Non mi vedi, ma mi vedrai. Non sono invisibile».
Anna Leonardi
Versione app: 3.25.0 (f932362)