Il nome della pace è verità SERIE: D'amore si muore, di speranza si vive

Il primo sguardo dell'anno nuovo è con gli occhi a mezz'asta perché la sera di S. Silvestro è stata lunga, i botti hanno tenuto sveglio il giorno fino all'alba e qualche esagerazione nel cibo appesantisce ancora lo stomaco. Ma la vita continua. Lo sguardo del vangelo è ancora e più intimamente su quella capanna dove Maria e Giuseppe si mangiano con gli occhi e con l'ardore del cuore il bambinello, dove ancora pieni di stupore i pastori, si scambiano gioia e sorpresa, pronostici e meraviglia. E' iniziato un nuovo anno...

Il nome della pace è verità SERIE: D'amore si muore, di speranza si vive

da L'autore

del 02 gennaio 2006

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Il primo sguardo dell’anno nuovo è con gli occhi a mezz’asta perché la sera di S. Silvestro è stata lunga, i botti hanno tenuto sveglio il giorno fino all’alba e qualche esagerazione nel cibo appesantisce ancora lo stomaco. Ma la vita continua. Lo sguardo del vangelo è ancora e più intimamente su quella capanna dove Maria e Giuseppe si mangiano con gli occhi e con l’ardore del cuore il bambinello, dove ancora pieni di stupore i pastori, si scambiano gioia e sorpresa, pronostici e meraviglia. E’ iniziato un nuovo anno, abbiamo già provveduto a sostituire il calendario, ad aprire la prima pagina e la Chiesa la vuol aprire sulla condizione essenziale perché possiamo ogni giorno sfogliare l’agenda, segnare con gioia il tempo che passa: la pace.

E’ il primo dono del bambinello ed è ancora il più disprezzato dagli uomini. Il disprezzo è innescato dalla menzogna. Non siamo troppo giovani per non esserci accorti, che ogni volta che scoppia la guerra siamo pilotati a parteggiare per essa da una campagna di informazioni falsa. Il nemico viene artatamente dipinto come il demonio, e l’unica via possibile per bloccarlo è il ricorso alle armi; salvo poi puntualmente a verificare che le informazioni erano state inventate e che l’opinione pubblica era stata ingannata da notizie false. La falsità più pervasiva e più subdola però è l’affermazione che la guerra risolve i problemi per cui la si fa, mentre tutti sappiamo che nessuna guerra ha mai risolto problemi, ma ha creato sempre nuove ingiustizie e miseria.

Il male ha sempre bisogno di camuffarsi, di rivestirsi falsamente di bene per diventare appetibile e al mondo esistono pianificazioni mondiali per fare questa operazione di inganno. Come farebbero del resto i costruttori di armi a collocare i loro prodotti di morte? I giornalisti, gli uomini della comunicazione dovrebbero aiutarci a non cadere nell’inganno, ma anch’essi o sono conniventi o non sono competenti, pur sapendo che il loro mestiere è far conoscere la verità.

Il cristiano deve sbilanciarsi sempre dalla parte della pace, accoglierla dalle mani di Dio, invocarla, attuarla, difenderla, realizzarla. Cominciamo già dal primo giorno dell’anno ad augurarcela e a invocarla. Quel bellissimo quadretto che ci presenta il presepio oggi, quello sguardo compiaciuto di Giuseppe, la maestosa e devota presenza di Maria sono segno di sicura speranza di pace.

Ma questa speranza dove la trovo?

mons. Domenico Sigalini

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