...parlavano della cometa di Halley, attesa con trepidazione, resa oggetto di studio e di dibattiti, scrutata da occhi attentissimi. Essa compare nel firmamento ogni settantasette anni. Il che vuol dire che chi l'ha osservata nelle notti del 1986 difficilmente tornerà a vederla nel secolo prossimo. Incontro esaltante, quindi. Esperienza unica. Avvenimento irripetibile nella vita di una persona.Bene. Il volto di un uomo è un fatto ancora più irripetibile...
del 01 gennaio 2002
L'idea me l'hanno data alcuni ragazzi di Azione Cattolica, i quali qualche sera fa, durante una veglia di preghiera sulla pace, hanno steso uno striscione con su scritto: 'Ogni volto, una cometa'.
Ho dovuto sentire la loro spiegazione prima di afferrare l'eloquenza di questo slogan, che alla fine mi ha convinto. Parlavano dellla cometa di Halley, attesa con trepidazione, resa oggetto di studio e di dibattiti, scrutata da occhi attentissimi. Essa compare nel firmamento ogni settantasette anni. Il che vuol dire che chi l'ha osservata nelle notti del 1986 difficilmente tornerà a vederla nel secolo prossimo. Incontro esaltante, quindi. Esperienza unica. Avvenimento irripetibile nella vita di una persona.
Bene. Il volto di un uomo è un fatto ancora più irripetibile. Perchè, se la cometa di Halley, secondo scansioni cicliche, tornerà ancora a solcare i nostri cieli, il volto di un uomo, con la sua individualità unica, con la sua esclusiva ricchezza spirituale, con tutta la sua valenza di dono, nontornerà mai più a illuminare la terra.
Ecco allora la ricerca del volto del prossimo come fondamentale allenamento alla pace.
Ricerca del volto,non della maschera. Scoperta del volto, non lettura della sigla. Contemplazione del volto, non gelida presa d'atto della 'funzione'. Accarezzamento del volto, non adulazione cortigiana del ruolo. Rapporto dialogico tra volto e volto, non litigiosità feroce tra grinta e grinta.
In quest'epoca caratterizata dalla 'serialità' massificatrice, in cui neppure l'uomo (fatto pur esso in serie) sfugge ai pericoli dell'appiattimento, l'etica del volto ci sembra l'unica in grado di costruire la pace. Si, perchè le guerre, tutte le guerre, da quelle interiori a quelle stellari, trovano la loro ultima radice nella uniformizzzazione dei volti. Nella dissolvenza dei volti. Nella perdità di identità personale. Nella prevaricazione del numero di matricola su nome, cognome e indirizzo. Nell'incapacità di guardarsi negli occhi.
'Il Tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto'. Se, oltre che al Signore, fossimo capaci di dire anche al prossimo: 'Il tuo volto, fratello, io cerco, Non nascondermi il tuo volto'., la causa della pace sarebbe risolta.
Riconciliamoci con i volti. Col volto di ogni fratello, scrigno di tenerezze e di paure, di solitudini e di speranze. Col volto del bambino che già vive nel grembo materno. Col volto rassegnato del povero, sacramento del Crocifisso. Col volto fosco del nemico, redento dal nostro perdono.
Ci riconcilieremo così col volto di Dio, unica terra promessa dove fiorisce la pace.
don Tonino Bello
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