Intervista Doppia alla Consigliera di Pastorale Giovanile sr. Anna Peron e al Delegato di Pastorale Giovanile don Igino Biffi, responsabili del MGS Triveneto. Scoprirete che...
del 24 luglio 2007
 
 
 
 
sr. Anna
Don Igino
Il doppio della Francesca Marcon, lei ne ha 22
Età ?
37
Lavoro? Consigliera per la Pastorale Giovanile nella mia Ispettoria
Che lavoro fai ?
Non so se sia un lavoro… Comunque faccio il Delegato di Pastorale Giovanile.
Ah ecco! È una missione
È un lavoro?
Nel senso “se si suda”? Certo! Comunque preferisco pensare al lavoro nella Chiesa come ad una missione, ad una bella missione in cui la ricompensa a fine giornata è data dalla soddisfazione di non essere rimasto in panchina. Nella Chiesa non vi sono spettatori: tutti dobbiamo scendere in campo!
Sono molto varie. Preghiera, lavoro di ufficio, preparazione incontri, incontri, viaggio molto… sono spesso a Mestre!
 
La giornata tipo
Dipende… Di solito sveglia alle 6.10, alle 6.30 in chiesa per la meditazione, la messa e le lodi e poi o inforco la porta dell’ufficio o la portiera della macchina. La giornata scorre veloce in un sussegguirsi di impegni e di volti…
E per chi, se no?
Lavori per il regno di Dio?
E per chi altrimenti? Spero solo di essere un arciere che fa centro sul bersaglio.
Don Bosco non ha fatto niente per se stesso
Lo stile salesiano è a servizio del regno di Dio ?
Hai forse qualche dubbio in merito? Don Bosco è stato ed è tuttora a servizio della Chiesa, in particolare della fascia più giovane.
Che “in ogni giovane, [in ogni epoca] ci sarà sempre un punto accessibile al bene”. Chi l’ha detto?
Cosa pensi dei giovani di ieri, oggi e domani?
Innanzitutto penso bene. Sono molto ottimista: i giovani mi sorprendono sempre per la forza che hanno. E poi penso che quelli di ieri non sono diversi da quelli di oggi e che quelli di domani non saranno poi così diversi da quelli di oggi e di ieri.
I ragazzi vanno dove sono attratti, vuol dire che la preghiera non li attrae, invece che toglierla bisogna renderla significativa, capace di parlare al loro cuore, capace di incidere nella vita, anche nel gioco. D’altra parte anche il gioco ha in sé un principio di santità. Don Bosco ci ha insegnato così.
Per gli animatori: spesso nei gruppi ci sono due fasi distinte, quella del gioco, animazione, e quella della preghiera. Spesso si tenta di metterli insieme ma a volte si toglie quest’ultima perché si pensa che così i ragazzi siano più attratti. Tu cosa ne pensi?
Penso che la vita non è fatta di compartimenti stagni e che ogni cosa che viviamo deve avere il senso e il profumo di Dio. I giovani sono attratti da ciò che è vero, da ciò che tocca il cuore, da ciò che fa vibrare l'anima. Tutto il resto, anche se bello, è semplicemente intrattenimento.
Di guardarsi da quegli adulti che non hanno fiducia nei giovani e facciano vedere chi sono!
Che consiglio daresti a chi è giovane?
Di non sprecare un attimo, neanche un attimo della sua giovinezza, di imparare ad “andare sempre oltre”, di scoprire il gusto della ricerca. E poi di prendere il motorino in una giornata di pioggia scrosciante e di andare a trovare la propria ragazza che abita a 40 km di distanza oppure di salire in cima all'albero più alto del proprio paese per guardare il mondo dall'alto oppure di passare le notti a scrivere lettere d'amore per i propri amici che hanno 4 in italiano: ci sono alcune esperienze che se non le fai da giovane non le fai più.
Sarebbe ridicolo se usassimo musica, sport…come ami per tirare ad un discorso di fede. Don Bosco non ce lo perdonerebbe. La fede passa attraverso relazioni significative di fiducia, dialogo serio sulla vita e sulla vita cristiana, proposta di un cammino verso Cristo adatto al momento. Musica, sport, film rientrano a pieno diritto in tutto questo. Importante, comunque educare alla criticità per non lasciarsi trascinare da strane tendenze contrarie ad una vita di fede, condizionate spesso anche da questi mezzi. Vanno educati assieme il cuore, la mente, la fede.
Molto spesso per riavvicinare i giovani si usano dei discorsi che piacciono a loro, musica, film sport, ecc. come si fa e qual e’ il trucco per passare da un discorso di questo tipo ad un discorso di fede?
Non conosco trucchi... L'unica cosa che faccio è ascoltare, cercare di capire cosa 'cova' nel loro cuore... L'unico trucco vero è viverci assieme perché è dalla comunione di vita che nasce la comunione sulle cose più vere del vita.
Semplicemente una FMA
Che definizione daresti di te stesso?
Mah… forse sono uno che ricerca.
Sì
Ti senti giovane per i giovani?
Ci provo… Spero di riuscirci.
Sì, anche se sento un po’ lo scarto generazionale, si dice così?
 
Ti senti giovane tra i giovani?
Certo…!
Sì, una volta avevo anche tempo di correggere gli articoli
 
Leggi Giovani per i Giovani?
Che domande... ovvio.
Mi è piaciuto “MVB Mi Voglio Bene”. Ma siete tutti bravissimi!
Un articolo che ti ha colpito?
Un articolo di qualche anno fa che paragonava l'animatore alla carta igienica. Destò qualche polemica... ma era proprio curioso.
Ogni tanto il carattere di stampa è piccolo e si fa fatica ad arrivare alla fine dell’articolo, ma… forse sono io che dovrei decidermi a mettere gli occhiali giusti…
 
Un consiglio che daresti alla redazione?
Consiglierei di non aver paura di continuare a crescere. Inoltre consiglierei ai redattori di dedicare tempo alla riflessione, alla formazione e allo studio, condizioni per una comunicazione di qualità.
Sì, si chiamava patronato
 
Da piccola/o andavi in oratorio?
No, non c'era l'oratorio così come lo indendiamo. L'oratorio per noi ragazzi significava andare a pescare,  significava organizzare le gare per saltare i canali, consisteva nell'organizzare la festa del paese oppure nella raccolta del ferro e della carta casa per casa oppure nell'organizzare a casa mia serate di giochi per i ragazzi del paese. I ritiri spirituali che gli oratori propongno per me consistevano in lunghe camminate in campagna che facevo con la penna e un foglio in mano... Quando ci ripenso mi dico sempre che per me tutto questo è stato più che un oratorio!
Da subito, praticamente, forse con l’ACR che quando ero piccola io aveva un altro nome.
 
Come hai cominciato?
Non ho mai cominciato... Tutto è stato estremamente naturale. Ci sono delle storie che non hanno un inizio ma che sono semplicemente una continuazione.
Ci provo: da piccola volevo già diventare suora, crescendo mi è passata. Facendo animazione, mi interrogavo spesso se sarei stata disposta a fare quella vita per tutta la vita. Mi piaceva, e sentivo che Dio voleva quello per me. Incontrare don Bosco è stata una risposta alle mie aspirazioni.
Forse ho sforato un po’.. scusate.
 
Raccontaci in 20 parole la storia della tua vocazione.
Chitarra, campagna, Vespa, ragazza, rose rubate, famiglia, raccolta del ferro, lettere, sogni, desiderio di senso, diario, passione per i ragazzi, confessione, ricerca appassionata di Dio, sì… ci sto.
il primo Grest a Riva del Garda
Un fatto determinante nella tua vita da consacrato/a…
Aver visto morire mio papà con il sorriso sulle labbra.
Naturalmente Riva del Garda
 
L’oratorio a cui sei più affezionato?
Non posso dirlo… è un segreto! Se ce n’è uno però che mi è rimasto nel cuore è quello delle salesiane di Cremisan-Betlemme.
Ho molta resistenza
 
Un tuo pregio?
Ascolto (anche se poi dicono che faccio quello che voglio...!)
Di chi? Di Don Igino? Ripeto quello che ha detto di lui Giulio Carpi: “don Igino è la sintesi tra il pastore e il manager” E’ vero.
 
Un suo pregio?
È un’artista! A volte ha delle trovate che...
Supera sempre i limiti di velocità.
 
Un suo difetto?
È un’artista!  volte ha delle trovate che...
Anch’io supero spesso i limiti di velocità.
Un tuo difetto?
Solo uno? Forse l'invidia...
Che amo la mia missione.
 
Cosa dicono di te?
Che cammino veloce… Ma non sanno che in realtà mi sto solo inseguendo per trovarmi davvero...
Una volta mi è successo che una ragazza è entrata in classe con un bicchierone di caffè. Secondo te, cosa voleva dirmi?
 
Annoi le persone quando parli?
Boh… spero di no. Dovresti chiederlo a chi ascolta...
Per acconsentire!
 
Perché gli altri dicono di sì?
Sicura?
Quello che augurava sempre don Viganò. La grazia di unità
Cosa diresti ai salesiani?
Di non dimenticarsi mai della motivazione che ha generato il loro sì. E poi vorrei dire di avere sempre il coraggio di ricominciare...
Di rendere sempre pi√π visibile il carisma salesiano al femminile.
 
Cosa diresti alle salesiane?
Semplicemente grazie...
Che l’MGS è una grande forza e che è un bel segno di unità per le due Ispettore.
 
Cosa diresti al delegato/delegata?
Di avere pazienza con il sottoscritto… E di non credergli quando le racconta che il Palazzo del Turismo di Jesolo è crollato e che dobbiamo spostare la Festa dei Giovani nel cortile del Collegio di Conegliano!
Perché parli sempre in fretta e ti mangi le parole?
Perché ho tante cosa da dire!
Ultima domanda alla Marzullo... Fatti una domanda e risponditi.
Qual è il tuo motto?
Tutto e sempre.
Ciao amici! Siete arrivati fino alla fine? Complimenti!
 
Saluta i lettori.
Vorrei solo dirvi che sono davvero poche le cose della vita che contano e per le quali val la pena fare 'Salva con nome'. Fate in modo di scoprirle in tempo e di non dispedervi tra i mille optionals. Bye!
Arianna Vanin (a cura di)
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