Mentre i media fanno i primi bilanci snocciolando numeri e statistiche e lodando pellegrini e organizzatori per la riuscita dei grandi eventi finali a Copacabana, i giovani della Gmg continuano la loro avventura brasiliana in molti modi.
I pellegrini sulla via di casa: così titolavano ieri i maggiori siti d’informazione e i giornali di Rio de Janeiro. Seguono le immagini della folla che, dopo le intense giornate della Gmg, si è riversata al Galeão, il principale aeroporto internazionale della città carioca. Secondo i dati della società che gestisce i terminal aeroportuali, lunedì sono passati dai banchi dei chek-in ben 64mila persone. Ma mentre i media fanno i primi bilanci snocciolando numeri e statistiche (dagli 8.800 autobus messi a disposizione per gli spostamenti al milione e centomila mappe di Rio distribuite) e lodando pellegrini e organizzatori per la riuscita dei grandi eventi finali a Copacabana, i giovani della Gmg continuano la loro avventura brasiliana in molti modi.
Chi è tornato a casa si porta nella valigia l’intensità dell’esperienza carioca, arricchita da un’accoglienza più che calorosa da parte degli abitanti della città. Ma lungo le vie del centro, di Copacabana o Ipanema diverse migliaia di zainetti Gmg affollano ancora i marciapiedi. Finito il programma ufficiale dell’evento, infatti, per molti gruppi è iniziato quello «personalizzato», spesso caratterizzato dalla visita alle mete turistiche più famose della città. E così lunedì e ieri per raggiungere in funivia la cima del Pan di Zucchero, il famoso monte che sovrasta la baia di Guanabara, si è formata una lunghissima fila e l’attesa è arrivata anche a quattro ore.
Intanto proseguono i lavori di smantellamento delle strutture montate per gli eventi principali della Gmg. La spiaggia di Copacabana è già stata pulita e restituita ai cittadini di Rio in perfetto stato: l’azienda della nettezza urbana ha fatto sapere di aver raccolto in quattro giorni di eventi meno rifiuti di quelli accumulati nella sola notte dell’ultimo capodanno. Eppure i partecipanti erano molti di più, tanto che la Gmg è stata definita dai media «il più grande evento mai ospitato da Rio». Particolare attenzione sta attirando il futuro dell’area di Guaratiba, che avrebbe dovuto ospitare la veglia finale, e che sarà utilizzata per la costruzione di residenze per famiglie della zona in condizioni precarie. In tv continuano a ogni ora i dibattiti attorno ai fatti della scorsa settimana, ma a tenere banco sono anche le parole del Papa, che ha commosso e stupito, tanto da spingere i giornali a parlare della «rivoluzione di Francesco».
Ma non tutti i giovani hanno smesso i panni dei pellegrini, indossando quelli del turista o ritornando a casa. Molti gruppi, infatti, hanno deciso di rovesciare il programma classico, con il gemellaggio nelle diocesi che precede gli appuntamenti centrali della Gmg. E così, terminata l’esperienza di Rio, in questi giorni vivranno un’esperienza missionaria in altre città del Brasile. Tra le mete più lontane c’è ancora Manaus, capitale dell’Amazzonia, dove da ieri si trovano i giovani di Padova. Sulle rive del Rio delle Amazzoni, sulle strade di Rio de Janeiro o nelle proprie comunità locali, insomma, l’avventura della Gmg 2013 continua.
Matteo Liut
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