del 12 maggio 2005
L39 Alla direttrice della casa di Catania suor Orsola Camisassa
Nizza [Monferrato], 24 giugno 1880Viva Ges√π e Maria!
Mia buona suor Orsola e care sorelle,1
1. Ho ricevuto le vostre lettere e vi ringrazio proprio di cuore dei vostri bei auguri che mi avete fatto. Grazie pi√π ancora delle preghiere che fate per me, il Signore vi paghi Lui e vi ricolmi delle pi√π elette benedizioni che ben di cuore vi auguro.
2. O sì, mie buone e care sorelle, se sapeste quanto penso a voi, non passa un momento che la mia mente non si trovi con voi e tante volte sento una pena al cuore per non potervi vedere qui vicino!! ma pazienza! Verrà il giorno beato che staremo sempre unite insieme di spirito e di corpo. Per adesso contentiamoci di trovarci solo con lo spirito assieme e parliamoci sempre nel Cuore di Gesù. Voi dite tante belle cose per me quando vi trovate unite in questo adorabile Cuore, principalmente quando lo andate a ricevere nella Santa Comunione.
3. Io vi assicuro che lo prego sempre per voi tutte in particolare, principalmente in quei fortunati momenti che lo ricevo nel mio cuore. Lo prego sempre che vi dia quelle virtù tanto necessarie che sono l'umiltà, la carità, la pazienza, ecc. ...
4. Sì, mie buone Figlie in G.[esù], fatevi coraggio, Gesù vi vuol bene. E' vero che avrete un po' tanti fastidi e pene qualche volta,2 ma il Signore vuole che portiamo un po' di croce in questo mondo. E' stato il primo Lui a darci il buon esempio di soffrire; dunque con coraggio seguiamolo nel patire con rassegnazione. State sicure che quelle, a cui Gesù dà più da patire, sono le più vicine a Lui; ma bisogna che facciamo tutto con purità d'intenzione, per piacere a Lui solo, se vogliamo la mercede.
5. Quanto mi rincresce che non state tanto bene di salute. Abbiate riguardo e provvedete in tutto ciò che vi fa bisogno. Sento che costì fa molto caldo, riparatevi anche da questo, per quanto potete.
6. Mi è rincresciuto tanto che la Signora Duchessa sia stata un po' stizzita con voi, povere suore, ma non fa niente, le rose a suo tempo fioriscono sempre, ma prima la rosa vuol mettere fuori le spine, e così è successo a voi, nevvero? Oh, state allegre, che le cose di questo mondo passano tutte.
7. Mi dimenticavo di ringraziarvi delle œ 100 che mi avete mandato, mi avete fatto proprio piacere, ne ho tanto bisogno con tante spese per i muratori, grazie, grazie.3
8. Adesso vi dò notizie di noi tutte che grazie a Dio stiamo bene, eccetto la povera M.[adre] Economa,4 che è circa venti giorni che [sta] molto male, il medico [ha detto] che ha una malattia che è difficile che guarisca! Povera M.[adre] Economa, fate una preghiera proprio per essa, quanto mi rincrescerebbe se il Signore me la prendesse, ma pazienza!
9. Suor Orsola, scrivetemi un po' pi√π sovente. Vi saluto tutte col raccomandarvi l' allegria e il coraggio. Dite tante cose da parte mia a codeste brave ragazze, fate dire una Ave Maria secondo la mia intenzione.
10. Tutte le suore, postulanti, educande vi salutano e vi mandano un Viva Ges√π, rispondetele.
11. Non lascerei più di scrivervi, ma sono alla fine della carta, dunque per questa volta lascio lì.
12. Non so se la capirete questa lettera, l'ho scritta senza metterla in pulito, ma voi sapete che non so scrivere e perciò bisognerà che la studiate un poco per intenderla.
Dio vi benedica e vi consoli tutte.
Credetemi sempre, la vostra
 
Aff.ma, in Ges√π, la Madrela povera suor Maria Mazzarello
13. Tanti rispetti alla Signora Duchessa da parte mia.
1 Suor Orsola Camisassa era direttrice della comunità di Catania dove le suore educavano ragazze orfane (cf L34, nota 234).
2 L'orfanotrofio, essendo alle dipendenza della duchessa di Carcaci e degli amministratori del Conservatorio, poneva notevoli problemi alle suore. Le FMA, dopo sette anni, dovettero ritirarsi a causa d'ingerenze estranee che ne ostacolavano l'azione educativa.
3 Tra le condizioni del contratto stipulato con la duchessa, si legge che la signora si impegnava a dare alle FMA un assegno annuo complessivo di œ 1000 (cf lettera della duchessa a don Giovanni Bonetti, 28 dicembre 1879, in Cronistoria III, pag. 145). Le suore, pur vivendo in estrema povertà, cercavano di essere solidali con le consorelle della casa-madre.
4 Suor Giovanna Ferrettino (cf L36,2; L40,5; L47,4).
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