L48 Al Fondatore don Giovanni Bosco (Lettera di Madre Mazzarello)

L48 Al Fondatore don Giovanni Bosco (Lettera di Madre Mazzarello)

da Spiritualità Salesiana

del 12 maggio 2005

L48 Al Fondatore don Giovanni Bosco

Nizza Monf.[errato], 30 ottobre 1880

Evviva G.[es√π] M.[aria] G.[iuseppe]!

Reverendo Padre Sup. Maggiore,1

1. Le scrivo poche righe onde informarla alquanto delle cose nostre e per domandarle altresì un consiglio a riguardo di Suor Maritano.2

2. Come ella ben sa, questa poverina fu per molto tempo tormentata da turbamenti di spirito; ora, dietro una benedizione ricevuta dal Sig. Don Cerruti, mi dice che è rimasta veramente tranquilla. Ma in quella vece,3 d'allora le si manifestò un male fisico, una malattia che la tiene a letto con un po' di febbre, una sete sempre ardentissima, mal di gola, sconcerti nelle funzioni organiche, ecc. ecc.

3. Ma quel che è più, è che dorme sempre, ha una quasi continua sordità ed è sempre quasi insensata, quasi che fosse divenuta ebete. Il medico viene ogni giorno, le ordina qualche cosa, ma ormai vedendo che è sempre allo stesso punto, dopo circa venti giorni di cura, non sa più che ridirsi. Il male fisico c'è, ne sono convinta, ma io temo anche sia questa una conseguenza dei passati mali morali, oppure un cambiamento di quei malanni medesimi.4

4. Ora la prudenza vorrebbe, e molte me lo dissero già, che si chiamasse un altro medico per sentirne il parere, ma e se poi non fosse una vera malattia e le ordinassero qualche rimedio che le rovinasse davvero la sanità?

5. Poiché‚ di queste cose non si può parlarne, io mi rivolgo a Lei, che già conosce i precedenti, onde pregarla a volermi dire se debbo o no consultare un altro dottore, poiché‚ allora sarò più tranquilla.

6. La prego eziandio a volerle mandare una sua particolare benedizione nella quale molto confido.

7. Abbiamo anche Suor Tersilla che ci fa temere, ma spero molto che la Madonna me la guarirà.5

8. Le altre stanno bene, sono allegre e piene di buona volontà; le Novizie e postulanti sono molte, ma tutte bisognosissime di istruzione e d'essere sorvegliate, poiché‚ molte di esse hanno portato dal mondo ancora molte piccole passioncelle che, se non si correggono, impediscono poi la perfez.[ione] e si comunicano eziandio alle altre.

9. La Vicaria, Suor Cat.[erina] è andata a fare una visita a Saint-Cyr, dove pare vi fosse stata qualche piccola cosa da aggiustare, cosa però da nulla, sa?6 Vorrei che me la lasciassero venire presto perché‚ ho bisogno che mi aiuti e con le figlie e per le scuole.

10. Dalle altre case ho delle buone notizie: di questi giorni si apersero due nuovi asili, Melazzo7 e Borgomasino,8 e per Martedì partiranno le Suore per Este.9

11. Le nostre Educ.[ande] sono ormai una sessantina e se crescono ancora avrei bisogno di mandar via, in altre case, delle Suore per aver locale, essendo l'altro ancor bagnato,10 ma come fare? Hanno per ora ancor bisogno di formarsi nello spirito e nei lavori, quindi ci vuol pazienza.11

12. Abbiamo avuta una cara visita della Cont.[essa] Corsi la quale mi portò lire 500 e mi disse [che] avrebbe poi fatto di più costà con V.S.R. ed io l'animai ad aiutarla davvero pensando che con Lei farà anche più.12

13. Termino col presentarle i miei ossequi e [quelli] della Comunità e raccomandarmi colle sorelle mie alle sue fervorose preghiere.

14. Se mi risponde mi fa una carità, se no, resta inteso che per Marit.[ano] io non chiamo nessun Dott.[ore] che l'ordin.[ario].13

Mi benedica, o Padre in G.[es√π], e mi creda con tutta la stima

Di V.S.R.

Umil.ma figlia

Suor Maria Mazzarello

1 1. Questa lettera dimostra il profondo rapporto spirituale stabilitosi tra madre Mazzarello e il Fondatore dell'Istituto, e inoltre l'intuizione e la saggezza della Madre.

2 Suor Teresa Maritano - già richiamata nelle L07,8 e L35,4 - era di temperamento introverso, facilmente soggetta a scrupoli e depressioni. La Cronistoria dell'Istituto riferisce che nel 1879 la Madre si fece accompagnare da suor Maritano al Santuario di Oropa, per invocare dalla Madonna la guarigione 'da tante inutili tristezze' (ivi III, pag. 24-25). Dai Cenni biografici delle Figlie di Maria Ausiliatrice defunte nel 2° decennio dell'Istituto (1883-1892) risulta che la suora morì il 15 gennaio 1884 in famiglia dove si era recata «in cerca di un po' di salute» (ivi 20).

3 Espressione arcaica che sta per 'tuttavia', 'in cambio'.

4 La diagnosi fatta dalla Madre è espressione della sua perspicacia e acutezza nel conoscere le persone. Viene indicato come 'male morale' il problema psicologico della suora che non può essere confuso con la malattia fisiologica, della quale attesta tuttavia l'esistenza. Per uno studio approfondito di questa lettera cf STICKLER Gertrud, Personalità religiosa e discernimento del vissuto patologico. Sapere 'prescientifico' e scientifico a confronto, in POSADA [ed.], Attuale 177-195.

5 La giovane suor Tersilla Ginepro morì l’anno dopo a Nizza Monferrato, il 2 ottobre 1881.

6 Suor Caterina Daghero fece ritorno per un breve periodo nella comunità di Saint-Cyr (Francia), dove era stata direttrice, perché‚ le suore non avevano accettato benevolmente la nuova superiora suor Santina Piscioli. Si noti come la Madre non drammatizza la situazione, n‚ si mostra ansiosa di fronte al problema da risolvere.

7 La casa di Melazzo, nella diocesi di Acqui, fu aperta il 15 ottobre con l'asilo infantile, il laboratorio di cucito e l'oratorio festivo (cf L51, L52).

8 La casa, nella diocesi di Ivrea, venne aperta il 4 settembre con asilo infantile, oratorio festivo e scuole comunali

9 La casa di Este (Padova) risulta aperta il 15 ottobre 1880. Secondo quanto scrive madre Mazzarello, le suore sarebbero partite soltanto il 2 novembre per attendere alle prestazioni domestiche presso l'Istituto salesiano e per l'oratorio festivo.

10 L'edificio era appena costruito e quindi non ancora abitabile.

11 Di fronte al problema della mancanza di ambienti per accogliere un numero sempre crescente di educande, la Madre non adotta la soluzione di ridurre il tempo della formazione delle suore, ma piuttosto quella di costruire locali pi√π capienti.

12 La contessa Gabriella Corsi, nota e generosa benefattrice di don Bosco e delle sue opere educative e missionarie (cf Cronistoria V, pag. 145-146).

13 L'originale della lettera contiene una postilla autografa di don Bosco scritta sul margine superiore della prima pagina: «D. Bonetti dica che sono contento delle cose; si preghi dottore di accordarsi con altro se lo giudica». Come già in altre occasioni, don Bosco prega un salesiano di fiducia di rispondere alla lettera. In questo caso si tratta di don Giovanni Bonetti che nel 1885 verrà nominato direttore generale delle FMA.

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