del 12 maggio 2005
L67 Alla novizia suor Lorenzina Natale
Torino, 24 gennaio 1881W. G. M. G.!
Mia sempre carissima suor Lorenzina1
1. Studia sempre di divenire umile, umile.
2. L' umiltà sia la virtù a te più cara; così ti sia anche la pietà e la modestia. Questa devi farla risplendere in faccia a qualunque persona.
3. L' ubbidienza, poi, sia la tua amica e non abbandonarla mai, per fare a modo tuo.
4. Sii amante del sacrificio e della mortificazione della tua propria volontà.
5. Non farti amica del tuo amor proprio, ma studia tutti i mezzi per ucciderlo.
6. Pensa sovente che le nostre sante Regole sono guida sicura per condurci al Paradiso; dunque osservale tutte con esattezza.
7. Sii sempre piena di carità con tutti, ma specialmente con le tue consorelle.
8. Non tralasciare mai la preghiera: in questa troverai sempre consolazione e conforto.2
 
Aff.ma Madre, che tanto ti ama nel SignoreSuor Maria Mazzarello
 
1 Suor Lorenzina Natale era ancora novizia. Farà la professione a Sampierdarena il giorno prima della sua partenza per l'Uruguay (2 febbraio 1881). La Cronistoria annota la memorabile cerimonia presieduta da don Bosco: «In forma davvero intima, don Bosco raduna i suoi missionari e le missionarie presso l'altare della chiesa semipubblica, a porte chiuse. Vi si svolge la cerimonia per la prima professione di suor Lorenzina Natale, suor Giuliana Prevosto, suor Teresa Rinaldi, e per i voti perpetui di suor Angela Gualfredo; poi don Bosco dal piccolo pulpito rivolge a tutti i partenti ancora una parola, quale auspicio di buon esito dell'apostolato nel nuovo campo spirituale che li attende al di là del mare» (Ivi III, pag. 334-335). Entrata nell'Istituto già maestra, suor Lorenzina per tutta la vita si occuperà della scuola e lo farà con vera passione apostolica salesiana.
2 La preghiera era il respiro della vita di madre Mazzarello e della prima comunità, tanto che don Costamagna poteva scrivere, rievocando gli umili, ma eroici tempi della fondazione: «L'orazione era fervida, incessante; le più infuocate giaculatorie salivano tratto tratto, qual nuvola di grato incenso all'Altissimo. In quella casa vi era davvero la laus perennis» (COSTAMAGNA, Conferenze 259-260).
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