L'essenza della famiglia, condizione e segreto della sua sopravvivenza, non sta negli avvenimenti né nei sentimenti ma nella ripetizione dei gesti e delle parole domestici, nella continuità autoprotettiva...
del 24 novembre 2005
Regia: Ettore Scola
Interpreti: Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli, Fanny Ardant
Origine: Italia/Francia 1986
Durata: 127’
 
I ricordi di Carlo, anziano professore di lettere in pensione, si sviluppano a partire da una foto scattata nel 1906 e scorrono sullo schermo in nove flashback di un decennio ciascuno, nei quali rivivono – sempre all’interno di una casa romana del quartiere Prati – i personaggi e le vicende generazionali di una famiglia borghese, dai nonni ai nipoti, nel loro succedersi dimesso e quotidiano. Mentre all’esterno la storia prosegue con le sue guerre e i suoi mutamenti, si giunge alla festa per l’ottantesimo compleanno di Carlo in occasione della quale tutti posano per una seconda foto ricordo di famiglia.
 
Hanno detto del filmL’essenza della famiglia, condizione e segreto della sua sopravvivenza, non sta negli avvenimenti né nei sentimenti ma nella ripetizione dei gesti e delle parole domestici, nella continuità autoprotettiva, nell’indifferenza verso la Storia (guerra, fascismo, guerra, dopoguerra, repubblica, consumismo, terrorismo) che si svolge fuori dalla casa; è questa apparente immobilità ripetitiva a dare alla famiglia, senza rotture esibite, capacità di assorbimento del nuovo e capacità di cambiamento.
(Lietta Tornabuoni, “Bianco e Nero”, Gen./Mar. 1987 )
 
“La famiglia” è nata da una serie di riflessioni sui mutamenti che il nucleo famigliare ha subito all’interno del contesto storico-politico-sociale., (…), sulla sua capacità di rinnovarsi senza disgregarsi. Non a caso il film inizia e si conclude con la medesima scena: un “gruppo di famiglia in un interno” proprio per evidenziare il ripetersi di un processo storico e naturale, ma anche quello di un ciclo biologico che si ricompone puntualmente e ricomincia ogni volta da capo rinnovandosi nella continuità. Vilipesa, invisa alle furie iconoclaste del ’68 che la indicavano come la fonte ispiratrice di ogni autoritarismo, oggi la famiglia sembra tornare a ricoprire quel ruolo di polo aggregativo, robusto e coriaceo, sul quale si regge e si costruisce tutta la società.
(Enzo Natta, Famiglia Cristiana, 04/03/1987)
 
Il tempo la fa da padrone a dimostrare le sue ragioni. La casa ne fa fede. È lei la scenografia, il vero palcoscenico ove si aprono e chiudono le porte per far entrare in scena i personaggi. Nel corridoio immutabile e muto il tempo trascorre da un anno all’altro, mentre nascite, matrimoni, separazioni, amori consumati o rinviati per sempre, si susseguono a comporre quella che è la storia della famiglia.
(Fulvio Accialini – Lucia Colluccelli, Cineforum 262, marzo 1987)
CGS
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