La Formazione Professionale è un servizio pubblico essenziale?

Lo sciopero indetto ieri dai CFP ha riscontrato molta adesione. ma cosa vogliono manifestare? La scelta della Regione Veneto di ridurre nella prossima programmazione 2013-2014 di € 5.000.000,00, i finanziamenti con una riduzione del 20% dei corsi che a regime significa una riduzione di 3.000 allievi...

 

da Attualità

del 13 novembre 2012  

Lettera aperta

Il Sistema di Formazione Professionale del Veneto ha sempre costituito e continua ad essere sia sul piano dei risultati che dell’innovazione, elemento di riferimento e stimolo  per l’intero quadro nazionale. La qualità dell’offerta formativa che offre è provata dalla frequenza di più di diciannovemila studenti.

I suoi risultati lo attestano con dati e fatti:

  • l’occupazione dei suoi studenti qualificati, ad un anno dal titolo di qualifica, è mediamente il 70%, pur in una situazione di crisi economica.

 

  • le esperienze  di alternanza scuola lavoro dove ai periodi di tirocinio/stage, parte obbligatoria di tutti i percorsi triennali, si affiancano iniziative con le aziende in cui le attività formative svolte si trasformano in incubatoi di innovazione, portano a prodotti o servizi innovativi per le aziende stesse, anticipando esempi di formazione in assetto lavorativo;

 

  • l’aver contribuito a ridurre il fenomeno della dispersione scolastica in obbligo d’istruzione a livelli percentuali praticamente fisiologici e riconducibili a casi di estrema emarginazione sociale, il cui compito primo spetta ai servizi socio-sanitari: nel Veneto siamo all’11% , ed abbiamo raggiunto l’obiettivo di Lisbona, quando la media italiana è al 19%. 

Questi dati sono riconosciuti ed evidenziati dalle ricerche fatte recentemente dall’ISFOL, dal Ministero del Lavoro e dall’IRES (l’Istituto di ricerca della CGIL). La comunità europea stessa, ha rilevato che dove funziona il sistema duale, scuola e formazione professionale, la dispersione scolastica diminuisce e per questo nella prossima programmazione 2014-2017 saranno finanziati dal FSE i percorsi triennali regionali.

Inoltre il Ministero dell’Istruzione  e il Ministero del Lavoro stanno programmando una conferenza di servizi con le Regioni  e gli Enti di formazione per consolidare, dove sono presenti, e promuovere nelle altre regioni  i sistemi regionali di Formazione Professionale.

Appare pertanto illogico in questo quadro la scelta della Regione Veneto di ridurre nella prossima programmazione 2013-2014 di € 5.000.000,00, come annunciatoci, i finanziamenti con una riduzione del 20% dei corsi che a regime significa una riduzione di 3.000 allievi. 

Il sistema della Istruzione e Formazione Professionale con il recente Accordo Stato Regioni del 27/07/2011  a tutti gli effetti ha una sua valenza ordinamentale e sta acquisendo all’interno del Sistema educativo nazionale una propria e sempre maggiore identità formativa e valenza metodologica uscendo dalla dimensione di una scuola “ di minor difficoltà” per essere riconosciuta:

per la sua didattica per “problemi reali”; per un sistema di valutazione per competenze; per la sua specificità di avviarsi verso un modello di formazione in assetto lavorativo;

confermando la sua validità come opzione per tanti giovani in uscita dalla terza media, che desiderano affrontare un percorso formativo, capace di garantire un buon esito occupazionale. 

Rappresenta la nostra risposta paragonabile ai migliori sistemi formativi europei orientati al lavoro, compreso il sistema duale tedesco. E’ la nostra reale e praticabile risorsa per non indebolire ulteriormente l’offerta di lavoro qualificato, coerente con le richieste del mercato del lavoro.

Il sistema va invece consolidato e meglio inquadrato nel modello regionale di Istruzione e Formazione Professionale e di Istruzione Tecnica Superiore, rafforzandolo verso la capacità di esprimere quella alta qualificazione tecnica che ancora non abbiamo messo a sistema.

Questa linea emerge dal recente decreto legge recante “Misure di semplificazione e Promozione dell’istruzione tecnico-professionale e degli istituti tecnici superiori – ITS”, che oltre a delineare un disegno di sistema efficiente – perché integrato, plurale e finalizzato al lavoro, mostra una linea di sviluppo coerente con modelli tipici della formazione professionale. 

Non possiamo fare a meno di sottolineare che tale sistema formativo inoltre presenta un costo ora/allievo di 4,90 euro a fronte di quello dell’Istruzione Statale superiore del 53% e di una media delle regioni italiane pari a 6 euro ora/allievo. 

Crediamo esistano pochi esempi in Italia di un Servizio Pubblico essenziale, perché tale è il sistema della Istruzione e Formazione Professionale nel Veneto , erogato da Imprese Private no- profit con un elevato standard di qualità ed a costi così virtuosi. 

Anche le Organizzazioni Sindacali, ritengono che il Sistema della Istruzione e Formazione Professionale nel Veneto sia diventato ormai un servizio pubblico essenziale per la crescita sociale, civile ed economica della  nostra Regione, opinione del resto condivisa dalla VI Commissione Consiliare, durante l’audizione del 05/12/2011.

Sarebbe veramente incredibile abbatterne la presenza su un territorio che ne ha bisogno. 

Gli Enti di Formazione professionale iniziale versano in una situazione di estrema criticità finanziaria ormai a rischio default. Infatti  hanno una esposizione pari al fatturato.

La situazione di bilancio  della Regione, o meglio di cassa, porta al default degli Enti di Formazione Professionale. 

Ci è stato comunicato a luglio che per far fronte alla criticità di cassa della Regione Veneto, la banca tesoriera (UniCredit) aveva messo a disposizione € 80.000.000,00 per operazioni di factoring, attraverso la loro struttura dedicata, per i crediti degli Enti di Formazione Professionale.

Ovviamente UniCredit ha chiesto la certificazione del credito da parte della Regione.

Siamo a novembre e la procedura è ancora ferma, perché nel frattempo la Regione ha approntato delle direttive amministrative che tendono impropriamente a considerare i finanziamenti dei contributi in liberalità e non un corrispettivo per un servizio. Come se la programmazione la facessero gli Enti, non ci fosse un contratto e non ci fossero i controlli…. quindi per un contributo in liberalità, ovviamente, non sussiste un credito…. 

Dopo quanto esposto ci sembra utile porre le seguenti considerazioni: 

atteso che il Sistema della Istruzione e Formazione Professionale è riconosciuto come un servizi pubblico essenziale alla stessa stregua di quello sanitario o dei trasporti atteso che da anni ormai si richiede, nonostante le sollecitazioni e proposte effettuate , una legge regionale sul sistema veneto della Istruzione e Formazione Professionale che non può più essere derogata vista la definitiva conclusione dell’iter legislativo per dare attuazione a quanto previsto al Capo 3° del Dlgs 226 del17/10/05

si richiede 

la conferma da parte della Regione Veneto e delle forze politiche che la rappresentano dell’impegno per far proseguire lo sviluppo del sistema della formazione professionale regionale quale servizio pubblico essenziale; l’approvazione in tempi rapidi della legge sulla formazione professionale; la conferma e l’attuazione immediata del piano finanziario previsto dal Bilancio di Regione Veneto per la Istruzione e Formazione Professionale iniziale, per garantire la continuità di erogazione del servizio da parte degli Enti di formazione che riguarda 19000 famiglie venete e che è ritenuto anche dal sistema delle imprese risposta insostituibile ai propri bisogni di professionalità. 

Su questi punti, aspettiamo un Suo riscontro nel merito dei contenuti e sulle iniziative che intende avviare.

Il presidente Antonino Ziglio

 

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