La ragazza con l'orecchino di perla

Guardando questo film si ha l'impressione di essere all'interno di un quadro dell'artista. Vermeer, infatti, ha ritratto nelle sue opere momenti di vita quotidiana del fiorente porto di Delft, così, studiandolo, è stata possibile una ricostruzione attendibile della città e dello stile di vita dell'Olanda seicentesca.

La ragazza con l'orecchino di perla

da Quaderni Cannibali

del 11 aprile 2004

Tratto dall'omonimo bestseller di Tracy Chevalier, il film è ambientato 1664 nella città olandese di Delft. A causa di un dissesto finanziario della famiglia, la giovane Griet viene assunta come cameriera presso la casa del pittore Johannes Vermeer. Mentre la bellezza e la gioventù della serva provocano la gelosia della moglie e di una figlia del pittore, Vermeer è attratto dalla sensibilità della giovane, tanto che Griet diventa la modella della sua opera più enigmatica e misteriosa, la Fanciulla con turbante, considerata da alcuni critici la Monna Lisa olandese.

 

Se, però, dal punto di vista scenico il film è molto valido, altrettanto, purtroppo, non si può dire i personaggi. Risultano più definiti, infatti, quelli negativi e di secondo piano (l'odiosissima moglie, l'interessata suocera, il satiro committente) piuttosto che i protagonisti tanto che Colin Firth (Vermeer) è apatico più che controllato, mentre Scarlet Johansson (Griet), tutta sussulti e sospiri, è più convincente in Lost in traslation. E' stata buona, però, l'idea di dare maggiore credibilità scegliendo attori somiglianti ai personaggi raffigurati nei dipinti. 

 

La pellicola risulta interessante per discussioni se considerata dal punto di vista storico e come ipotetica ricostruzione della vita del pittore, parte della quale è ancora da chiarire tanto da meritargli il soprannome di Sfinge di Delft.

 

Francesca Pascuttini

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