Raccolte in un libro le storie degli istituti che si sono “ripensati” durante la pandemia
La scuola che resiste alla pandemia ha il volto delle migliaia di studenti, insegnanti, dirigenti e genitori che non hanno gettato la spugna di fronte alle fatiche della didattica a distanza, ma si sono rimboccati le maniche cercando di tirare fuori il meglio di sè anche in questa drammatica circostanza. Le storie di alcuni di questi protagonisti silenziosi ma indispensabili della scuola italiana sono raccontate ne “La scuola non si ferma” (Gruppo editoriale La Scuola Sei), una sorta di viaggio per l'Italia al tempo della pandemia, scritto da Alessandra Migliozzi, giornalista e da anni capo ufficio stampa del Ministero dell'Istruzione. Dal suo osservatorio, l'autrice ha potuto incrociare le vicende di migliaia di scuole, dal Nord al Sud, verificando in prima persona la grande capacità di resilienza che tante hanno saputo mettere in campo, in alcuni casi anche ripensando la didattica proprio alla luce della grave crisi sanitaria.
«No, non tutto, ha funzionato per il verso giusto. Non tutto è andato bene - annota l'autrice -. C’è stato anche chi non ha fatto il proprio dovere fino in fondo, chi ha remato contro. Non tutte le scelte operate sono risultate pienamente azzeccate. Ma la scuola ha reagito. La scuola non si è fermata, è andata avanti, ha saputo rimettersi in gioco, rigenerarsi. In quei mesi difficili ha cominciato, a volte quasi inconsapevolmente, a mettere a terra il proprio futuro, scardinando modi di fare ormai desueti e cominciando a intraprendere, con decisione, il cammino dell’innovazione».
La scuola che non si è persa d'animo, ha allora il volto di Antonino, che ha cominciato a perdere la vista in piena pandemia, ma non si è arreso: ha imparato il braille per portare avanti la sua grande passione, la musica; di Aron, primo studente di un Istituto tecnico sul podio delle Olimpiadi di Filosofia del Ministero dell’Istruzione, vinte in piena emergenza; di Giovanna che “nel mezzo del cammin della sua vita”, ha trovato in Dante una stella polare, un punto di riferimento per lasciarsi alle spalle il Covid e l’amarezza di non poter frequentare la scuola in presenza. E l'elenco potrebbe continuare ancora, vista la grande risposta che la scuola, non tutta ma una gran parte sì, ha saputo dare e sta dando alla pandemia che sta interessando ormai il terzo anno scolastico consecutivo.
«Nella straordinaria difficoltà di questi mesi - scrive in ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi nel suo intervento in apertura del volume - si sono evidenziate le capacità innovative di molte nostre istituzioni scolastiche, laddove si è ripartiti dai ragazzi e dalle ragazze, laddove si sono usate le tecnologie digitali non per reiterare malamente modalità didattiche già consunte, ma per sperimentare una scuola rinnovata proprio dalla sfida epocale che tutti noi avevamo di fronte».
La sfida continua. E la scuola è pronta.
di Paolo Ferrario
tratto da L'avvenire.it
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