Persino l'amore rischia di ridursi ad "una semplice cosa che si può comprare e vendere" e "anzi l'uomo stesso diventa merce". Due persone che si amano davvero possono, anzi devono chiedersi: “perché stiamo insieme?”. Non è una domanda retorica e la risposta per niente scontata!
«Persino l’amore rischia di ridursi ad "una semplice cosa che si può comprare e vendere" e "anzi l’uomo stesso diventa merce" (Deus caritas est, 5). Davanti al nichilismo che pervade in maniera crescente il mondo giovanile, la Chiesa invita tutti a dedicarsi seriamente ai giovani, a non lasciarli in balìa di se stessi ed esposti alla scuola di "cattivi maestri", ma ad impegnarli in iniziative serie, che permettano loro di comprendere il valore della vita in una stabile famiglia fondata sul matrimonio. Solo così si dà loro la possibilità di progettare con fiducia il loro futuro» (Benedetto XVI). Due persone che si amano davvero possono, anzi devono chiedersi: “perché stiamo insieme?”. Non è una domanda retorica e la risposta per niente scontata! Cercare di comprendere le motivazioni e le ragioni che tengono unite due persone innamorate non è poi un’idea così tanto assurda!
La possibilità di inoltrarsi seriamente nella profondità del proprio rapporto, per cercare di comprendere il mistero dell’amore che unisce un uomo e una donna, è una cosa buona e un atto di grande responsabilità. È interessante l’espressione contenuta nel libro biblico dei Proverbi: «Tre cose mi sono difficili, anzi quattro, che io non comprendo: il sentiero dell'aquila nell'aria, il sentiero del serpente sulla roccia, il sentiero della nave in alto mare, il sentiero dell'uomo in una giovane» (Pr 30, 18-19). Un tale argomento merita, dunque, il massimo della nostra attenzione; è davvero necessario creare, oggi, momenti di ascolto per aiutare i giovani a conoscere meglio il dono d’amore che Dio riserva alla coppia. A tal proposito mi permetto di osservare l’urgenza di dover (e soprattutto “saper”) offrire nei corsi prematrimoniali una maggiore competenza riguardo al tema dell’amore coniugale. Il Matrimonio non è “bacini, bacetti”, “due cuori e una capanna”, “i fiori e l’abito della sposa” …!!! C’è una sostanza “sacramentale” che le nostre giovani coppie non sanno più riconoscere… perché, purtroppo, nessuno gliene parla più!!! Parlare d’amore a due ragazzi significa aiutarli a saper riconoscere in Dio la sorgente del loro volersi bene, della loro umanità e unità. Uno splendido testo del cantautore Claudio Chieffo recita: “Io (è lo sposo a parlare alla sposa, ndr) vorrei volerti bene come ti ama Dio, con la stessa passione, con la stessa forza con la stessa verità che non ho io”! Amare “lui” come lo ama Dio! Amare “lei” come la ama Dio! Da questo particolare – del tutto irrilevante per la cultura moderna, abituata al consumismo che definirei “antropologico” – possiamo comprendere la posta che c’è in gioco quando due persone scelgono di amarsi.
Michelangelo Nasca
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