In un recente articolo uscito sul Corriere della Sera, che riporta un'intervista alla psicologa Stefania Andreoli, di cui ha recentemente pubblicato un libro dal titolo “Perfetti o felici. Diventare adulti in un epoca di smarrimento”, troviamo una interessante lettura della società giovanile.
In un recente articolo uscito sul Corriere della Sera, che riporta un'intervista alla psicologa Stefania Andreoli, di cui ha recentemente pubblicato un libro dal titolo “Perfetti o felici. Diventare adulti in un epoca di smarrimento”, troviamo una interessante lettura della società giovanile.
La psicologa infatti afferma: “Da tre, quattro anni a questa parte, nella mia stanza delle parole (così chiama il suo studio, ndr) sono iniziati ad arrivare in massa venti, trentenni. Avendo avuto il privilegio di ascoltarli, mi sono resa conto che nel loro sentirsi soli, nel loro non riconoscersi con gli altri singoli, avevano in realtà le caratteristiche del movimento. Ogni volta, ognuno di loro definiva i contorni dello stesso fenomeno. Non sapevano di avere la compattezza dell’esercito, quando invece tutti portavano le stesse istanze, le stesse domande”.
Questa situazione è reale, i giovani di oggi hanno dentro di sè le stesse istanze e stesse domande e “La portata della loro richiesta di aiuto è altissima, sofisticatissima, molto psicanalitica. Sono molto sofferenti, gravati di questo senso dell’esistere che intuiscono però essere fondamentale”. Ma, come nota appunto l’autrice: “Le loro sono domande più filosofiche che psicologiche, che interrogano il sé, il concetto di identità, lo scopo dell’esistenza. Domande che l’uomo si è sempre posto, ma attraverso la letteratura, la filosofia, consegnandole di fatto ai vecchi saggi…”.
Colpisce questo fatto, ovvero che le domande dei giovani, più che un bisogno psicologico, riportano un bisogno di senso filosofico. Hanno bisogno di una Via che illumini al meglio la strada della loro vita. Sono assetati appunto di Vita, che vogliono vivere liberamente e in pienezza. Sono in cerca della Verità che dispiega il senso della loro esistenza.
Via, Verità e Vita. Gesù, insomma. Che questa settimana santa, in cui si ripercorre il senso dell’esistenza di Cristo, possa essere per i giovani la domanda che li interpella, la risposta che attendono.
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