Dal 31 agosto al 2 settembre prossimi si svolgerà a Budapest il Genfest 2012. Il Genfest 2012 “Let's bridge” ha come tema la costruzione di ponti di fraternità. Il programma seguirà la metafora della costruzione di un ponte: scavare nel fango, piantare i pilastri, realizzare il ponte, camminare sul ponte.
A una settimana dal Genfest l’attesa è grande. I giovani dei Focolari stanno lavorando da più di un anno su tutti i dettagli di questo evento, insieme agli adulti del Movimento, in una comunione di idee ed esperienze professionali che hanno dato vita al programma del Genfest.
Il Genfest 2012 “Let’s bridge” ha come tema la costruzione di ponti di fraternità. Il programma seguirà la metafora della costruzione di un ponte: scavare nel fango, piantare i pilastri, realizzare il ponte, camminare sul ponte. Ogni fase sarà illustrata con coreografie, canzoni e testimonianze sulla fraternità vissuta nel quotidiano. Molto attese le parole di Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, che nei suoi numerosi viaggi in tutti i continenti non ha mai mancato di incontrare i giovani e dialogare con loro a tutto campo. Anche il lancio del United World Project si annuncia uno dei momenti centrali di questo Genfest.
Sono 3.000 i volontari coinvolti e 600 tra attori, tecnici e staff. Andrea è italiano, giornalista, ha 24 anni e sarà uno dei 3 conduttori del Genfest. Lisa ha 24 anni e viene dall’Austria. Canterà una delle 21 canzoni vincitrici del concorso del Genfest, a cui hanno partecipato 65 canzoni, tutte composte dai giovani dei Focolari in diversi Paesi del mondo.
Rafael, 27 anni, pubblicista, corresponsabile della comunicazione del Genfest. “Da più di un anno ho lasciato il Brasile e il mio lavoro e mi sono dedicato completamente alla preparazione di questo evento. Metto la mia professionalità a servizio di questo momento perché sono convinto che la comunicazione sia essenziale per diffondere l’ideale del mondo unito. Le reti sociali hanno un ruolo importantissimo, aiutano persone di diversi continenti a essere collegati e creare rapporti reali, non solo virtuali”. Maru, 23 anni, argentina, si occupa della pagina Facebook in spagnolo e commenta: “facendo questo lavoro ho scoperto che il mondo unito non solo sarà possibile a Budapest, ma che si comincia a viverlo nella preparazione con la squadra di lavoro”.
I canali ufficiali sulle reti sociali contano, tra gli altri, pagine Facebook in 7 lingue e canali su Twitter in 4 lingue. I fan delle pagine Facebook sono ad oggi più di 7.600 – la maggioranza giovani da18 a24 anni – e le persone raggiunte, complessivamente, sono circa 76.000 ogni settimana. L’hashtag per seguire l’evento è #genfest.
Ark, 24 anni, filippino, è uno degli autori del programma del Genfest: “Sono infermiere e non ho l’esperienza di un professionista che organizza grandi eventi, ma l’esercizio che faccio a vivere il Vangelo nel mio lavoro per il Genfest, mi aiuta tanto a vedere ogni momento (sia positivo che negativo) come un’opportunità per amare e costruire l’unità con chi devo lavorare”.
Adélard ha 22 anni ed è burundese. Fa parte di “Gen Sorriso”, una delle 9 band che suoneranno dal vivo al Genfest. Questa band è composta da 17 ragazzi che vogliono dare un sorriso al loro Paese attraverso le loro canzoni e la loro vita. ‘Pelusa’ invece, ha 28 anni; argentino, è uno dei 4 componenti di “Anima Uno” che suonerà al Genfest. S’impegnano a costruire legami di unità con altre band della loro città, abbattendo le barriere di rivalità che tante volte sorgono nel mondo artistico: condividendo i propri strumenti o coinvolgendole nelle diverse edizioni del festival artistico “Una mano por la Paz”, organizzato dai giovani dei Focolari.
Zsolt è ungherese, economista e ha 30 anni. “Sono responsabile in uno degli alloggi dove ci saranno i giovani stranieri e farò anche un servizio per custodire il palcoscenico (già costruito) nei giorni precedenti alle funzioni di domenica. Non vedo l’ora di dare una mano nel funzionamento del buffet, durante il periodo delle prove generali”.
Luca, 24 anni, italiano, con studi di optometria: “Lavoro nella commissione, che si occupa della produzione generale. Dopo la ricerca di persone esperte per realizzare insieme a noi giovani ciò che vorremmo vedere a Budapest, sono nati gruppi di diverse competenze per ideare il palco, per l’allestimento scenografico dell’Arena, per creare la maglietta ufficiale del Genfest… Pensare in modo “universale” è davvero un’impresa da eroi. Sapersi perdonare quando necessario e riuscire a mantenere l’ago della nostra bussola puntato sempre in Alto è addirittura straordinario”.
"Siamo 27 i giovani peruviani che arriveremo a Budapest – racconta Fabricio, 26 anni, ingegnere civile. Abbiamo forte in cuore che la fraternità universale non è un’utopia, è uno stile di vita al quale abbiamo aderito e vogliamo portarlo avanti dai piccoli atti concreti fino alle grandi manifestazioni. Siamo coscienti che siamo giovani e non abbiamo tante risorse individualmente, ma noi ci stiamo mettendo d’accordo. Il cammino è già iniziato”.
L’ultimo Genfest si è realizzato nel 2000 e quest’anno – decima edizione – sarà la prima dopo la scomparsa di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari (1920 – 2008). Il Genfest è nato da una sua intuizione profetica nel 1973, a Loppiano (Firenze, Italia). Alle nuove generazioni, presenti fin dagli inizi nei Focolari, Chiara ha consegnato senza riserve il suo “sogno”. ‘Ho sempre avuto una grande fiducia nei giovani – diceva – sono il futuro del mondo! Sono fatti per i grandi ideali e sanno seguirli con radicalità. La scoperta di un Vangelo che si fa vita e che attua ciò che promette, è ciò che più li attira. E’ l’ideale di un mondo unito che li affascina’. Chiara Lubich sarà ricordata durante il Genfest con stralci video e brani artistici.
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