Le difficoltaÃÄ nel capire i ragazzi di oggi dipendono in buona parte dal fatto che eÃÄ cambiato il mondo «relazionale» di riferimento. I giovani hanno inventato un nuovo modo di vivere...
del 22 novembre 2018
Le difficoltaÃÄ nel capire i ragazzi di oggi dipendono in buona parte dal fatto che eÃÄ cambiato il mondo «relazionale» di riferimento. I giovani hanno inventato un nuovo modo di vivere...
Le difficoltaÃÄ nel capire i ragazzi di oggi dipendono in buona parte dal fatto che eÃÄ cambiato il mondo «relazionale» di riferimento. I giovani hanno inventato un nuovo modo di vivere, parallelo alle consuetudini che caratterizzano la società degli adulti. Capita, a volte, che ci siano occasioni d’incontro, ma di certo occorre che questa nuova cultura diventi sempre più a noi familiare, altrimenti non ci renderemo conto dei tanti motivi per cui succedono le cose.
Con i cambiamenti in atto, forse i ragazzi stanno rimproverando noi adulti per come sono andate le cose finora; mentre noi ci stupiamo, sono loro a chiederci di risintonizzarci su un nuovo modo di vivere, perché del resto non eÃÄ obbligatorio continuare a fare come si eÃÄ sempre fatto.
Occorre quindi prendere confidenza con le novità di cui sono portatori, con le modalità con cui oggi rimangono in contatto con gli altri, con ciò che li affatica nel sognare il futuro, per aiutarli a sentirsi capaci e adatti a questo compito cosiÃÄ importante, comunicando loro che ce la possono fare.
Per questo credo sia il caso di abbandonare il cinismo di tanti che vedono nei giovani esattamente l’opposto di quello che dovrebbe vedervi un adulto che vive in modo bello la propria vocazione educativa.
Per favorire tutto questo eÃÄ necessario stabilire relazioni corrette con loro, basate sulla fiducia.
Come adulti dobbiamo credere e dimostrare che eÃÄ possibile far nascere uno spazio di vita dove giovani e persone adulte o anziane riescono ad allearsi in un cammino comune. Tale obiettivo eÃÄ tutt’altro che scontato: occorre un grosso impegno, che passa attraverso tutto il percorso abbozzato fin qui e che ora deve trovare concretezza nelle situazioni reali affidate alla responsabilità specifica di ciascuno di noi.
Non eÃÄ possibile compiere il cammino appena proposto senza sperimentare la necessitaÃÄ che innanzitutto noi adulti ci si rimetta in gioco, affrontando anche le fatiche e i limiti che accompagnano l’opera educativa.
Il libro
Mentre gli adulti si stupiscono dei cambiamenti che avvengono nel mondo giovanile, i ragazzi chiedono a chi ha più anni e più esperienza di loro di risintonizzarsi su un nuovo modo di vivere, di prendere contatto con le novità di cui sono portatori, con le modalità che adottano per comunicare e con la fatica di sognare il futuro.
Poiché non è obbligatorio fare «come si è sempre fatto», è necessario che gli adulti trovino la strada di stabilire con i ragazzi relazioni corrette basate sulla fiducia e sulla capacità di credere e dimostrare che è possibile fare percorsi comuni. Questo è però possibile solo se gli adulti sentono la necessità di rimettersi in gioco, affrontando le fatiche e accettando i limiti che accompagnano l’attività educativa.
Sommario
Introduzione.
I. PASSI PER UNA CONVERSIONE EDUCATIVA.
Alcuni luoghi di conversione. Un cambiamento di atteggiamento. La vita al centro. Dai giovani di oggi suggerimenti per un nuovo modello di Chiesa. Una generazione di orfani. Un amore gratuito: la mistica dell’educatore. Questione di prospettiva. I giovani ci sono, ma noi non abbiamo tempo. Adulti e giovani: è possibile incontrarsi? Tre passi, tre compiti, tre limiti. Riconoscere, interpretare, scegliere. Sono guariti, e noi? Chiamare per nome: un’attenzione a tutti. Il masso è già rotolato via. Dal castigo alla relazione. Pensare prima di agire. Dalla pianta di fico imparate la parabola. Mi stai diludendo. Solidali nel faticare insieme. Peripatetico. A un’educatrice. A una mamma.
II. PROSPETTIVE.
Un’organizzazione diversa per l’annuncio della fede alle nuove generazioni. Ripensare l’agire della comunità cristiana. Se i giovani cambiano, la scuola non può rimanere la stessa. Desiderio, sessualità, amore. Internet, smartphone e social network. Lasciateli sbagliare. Emmaus: il cammino di due giovani di oggi. Sogno e realtà sull’educatore.
Conclusione.
Bibliografia.
Note sull'autore
Paolo Tondelli, prete nella diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, si occupa dei giovani e della formazione degli educatori. Assistente ecclesiastico dell’Agesci, è redattore di un blog che tratta tematiche legate all’educazione (http://donpaolotondelli.blogspot.it) ed è autore di Adolescenti e Vangelo. Una ricerca di alleanza (Paoline 2015) ed EducArte. In cammino con gli adolescenti (Messaggero 2017).
Paolo Tondelli
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