Luigi Ciotti alla Casa del Jazz ricorda le vittime innocenti delle mafie

Dobbiamo inondare la società, le nostre comunità di segni di fiducia e di speranza nel futuro e più impegni e coraggio nel presente

Luigi Ciotti alla Casa del Jazz ricorda le vittime innocenti delle mafie


 

tratto da libera.it

 

Dobbiamo inondare la società, le nostre comunità di segni di fiducia e di speranza nel futuro e più impegni e coraggio nel presente

 

“Abbiamo scelto questo luogo, un bene confiscato alla Banda della Magliana, perché nel 2015 con il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi abbiamo voluto che ci fosse all'entrata una lapide per ricordare i nomi delle vittime innocenti delle mafie. Sono 640 e quel giorno ci siamo augurati che si potesse mettere un punto, invece oggi abbiamo ricordato 1031nomi, vittime della violenza mafiosa. Quel punto non c'è stato, purtroppo si sono aggiunti altri nomi , altre storie, altri volti, altre fatiche. Nomi a noi cari che devono graffiare le nostre coscienze. Ringraziamo il Presidente della Repubblica per il suo messaggio. Abbiamo bisogno di luce , di stelle che devono continuare ad illuminarci ma dobbiamo darci una mossa per non accontentarci di quello che abbiamo fatto e stiamo facendo perché è diventato insufficiente. Dobbiamo inondare la società, le nostre comunità di segni di fiducia e di speranza nel futuro e più impegni e coraggio nel presente. I nostri impegni , fatto di cose belle, importanti e positive, oggi non reggono l'urto del tempo. Dobbiamo trovare di più risposte comuni che ci permettono di reagire e sanare le mancanze e i ritardi che ci sono ancora forti nel nostro paese. Non bastano le riforme se la politica non riforma se stessa. Le mafie si approfittano delle fragilità della politica e dei furti di giustizia sociale. Deve cambiare la politica, dobbiamo cambiare noi”.

 

Con queste parole Luigi Ciotti , presidente di Libera, stamattina, insieme ad alcuni familiari delle vittime di mafia, ha depositato un fascio di fiori alla Casa del Jazz di Roma davanti alla lapide con i nomi delle vittime innocenti delle mafie in occasione della XXVI Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

 

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della "Giornata nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie", ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«La memoria è radice di una comunità. Fare memoria è condizione affinché la libertà conquistata continui a essere trasmessa e vissuta come un bene indivisibile. Ecco perché ricordare le donne e gli uomini che le mafie hanno barbaramente strappato alla vita e all’affetto dei loro cari, leggerne i nomi, tutti i nomi, non costituisce soltanto un dovere civico. È di per sé un contributo significativo alla società libera dal giogo oppressivo delle mafie, è affermazione di principi di umanità incompatibili con i ricatti criminali, è fiducia nella legalità che sola può garantire il rispetto dei diritti, l’uguaglianza tra le persone, lo sviluppo solidale.

 

Non dimenticheremo mai le vittime innocenti, i servitori dello Stato, le persone libere che non hanno rinunciato ai loro valori pur sapendo di mettere a rischio la propria vita.

 

Anche quest’anno la “Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” sarà condizionata dalle misure di limitazione rese necessarie dalla diffusione della pandemia. È tuttavia assai prezioso che “Libera” abbia ugualmente deciso di promuovere iniziative che tengano viva la ricorrenza e portino all’attenzione di tutti l’attualità del messaggio. Estirpare le mafie è possibile e necessario. L’azione di contrasto comincia dal rifiuto di quel metodo che nega dignità alla persona, dal rifiuto della compromissione, della reticenza, dell’opportunismo.

 

Ricordare e “riveder le stelle”, come recita il bel motto scelto per questa edizione della Giornata, sono dunque parte della medesima sfida di libertà. Mi congratulo con gli organizzatori perché continuano a porre la coscienza e la cultura come basi e motori del riscatto. Sono proprio la coscienza e la cultura che le mafie – vecchie e nuove – considerano l’ostacolo dei loro disegni di arricchimento illecito, di dominio su persone e territori, di condizionamento economico e politico. La consapevolezza del bene comune e i comportamenti responsabili che insieme sapremo mettere in atto, possono darci la forza necessaria per superare le difficoltà e gli ostacoli che i tempi ci pongono di fronte».

 

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