Esperienze missionarieBenvenuto! Tonga soa! (direbbero certamente i Malgasci!) Eccoci di ritorno da una breve esperienza, durata troppo poco ma inzuppata dell'amore del Signore e dei nostri fratellini dell'altro emisfero.
del 01 gennaio 2002
Non è stato per nulla difficile ambientarci perché in Madagascar (come in tutti i paesi 'poveri', dove non sono preoccupati dalle cose da fare ma puntano alle persone!) l'accoglienza è proprio tanta e per tutti! (Dovremmo proprio imparare!) La nostra giornata iniziava sempre nel nome del Signore perché solo così potevamo essere e fare qualcosa di 'grande'. Noi siamo proprio poca cosa, ma basta dire un semplici 'sì' e tutto è sistemato! Come relazionarti e portare il Signore a qualcuno se non conosci la lingua? Semplice: amando. Ma come si fa ad amare? Ancora più semplice: pregando e trascorrendo del tempo con i fratelli. Come si fa a pregare e a stare? Semplicissimo: dedicando del tempo sia a Lui che a loro! Ecco la ricetta!!! Ovviamente non è tutto così facile, ma tutto è possibile. Vi ricordo: basta dire un semplice sì! E' proprio così che mi sono sentita 'incastrata'. Non so se mi spiego, ma...quando sei proprio costretto a ringraziare perché di meglio non c'è altro. Sono impazzita? Lo so, ma è proprio così. 'Amare', questo verbo che ritorna sempre...ecco, solo questo serve, tutto il resto è superfluo, inutile, solo apparenza, solo una scusa, tutto e solo per amore. I palloni, i lavoretti, le matite, l'animazione...tutti strumenti per amare. Ovviamente bisogna essere coscienti di quello che si sta facendo, altrimenti i giorni passano velocemente e tutto vola via, senza lasciare nessuna traccia...ogni momento solo per amare, ogni azione solo per il Signore. Tutti i giorni, dopo aver pregato, andavamo nel villaggio per fare un' po' di animazione: giochi, attività, bans, le solite cose che si fanno in tutti gli oratori, nulla di più e nulla di meno. Ogni tanto un amico dei salesiani ci accompagnava a fare una 'gita' per vedere l'ambiente e 'conoscere' la storia dell'isola: questo può sembrare superfluo, ma non è così. Conoscere un po' di storia permette di 'capire' il perché di alcune caratteristiche, tradizioni, abitudini della popolazione. Una cosa a riguardo. Un italiano mi ha detto: 'fanno figli perché non hanno la televisione; se fossero in meno in famiglia mangerebbero di più'. Ma chi sei tu per giudicare le abitudini di vita di un tuo fratello e pretendere che colga e metta in pratica la tua cultura? Beh, proprio nessuno. Il Signore ama quel tuo fratello proprio come ama te. Perché sei pronto a puntare il dito piuttosto di andare a vivere e condividere con lui un po' della sua vita??? E' difficile ritornare e non essere cambiati almeno un pochino. Il Signore, attraverso quei tuoi fratelli, ti 'spoglia' di tutte le tue certezze infondate per farti cogliere l'essenziale, basta un semplice sì. Cambiare esternamente è tanto difficile, quasi impossibile: non ci credevo ma è così. La nostra società non ce lo permette, siamo suoi schiavi, ma dato che dentro di noi lei non può arrivare...allora facciamo maturare le nostre motivazioni e le scoperte fatte. Quante cose non accetto della mia vita quotidiana, ma non per questo devo smettere di amare chi mi sta accanto. Accettare di uscire con gli amici ed andare in un pub, quando vorrei stare semplicemente in oratorio, è proprio difficile, ma accetto questo solo per avere l'occasione per amarli; l'amore va oltre tutte le cose materiali! Mi chiedevo se serviva fare 10 mila chilometri per accorgersi che l'essenziale è amare. Ebbene sì. Quante volte ce l'hanno ripetuto eppure... Beh non è mai troppo tardi! Il Signore ci chiede di amare come siamo, con i nostri limiti, le nostre debolezze, perché 'se aspetti di essere perfetto per amare, non amerai mai!'. A fine giornata recitavamo il Rosario che sottolineava ancora il nostro essere 'servi inutili': stanchi ringraziavamo (per tutta la grazia ricevuta) e affidavamo a Maria la giornata successiva. La cultura malgascia dedica molto tempo al culto degli antenati. E noi cristiani che ci riteniamo 'migliori', quanto tempo dedichiamo al Signore? Certamente troppo poco. Ecco allora chi sono i veri poveri! 'Senza Dio siamo troppo poveri per stare con i poveri' Quando dovevamo preparare le valigie per il ritorno ci siamo detti: 'Per tornare bisogna partire!'.
Martina
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