Mercoledì

Ci sono serie TV che con le loro trame ci raccontano storie avvincenti, che parlano a noi e ci aprono a diverse riflessioni, oltre a farci tenere incollati con il fiato sospeso nei nostri divani. Questo mese vi segnaliamo la serie Netflix, Mercoledì.


Anno di uscita: 2022
Genere: Fantasy
Serie ed episodi: 1 stagione - in corso

“Mi comporto come se non mi importasse se la gente mi detesta. In fondo, segretamente mi diverto.”

Trama

Mercoledì è una serie tv statunitense basata su Mercoledì Addams, l'iconico personaggio de La famiglia Addams. Creata dagli ideatori di Smallville Alfred Gough e Miles Millar, e diretta dal maestro delle favole dark Tim Burton, la serie, un giallo con toni investigativi e soprannaturali, ripercorre gli anni di Mercoledì (interpretata dall'ex star di YOU Jenna Ortega) come studentessa presso la Nevermore Academy, lo stesso istituto un tempo frequentato dai suoi genitori Gomez e Morticia Addams (Luis Guzmán e Catherine Zeta-Jones).
Seguiamo i tentativi della ragazza di padroneggiare le sue abilità paranormali, di sventare una mostruosa follia omicida che sta terrorizzando la comunità locale e di risolvere lo strano mistero che ha coinvolto i suoi genitori 25 anni prima... tutto questo mentre naviga nelle sue nuove e intricate relazioni alla Nevermore.

Riflessione

Conosciamo meglio Mercoledì Addams: com’è questa giovane adolescente?

Mercoledì Addams appartiene ad un nucleo familiare che presenta certamente le sue peculiarità e che ben si allontana da una “tipica” o “sana” educazione familiare. I suoi genitori appaiono bizzarri, tetri, con un aspetto gotico e con un interesse particolare per le arti oscure e la morte. Avendo questi modelli con cui confrontarsi, forse è più facile comprendere alcune delle caratteristiche distintive della ragazza.

Mercoledì appare come una ragazza fredda, seria, malinconica, a tratti inquietante, dotata di grande intelligenza. È un’adolescente con gusti e interessi strani e macabri (come fare autopsie su animali morti) ed è molto appassionata di letteratura (scrive libri) e di musica (suona il violoncello). Con il suo modo di essere e di apparire in bianco e nero, è il simbolo della diversità e dell’auto-accettazione sincera: traspare sempre un forte messaggio di accettazione di sé stessi per come si è realmente. Molto evidente è la sua anti-convenzionalità: è fuori dagli schemi e lotta, ribellandosi, contro il sistema per difendere la propria idea di società, con l’obiettivo di apportare migliorie a quest’ultima. Questa anti-convenzionalità è anche caratterizzante del contesto scolastico in cui è inserita la protagonista, ma con lei è ancora più spiccata: anche se posta in un gruppo di coetanei bizzarri e anticonvenzionali, la Addams è la strana tra gli strani, un’emarginata tra gli emarginati, tanto che anche la sua divisa ha un colore diverso rispetto a quella dei compagni. Il suo essere “anormale” in un contesto “anormale”, veicola un sottile ma importante messaggio, cioè quello di non demordere nell’essere sé stessi, anche se ci si può sentire soli e incompresi poiché diversi dagli altri.

La salute mentale di Mercoledì: un tema prevalente

Il tema della salute mentale risulta centrale nel personaggio di Mercoledì Addams. Come anticipato nell’introduzione, il filo conduttore della storia è proprio il viaggio psicologico della protagonista che non può, quindi, non essere preso in considerazione. Un particolare focus viene posto sull’aspetto emotivo-relazionale in cui, partendo dalla forte devianza di Mercoledì nei confronti di chi le sta intorno, si attiva un processo di normalizzazione che passa da incontri con una psicologa (anche se contro la volontà della ragazza), a influenze del contesto in cui è inserita (ad esempio, le diverse attività a cui deve obbligatoriamente partecipare la portano, in qualche misura, a rapportarsi con gli altri). Sta di fatto che Mercoledì appare una ragazza chiusa ad ogni contatto sociale e ad ogni emozione: ma è davvero così? O meglio, è davvero così estremizzato come vuol far credere agli altri?

Come appare Mercoledì sul piano emotivo?

Sul piano emotivo Mercoledì Addams appare senza emozioni mostrandosi fredda e distante, con uno sguardo serioso e occhi sbarrati. Tuttavia, si può notare che Mercoledì non è affatto priva di emozioni: tutto dipende da quello che vuole o meno mostrare, attribuendo a tutte le emozioni un’accezione negativa. La giovane sembrerebbe mostrare scarse capacità empatiche. In tal senso è emblematica la sua frase in risposta al fratellino durante il primo episodio che, invece di consolarlo, esordisce con “le emozioni sono una debolezza”. Ancora, è possibile notare una scarsa capacità dell’adolescente di riconoscere e chiamare con il proprio nome le sue emozioni, come la tristezza, che descrive alla psicologa con questa frase: “le emozioni hanno conseguenze negative, portano ai sentimenti che fanno lacrimare”.

 Durante il susseguirsi degli episodi, tuttavia, è evidente un sottile ma chiaro cambiamento della ragazza sul piano emotivo: quanto più Mercoledì si sente compresa, capita e amata dalle persone che la circondano, tanto più abbandona parte della sua corazza emotiva, arrivando a piangere con evidente tristezza e preoccupazione quando Mano sembra in fin di vita e a manifestare felicità con un sorriso quando si riprende, abbandonandosi addirittura ad un breve ma affettuoso abbraccio con la sua compagna di stanza Enid, durante una delle scene finali.

Come appare, invece, sul piano relazionale?

Il personaggio di Mercoledì incarna chiaramente l’egocentrismo tipico adolescenziale e questo viene ben rappresentato da una sua frase: “ogni giorno è dedicato a me”. La ragazza è molto presa da sé stessa, dai suoi interessi e dalla sua routine. Questo si accompagna ad un atteggiamento di volontaria esclusione dagli altri: è respingente, dedita alla solitudine ma molto sicura di sé e pienamente consapevole della sua distanza psico-emotiva dagli altri. Mercoledì è sola ma è anche disinteressata ad integrarsi: non desidera sentirsi parte del gruppo, preferisce preservare la sua identità mettendo sé stessa al primo posto.

Oltre alla mancanza di desiderio di rapportarsi con qualcosa di diverso da sé stessa (“la socialità non mi piace molto; l’inferno sono le persone”), durante le occasioni in cui Mercoledì si trova costretta dalle circostanze a relazionarsi con gli altri, risulta evidente la sua difficoltà nel fare ciò. È ostile, scontrosa e sospettosa (anche in modo infondato, a volte), con vere e proprie mancanze sul piano relazionale: non sa come comportarsi, cosa dire e come farlo.

Ovviamente, non mancano incongruenze: apparentemente disprezza la sua famiglia tanto da voler scappare lontano da loro ma poi, difende in ogni occasione di bullismo il fratellino, aiuta a nascondere e ricerca la vicinanza dello Zio Fester. E ancora, arriva addirittura a condividere diverse esperienze con il giovane barista, che poi arriva quasi a diventare il fidanzatino dell’adolescente. Ambivalenze adolescenziali o semplice maschera che Mercoledì cerca di propinare alle persone? La questione rimane in sospeso.

Certo è che, come sul piano emotivo, durante il susseguirsi delle vicende, il muro che pone tra sé e gli altri sembra, piano piano, cedere. Mercoledì passa infatti da una posizione di outsider assoluta, ad una posizione di apertura verso alcune persone vicino a lei: si fa aiutare da alcuni compagni “reietti” per cercare di incastrare il giovane barista e offre sostegno alla compagna di stanza Enid (anche se a modo suo): “se ti spezza il cuore userò una sparachiodi”, dice riferendosi al ragazzo per cui “l’amica” ha una cotta.

Conclusioni

In definitiva, questo personaggio offre da un lato un importante spunto di riflessione sulla psicologia dei giovani adolescenti, sul loro percorso di ricerca di indipendenza e di accettazione di sé; dall’altro consente di mettere a fuoco il concetto di “diversità”, pregiudizi e apparenze.

In quanto educatori può essere un ottimo spunto per cogliere sempre di più il mondo interiore di alcuni adolescenti che incontriamo nei nostri ambienti: scuola, oratorio, centro giovanile...

Per saperne di più:

stateofmind.it

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