Si è appena svolto il secondo week end del Gruppo Biennio MGS. Due giorni a conclusione dei quali risuona la proposta irresistibile ma anche un po’ impegnativa di don Bosco: “ma adesso che torni nella tua parrocchia, nel tuo oratorio, nella tua scuola… proprio lì: mi dai una mano?”
Si è appena svolto il secondo week end del Gruppo Biennio MGS: 150 tra ragazzi di prima e seconda superiore e loro accompagnatori hanno vissuto due giorni di full immersion in quel di Mestre per sperimentarsi in dimensioni di servizio (dall’animazione all’arte passando per la tecnica di regia), per pregare insieme e provare a fermarsi e per fare il punto sulla propria vita.
Due giorni a conclusione dei quali risuona la proposta irresistibile ma anche un po’ impegnativa di don Bosco: “ma adesso che torni nella tua parrocchia, nel tuo oratorio, nella tua scuola… proprio lì: mi dai una mano?”
COME UN FAZZOLETTO
Domanda bella, domanda lontana (è dall’ottocento che don Bosco la pone!?), domanda che ci ha mosso a chiederci come essere quella presenza buona e generosa nei posti che abitiamo tutti i giorni. Ancora una volta don Bosco ci è venuto incontro svelandoci uno dei segreti per dare il meglio di noi e fare del bene agli altri: l’obbedienza. Non un’obbedienza triste, obbligata, pesante… no! Un’obbedienza che si traduce in fiducia in chi mi è accanto, in chi cammina con me e mi consiglia e… qualche volta mi chiede passi un po’ arditi, ma che lo fa perché vede che posso sbocciare, spiccare il volo. L’obbedienza nelle piccole cose, essere come un fazzoletto che su mani delicate si muove, si apre, si stende, si stropiccia a seconda di come le dita si muovono. Così don Bosco l’aveva spiegato ai suoi ragazzi.
PER UNA VITA FELICE
C’è un orizzonte di felicità verso cui tutti camminiamo. Abbiamo incontrato in questo week end la vicenda di un giovane che incontra Gesù e gli chiede cosa deve fare per avere la vita eterna, ma purtroppo quel giovane il Vangelo ci dice essere andato via triste. Abbiamo riflettuto che forse non erano poi parole così impossibili quelle che Gesù gli aveva rivolto, forse era il cuore di quel giovane ad essere chiuso… chissà. Da qui la nostra scelta in questo week end di avere il coraggio di dire a Gesù quali domande grandi, belle, importanti abbiamo dentro, per poi rimanere svegli e pronti e aperti a cogliere qualsiasi parola lui ci suggerisca nel cuore. Per una vita felice! “Seriamente” felice!
SECONDO UNA PROMESSA
“Noi due faremo tutto a metà.” Con questa frase enigmatica don Bosco fermava Michelino Rua in una delle tante giornate trascorse insieme. Passa il tempo, passano gli anni ed ecco don Bosco anziano, affaticato. Fino al momento in cui don Bosco parte per il Paradiso. Lì, in quel momento, in quello che succede subito dopo, Michelino ormai diventato grande capisce: tutti decidono che sarà lui il successore di don Bosco e… ecco svelata la verità di quella frase! Ieri come oggi don Bosco vuole noi come suoi amici, vuole noi come compagni nella sua missione tra i giovani, vuole, anzi, ciascuno di noi, piccoli e grandi, perché ognuno può fare la sua parte tra i compagni, in cortile, a scuola, a casa, a calcio, in oratorio, per strada. Ricordiamoci di questa promessa: don Bosco desidera fare a metà con ciascuno di noi.
MI DAI UNA MANO? Quale miglior mese che quello salesiano di gennaio per non lasciar scappare questa domanda, ma tenerla bella stretta per arrivare alla festa di don Bosco con qualcosa da dirgli all’orecchio, anche un semplice “Ok don Bosco: ci sto!”
Buon mese salesiano verso la festa del nostro amico e padre don Bosco!!!
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