Non gioisci né soffri più per nulla? questo Vangelo è per te

La fede è la capacità di saper stare in maniera "sana" dentro le situazioni, senza ammalarsi perché si è diventati succubi e senza distanze perché si è diventati anaffettivi. Il termine esatto è: compassione.

Vangelo del 10 dicembre 2021

Ma a chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono:
Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere».

(Matteo 11,16-19)

Ci sono dei momenti in cui prendiamo talmente tanto distanza dalla vita da non riuscire più né a gioire né a soffrire veramente per nulla: 

Ma a chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono:
Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.

Questa forma di apatia e di pericoloso cinismo di cui possiamo ammalarci, rende la nostra presenza, ovunque essa sia, un peso. Quando un religioso o una religiosa si ammalano di questa malattia spirituale, rendono la propria comunità un girone di inferno. 

Quando un figlio assume questo atteggiamento nella propria famiglia, porta i genitori all’esasperazione. Quando un amico in una comitiva si comporta così, rovina sempre la serata a tutti. 

È un po’ la politica del “come la fai la sbagli sempre!”. Chi non si lascia intercettare in maniera profonda dalle persone o dalle situazione che vive, è destinato a diventare talmente tanto distante da esserne tagliato fuori. 

La fede è la capacità di saper stare in maniera “sana” dentro le situazioni senza ammalarsi perché si è diventati succubi, e senza distanze perché si è diventati anaffettivi e apatici. Il termine esatto è “compassione”, e Gesù una volta lo aveva spiegato così: “ridi con chi ride, e piangi con chi piange”. 

#dalvangelodioggi


di don Luigi Maria Epicoco

tratto da aleteia.org

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